Capitolo 19

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La cena prosegue bene, a parte il disagio e la vergogna nel guardarlo negli occhi quando gli rispondo o parlo, mi mette troppa soggezione soprattutto dopo che ho accettato la sua " offerta "
Diciamo che non è stata una delle migliori scelte che io abbia mai fatto, però mi sento così, attratta, il termine adatto sarebbe vogliosa, nei suoi confronti. Vorrei scoprire tutto di lui, fargli cadere quella maschera che sto iniziando ad odiare, non è facile fare qualcosa con uno sconosciuto, insomma ti mette sia paura che soggezione. Però come ho già detto, sento che qualcosa ci accomuna, non so di preciso di cosa si tratti ma lo scoprirò.
Non riesco a far a meno di guardarlo quando lui non se ne accorge, studiare anche i più piccoli dettagli per me importanti. Sono giorni che immagino il suo viso, ma non riesco ad associargliene nemmeno uno, ogni volta cambio idea. Sarò pure stupida ma anche altri al posto mio si farebbero fil mentali su questa cosa.
Tonta svegliati, nessun altro si metterebbe nella tua stessa situazione.
Magari è anche uno psicopatico che vuole uccidermi e torturarmi.

- Alzati. -
Eccolo. Lo stronzo autoritario, bel soprannome Cristina, un po più di fantasia no?
Mi alzo subito senza aspettare un secondo di più. So che altrimenti si arrabbierebbe.
- Adesso ti spiegherò come funzionano le cose in questo "gioco."
Io ti dico una cosa e tu la fai, non voglio obiezioni, nessuna protesta o ripensamento. Hai deciso di entrare nel mio mondo Cristina e ci rimarrai fino a quando lo decido io, chiaro? -
- Si ... signore. -
- Bene, questa è una regola fondamentale, non dovrai più rivolgerti a me con il mio nome, ma con Signore, o Padrone, decidi tu. Sappi che io preferisco padrone, mi fa sentire ancora più importante per te, nel tuo ruolo, significa che io comando e tu ubbidisci. Come una brava cagnolina, perché tu sei questo da oggi in poi, la mia schiava, cagnolina. Puttana. La mia amante in poche parole. Parlerai solo quando te lo dirò io, mangerai, berrai andrai al bagno, solo con il mio consenso. Intesi? -
- Si mio Padrone. -
- Ottimo, mi fa piacere che impari in fretta. Adesso stabiliamo le ultime regole.
Da oggi in poi sarai mia, il tuo corpo, la tua anima, e il tuo cuore mi appartengono, e io posso farci quel voglio, non ammetto ma, o no. Dimenticatelo. Non siamo in cinquanta sfumature di grigio, non esiste un password per fermarmi quando sarà troppo per te. Dovrai imparare a sopportare a stringere i denti e a sottometterti totalmente a me, ciò significa che dovrai sopportare le peggio cose che ti infliggerò. Può succedere che qualche volta rimarrai a dormire da me, ma ciò non implica la convivenza, anzi, ognuno a casa sua, io ti chiamerò quando avrò bisogno di te. E tu verrai, disdici tutti gli appuntamenti, perché d'ora in poi bambolina sarò io il tuo unico impegno. Ricordati bene queste cose, perché odio ripetermi.
Adesso parliamo delle punizioni. La mia preferita è usare la cintura, mi eccita vedere la pelle arrossarsi e diventare violacea, amo ancora di più vedere che le ferite si aprono e che esca del sangue. Ti farò molto male e fai attenzione a non trasgredire nulla. Perché altrimenti sono fatti tuoi, non sono un angelo, ma il diavolo e tu sei nel mio inferno personale. Ricordatelo.
La seconda punizione e quella di negarti l'orgasmo per molte volte di fila, fidati, dopo un po inizi a star male per la terribile sensazione che ti crea.
Il resto lo scoprirai quando non rispetterai ciò che ho appena detto. Hai domande ? -
- Si, se non volessi il sesso anale ? -
- Ben poco mi interessa, se voglio fotterti nel culo lo farò, altre domande? -
- No, padrone. -
- Hai capito tutto? -
- Si padrone, ho capito tutto. -

Figlio di puttana, come immaginavo io per lui sono un gioco e basta, posso tirarmi ancora indietro no?
E tu vorresti tirarti indietro dopo che gli hai risposto si padrone per un'ora? Evita di prenderti in giro Cristina, fai un favore a te stessa va. -

- In ginocchio Salve. -

Eccomi qua, se prima ero Cristina la ragazza fantasma, adesso sono Cristina la schiava sessuale dell'uomo più stronzo del mondo. Inginocchiata a terra occhi bassi, palmi in avanti e sedere sui talloni, una posizione scomodissima e dopo poco dolorosa.
Lentamente si avvicina e mi accarezza sulle cosce, nonostante il tessuto, sento le sue mani che mi bruciano la pelle. È tutto d'un tratto come ha iniziato, finisce.

- Credo che per questa sera possa bastare così. Ci vedremo domani alle nove di mattina, ti voglio trovare a casa mia, indossa una gonna e una camicetta come questa di oggi.
A mi raccomando, porta i tacchi, soprattutto porta un oggetto che sia importante per te.
A domani Slave. Buona notte.
- Buona notte padrone. -

Eccomi qua ridotta a una nullità a causa sua. Cosa che non mi dispiace da un lato e dall'altro mi. Ergono di me stessa. Torno a casa demoralizzata ed eccitata.

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