Non ho voglia di svegliarmi, ma la luce del sole continua a bussare ai miei occhi, ancora mi domando perché non mi decido a mettere delle tende.
Lo so io il motivo dormigliona, altrimenti rimarresti a letto per ore e non andresti ne al lavoro né all'università, forza alza il culo e muoviti. Hai già saltato due lezioni.
Se fosse una persona reale la mia vocina interiore, sarebbe già morta da tempo.
Però non ha tutti i torti, due giorni che non vado a lezione, tutto colpa di John.
Mi ha tenuta impegnata, molto impegnata. Mi vengo i brividi al solo pensiero di lui che mi ordina di inginocchiarmi. Che mi graffia la schiena.
La suoneria del cellulare mi risveglia dai miei pensieri, come un secchio d'acqua gelata.
Che pizza chi diavolo è che rompe di prima mattina, rispondo senza nemmeno guardare chi è.
- Pronto -
- Mm che persona mattiniera, come stai Cristina? Dormito bene? -
- John sei tu .. -
Non ricevo risposta da parte sua, e capisco subito l'errore.
- Padrone, sei tu, perdonami mi sono appena svegliata -
- Per questa volta passi, ma impara le buone maniere la prossima volta che mi rispondi -
- Mi perdoni -
- Ricordati che questa sera devi venire al White Collar. -
- Si me lo ricordo signore. -
- Bene, mettiti un vestito elegante, oggi ci sarà la presentazione di un altro membro. -
- Si signore, ehm ... -
- Si? -
- Lei che vestito preferisce? -
- Quello che avevi l'altra sera, in pizzo va benissimo. Ti stava meravigliosamente. -
- Va bene, adesso devo andare perché ho lezione altrimenti arrivo in ritardo. Mi scusi signore. -
- Non preoccuparti, Fransuá e giù di sotto che ti aspetta e ti porterà sia in università che al lavoro. Così sarai sicura che non farai tardi. A dopo Cristina. -
- A dopo signore. E grazie -Riaggancia senza rispondere, perché mai dovrei aver bisogno di Fransuá, ho la mia macchina.
Oggi ho sei ore di diritto. Potrei suicidarmi a dirla tutta, mi annoio così tanto che potrei addirittura saltare tutto e farmi una passeggiata per New York. Mm credo che farò proprio questo.
Ci metto una mezzoretta buona per prepararmi, e altri dieci minuti per trovare il coraggio di scendere e trovare Fransuá.
- Buongiorno Miss Cristina -
- Buongiorno a lei Fransuá, mm Mister John le ha dato particolari indicazioni per oggi? -
- Si Miss, la devo accompagnare all'università e tornarla a prendere per portarla al lavoro e così via per riportarla a case e andare al White Collar. -
- Avrei una deviazione da fare, poi le posso assicurare che non deve più venirmi a prendere da nessuna parte. -
- Mi dica -
- Mi può accompagnare al centro di New York? -
- Ma signorina.... Non credo che a mister John farà piacere della sua scelta ... -
- Lei non glielo dica -
Credo che questo Fransuá la sappia molto lunga sul mio rapporto con John.
Ma non vuole essere invadente e quindi tace trovando delle scuse. Uffa non sono una bambina.
- Fransuá, lei sa del mio rapporto con mister John vero? -
Eccolo qua, beccato in flagrante. Come immaginavo la sa davvero lunga.
Il suo viso diventa rosso come un pomodoro. Sta evitando il mio sguardo in tutti i modi possibili.
- Si Miss, so del suo rapporto, io sono a conoscenza di tutto quel che riguarda la vita di mister John. Ma se posso permettermi lei è la prima compagna che trovo adatta a lui. -
- Perché ? -
- Lei è una donna testarda, non è viziata ed è molto intelligente, solitamente tutte quelle che stavano con lui, lo facevano per attirare la sua attenzione cercando di avere qualcosa in cambio.
Lei è completamente differente da tutte loro. Mi scusi se mi sono permesso di dirglielo. -
- Grazie, lo apprezzo davvero. Chiuderà un occhi con mister John ? -
- No non posso, ho ordini precisi mi dispiace, non voglia che si arrabbi -
- Non si preoccupi, ci penserò io alle conseguenze. -
- Ne è sicura? -
- Si. Adesso andiamo per favore. -Le strade asfaltate attirano i raggi del sole come delle calamite, lo vedi il calore che emana il cemento, quelle piccole onduli e sbiadite che vengono solo quando fa molto caldo, cosa assai strana per una mattina autunnale, le foglie continuano a cadere dagli alberi come se oramai non abbiano più un motivo per restare attaccate, non so il perché ma trovo questa scena incantevole, uno spettacolo che puoi vedere solo una volta in un anno, solitamente il resto dei mesi ci sono foglie verdi, fiorellino, diciamo che il fogliame è tutto uguale di colore, in autunno invece ogni foglia sembra che abbia un colore differente, cadono ondeggiando e cullate dal vento lungo la loro discesa, può sembrare banale ma ha qualcosa di elegante, sembrano dei ballerini che danzano con l'aiuto del vento. Fanno una loro coreografia, ogni giorno diversa.
