Capitolo 39

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<<Non ce la posso fare>> esclamo mentre in macchina percorriamo il lungo viale che porta all'ingresso della lussuosa villa degli Erickson.

Sapevo che la famiglia di Logan era ricca, ma questo va oltre quello che avevo immaginato.

<<Non farti spaventare da tutto questo>> mi dice indicando, con un gesto della mano tutto quello che ci circonda.

<<troppo tardi>> sussurro con gli occhi sgranati mentre continuo ad osservare la casa.

No, casa non è decisamente il termine adatto. Direi più villa. Enorme e lussuosa villa.

Siamo ancora seduti in macchina non avendo trovato la forza e il coraggio di uscire.

Schiaccio il naso sul finestrino per osservarmi meglio intorno.

La villa è circondata da un enorme giardinmo, come aveva già accennato Logan, e alla mia destra, tra le piante, intravedo anche una piscina.

<<perchè non mi hai detto che vivo in un castello>> Domando un po' stizzita a Logan.

Lo sento ridacchiare<<non è un castello. Va bene, ammetto che è grande, ma neanche tanto.>>

<<scherzi,vero?>> mi giro a guardarlo <<hai visto in che buco di appartamento abito? Per me questo è decisamente un castello.>> ironizzo cercando di fargli capire il mio punto di vista.

Ville del genere le avevo viste solo nei film.

Presa dal panico resto immobile sul sedile del passeggero, senza mostrare alcun segno di voler uscire.

Logan, completamente ignaro del mio attacco di panico, scende dalla macchina fischiettando, fa uscire Dex che si sta agitando dal sedile posteriore e lo lascia libero di vagare per il giardino, e poi si dirige verso il mio lato per aprirmi lo sportello.

Lo guardo venire verso di me, con gli occhi sgranati e il cuore che batte furiosamente.

Sposto lo sguardo da Logan e mi guardo intorno in cerca di qualche cosa, una qualsiasi cosa, una scusa, che mi impedisca di uscire dalla macchina e affrontare questa giornata che non sono emotivamente e psicologicamente pronta.

Il mio sguardo si posa su un piccolo pulsante del cruscotto che indica la chiusura centralizzata di tutti gli sportelli e senza pensarci due volte mi affretto a premerlo.

Logan, ancora ignaro del mio gesto disperato, arrivato ormai dal mio lato, tenta di aprire lo sportello.

Dopo vari tentativi, vedo la sua espressione mutare, da spensierata ad interrogativa fino a diventare incredula nel rendersi conto del mio gesto.

<<mel?>> mi chiama tentanto di aprire nuovamente lo sportello.

<<mel...Ma che diavolo...?>>

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