I was born to love you

Capitolo 23

E quindi eccomi qui, a girovagare per casa con un sorriso ebete in faccia, che sembra non abbandonarmi mai ultimamente, e mettere in ordine l'appartamento.
Quando ho finito di sistemare la mia camera decido di prendere il computer e fare qualche ricerca.
Avete presente quella sensazione che vi prende quando state per fare un qualche cosa di cui vi pentirete subito dopo? Quando il vostro inconscio vi dice di non farle quella cosa, ma voi la fate lo stesso?
In questo momento mi sento esattamente così, mentre apro il mio contatto email per vedere se c'è qualche cosa di nuovo.
Tra le ultime email non lette c'è ne una che che attira subito la mia attenzione, non conosco l'indirizzo di chi la manda, non c'è un nome né niente, e per come oggetto una sola parola: Leggi.
La apro e all'interno c'è una articolo di un giornale italiano.
Dovrei fermarmi qui, senza leggere perchè so perfettamente che non mi piacerà quello che ci sarà scritto nell'articolo, ma senza rendermene davvero conto ho già iniziato la lettura.

"Ha qualcosa di miracoloso quello che è successo ieri sera nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale San Raffaele di Roma. Dopo quasi un anno dall'aggressione in cui lo ha visto protagonista, Paolo Gualtieri ha finalmente riaperto gli occhi.
Paolo Gualtieri, 49 anni, proprietario di un Night Club nella periferia di Roma fu aggredito in casa sua da Marco Pitti, condannato a 4 anni per tentato omicidio..."

Non riesco ad andare avanti nella lettura dalle troppe lacrime che mi offuscano gli occhi.
Porca puttana! Si è svegliato!
Non so davvero come sentirmi a questa notizia, se terrorizzata perchè una volta che si è ripreso completamente potrebbe ricominciare a tormentarmi, oppure sollevata e sperare che in questo modo riducano la pena a Marco.
Chiudo li computer velocemente e mi prendo la testa tra le mani.
Si è svegliato!
Mi accascio sul pavimento continuando a piangere disperatamente.
Cazzo!Cazzo!
Mi sento soffocare, ho bisogno di uscire, di prendere aria e lasciare queste quattro mura.
Mi alzo dal pavimento ed esco sperando che un po' di aria fresca e una lunga camminata mi schiarisca le idee.

Nota: Cari lettori, perdonatemi per la mia assenza, ma come ho scritto già in precedenza per motivi lavorativi il tempo a disposizione per dedicarmi a scrivere è davvero molto ridotto. Spero che continuate con la lettura e che abbiate la pazienza di aspettare i prossimi capitoli!