La macchina si ferma d'un tratto riportandomi alla realtà, Fransuá scende e fa il giro per aprirmi la portiera, che gesto da galantuomo.
- Miss siamo arrivati. Le auguro una buona giornata, se le servisse un passaggio chiami mister John e verrò a prenderla. Arrivederci. -
- Arrivederci e grazie. -
Piuttosto che chiamare John mi faccio venti chilometri a piedi.in dieci minuti buoni raggiungo la sesta strada, girando l'angolo mi ritrovo davanti al Bar Caffè.
Un locale Italiano, le persone sono molto simpatiche, qua non mi conosce nessuno solo Allison e Francesco, i proprietari, li adoro e solitamente ci scambio due parole.
Ordino il mio solito caffè e mi metto seduta al tavolo in angolo, con una visuale perfetta di tutto il locale
Sono abituata a sedermi sempre allo stesso posto, da sola, con le cuffiette e musica a palla leggendo il mio libro. Mi piace osservare tutto ciò che accade intorno a me. Come il via vai di gente che entra ed esce dal bar, i ragazzi che comprano le sigarette, i bambini le caramelle, ogni giorno è cosi, non è monotonia anzi, ogni volta ci sono dei volti nuovi e mi piace starmene seduta e guardare anche i più piccoli dettagli delle cose e delle persone, come una macchia di caffè sulla camicia stirata da poco oppure mi colpisce il rossetto di molte donne, troppo acceso sulla loro carnagione chiara, non gli dona affatto. Ma alla fine sono piccolezze di tutti i giorni. Amo immergere il mio naso nella nebbiolina di caffè ed assaporare il suo meraviglioso aroma.
La cosa più meravigliosa di questi primi momenti della mattina è che non senti alcun rumore, niente macchine, niente bambini che urlano, niente chiacchiere delle quali non interessa a nessuno. Senti soltanto un leggero sottofondo di una meravigliosa musica e il caffè che la mattina ti accompagna lungo il viaggio per affrontare una lunghissima giornata.
Guardando tutti i clienti che escono o entrano mi torna in mente che ognuno ha dei problemi, quando sono morti i miei, pensavo di morire la sensazione è stata terribile.
Per tanto tempo mi sonosentita intrappolata in una gabbia o meglio, mi sentivo come se non riuscissi arespirare, come se non avessi nemmeno un filo d'aria. Volevo urlare, urlarecosì forte da farmi sentire da tutto il mondo. Ma qualcosa bloccava i mieipolmoni, quel qualcosa era la paura, la stanchezza, ero scoraggiata dal fattoche nessuno mi avrebbe mai sentita e poi non avevo aria a sufficienza per urlare. Pensai, bene, la storia finisce qua, nessunomi sentirà, nessuno saprà di me. Ma alla fine riuscii a trovare la forza di aprire quella maledetta gabbia e finalmente fuilibera di spiccare il mio volo. Ero libera di urlare, sentivo di nuovo l'arianei miei polmoni, sentivo i suoni, riuscivo a sentire tutto. Questa fu la cosapiù bella che mi potesse accadere. Capii subito che dovevo solo avere pazienza,dovevo aspettare il giusto momento per riuscire ad uscirne. Purtroppo, con il passare degli anni, ho conosciuto anche altri che non erano riusciti a salvarsi. Questo mi ha spinta a non abbattermi nuovamente, non volevo ricadere nell'oblio dal quale ero uscita con grande fatica.non ci faccio caso subito, ma qualcosa nella tasca vibra e mi da fastidio, a quanto pare qualcuno ha voglia di rompermi le scatole questa mattina. Sullo schermo appare il nome di John, sono nei guai.
- Pronto signore? -
- Questa volta il signore non basta, dovevi andare a lezione e poi al lavoro, che fai invece? vai in giro a farti gli affaracci tuoi. Non è un comportamento ammissibile. Questa sera faremo i conti. -si sono decisamente nei guai. sconsolato mi avvio a casa. Non ho vlgia di chiamare Fransua e vedere il suo sguardo da Te lo avevo detto.
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Anima di Lei
ChickLitTESTO IN REVISIONE Un ossessione che si rivela fatale. Cristina, una ragazza dolce e ingenua si innamora di un perfetto estraneo mai visto in volto, la sua voce la rende stranamente instabile e vulnerabile, non desidera far altro che accontentare il...