I was born to love you

Capitolo 32

<<Paolo gestiva un Night Club, ma era troppo intelligente per farmi lavorare in un posto del genere e rischiare una denuncia per aver fatto lavorare una minorenne. Gestiva anche un servizio di accompagnatrici; uomini pagavano profumatamente per avere una bella donna che li accompagnava a cena di lavoro, viaggi di affari, o altro.>> con la cosa dell'occhio noto Logan passarsi una mano tra i capelli e lo sguardo fisso a terra.

Sta pensando a quanto gli fai schifo.

<<Non sono andata a letto con nessuno di loro, il servizio per cui pagavano non includeva anche andarci a letto, quindi facevo quello che mi pagavano per fare e loro non superavano i limiti che stabilivo ad inizio serata>> decido di non rivelargli che non tutti accettavano quelle condizione o a fine serata erano troppo ubriachi e pretendevano che andassi a letto con loro. Mi sono sempre rifiutata finendo fin troppe volte con dolorosi lividi sul corpo.

<<mentirei se ti dicessi che non andare a letto con i clienti, mi ha provocato non pochi problemi con Paolo, ma non ho mai ceduto. Non potevo permettergli di togliermi l'unico briciolo di dignità che mi era  rimasta.>> sussurro più a me stessa che a Logan.

Deglutisco rumorosamente e proseguo <<quando compii 18 anni la situazione si complicò ulteriormente. Ero a tutti gli effetti maggiorenne e voleva a tutti i costi farmi lavorare nel suo club, come spogliarellista. Rifiutai ovviamente e questo lo fece incazzare,molto>> sento gli occhi riempirsi di lacrime e alzo gli occhi al soffitto cercando di trattenerle.

<<mi picchiava. Quando era sotto l'effetto di qualche droga gli piaceva prendersela con me quando mi trovava a casa. Ma sai qual'era la cosa peggiore? Non erano tanto i lividi che mi provocava, perchè quelli dopo un po' di tempo scomparivano. Ma quando qualcuno usa con te la violenza psicologica per così tanto tempo, alla fine inizi a credere a quello che ti dicono e non è facile cancellare tutte le cose orribili che ti sono state riversate addosso.>>

Le mie guance vengono inondate dalle lacrime trattenute fino ad ora e un singhiozzo rumoroso esce dalla mia bocca.
Noto Logan alzarsi dal divano per venire verso di me, ma lo fermo quando èa pochi passi di distanza

<<N-no>>gli dico alzando entrambe le mai per fermarlo <<Se ti avvicini non sono più in grado di continuare.>>
Faccio un respiro profondo per calmare i singhiozzi che adesso escono incontrollati.

<<Quando gli ho detto che non avrei mai e poi mai lavorato al suo club, ha perso completamente la testa. Quella volta non solo mi picchiò più duramente del solito, ma cercò anche di violentarmi. Se non era per Marco che mi era venuto a trovare, sicuramente c'era riuscito>>e nonostante tutto quello che successe dopo ringrazio il cielo ogni giorno per aver fatto passare a casa mia Marco quel giorno. Se Paolo fosse riuscito ad andare fino in fondo, non penso che sarei mai riuscita a riprendermi in seguito.

Le mie gambe cedono sotto il peso dei ricordi e cado a terra piangendo disperatamente.
Mi piego in avanti prendendomi la testa tra le mani.
Sussulto dallo spavento quando Logan posa una mano sulla mia schiena <<N-non t-toccarmi>> balbetto supplicandolo.

<<Mel...>>dal suo tono di voce capisco che il fatto di non potermi toccare lo tormenta.

Non sopporto farmi vedere in questo stato da nessuno, sopratutto da Logan, pensavo di farcela a raccontargli tutto senza crollare, ma evidentemente mi sbagliavo.

<<Mel ti prego...Non posso sopportare di vederti in questo stato e non poterti toccare>> alzo la testa e noto Logan  inginocchiato difronte a me, ma la cosa che mi colpisce maggiormente è lo sguardo angosciato e gli occhi lucidi.

Annuisco solamente per dargli il permesso di avvicinarsi e in mi ritrovo immediatamente stretta tra le sue braccia, rendendomi conto di quanto ne avessi effettivamente bisogno

Con la testa appoggiata sul suo  petto dove rimbombano veloci e forti i battiti del suo cuore.
Mi concentro su quel suono meraviglioso e lentamente i singhiozzi diminuiscono quel tanto per permettermi di continuare.