Capitolo 37

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Veniamo entrambi svegliati dal cellulare di Logan che suona ininterrottamente in lontananza.

Cerco di staccarmi, di mala voglia, dal corpo di Logan a cui sono avvinghiata per farlo andare a rispondere al telefono che continua a squillare, ma quando faccio per spostarmi la sua presa su di me si rafforza.

<<non muoverti>> dice con voce roca dal sonno.

Felicemente mi risistemo appoggiando la testa sul suo petto, ma chiunque ha sta chiamando non ha intenzione di mollare continuando a chiamare.

<<dovresti rispondere, magari è importante>>

lo sento sbuffare contrariato sotto di me, ma decide lo stesso di alzarsi per rispondere.

Nel frattempo che Logan è al telefono, ne approfitto per andare in bagno e darmi una sistemata, sopratutto ai capelli che solitamente appena sveglia sono talmente arruffati che mi sembra di avere in testa un nido di rondini.

Dopo essermi pettinata e legata i capelli, ritrovo Logan seduto sul letto,ancora al telefono, e quando esco dal bagno, il suo sguardo si posa immediatamente su di me.

<<si, si...non preoccuparti>> dice distrattamente al suo interlocutore osservandomi da capo a piedi con un sorriso malizioso.

Sento le guance colorarsi di rosso.

<<va bene. Porto anche un altra persona>> afferma facendomi l'occhiolino.

Cosa?

<<cosa?>>esclamo incredula sussurrando.

<<si,è una ragazza>> dice ignorando la mia esclamazione e concentrandosi nuovamente sulle mie gambe lasciate nude dalla maglietta troppo corta.

<<devo andare. Ci vediamo tra poco>> chiude la chiamata e getta il cellulare sul letto alzandosi in piedi e avvicinandosi a me ancora ferma sulla porta del bagno.

Davanti a me, Logan  mi avvolge tra le sue braccia e posiziona le sue mani sulla parte bassa della schiena, dandomi un bacio sulle labbra.

<<Chi era?>> sussurro a contatto con la sua bocca.

Altro bacio

<<mia madre>>

altro bacio

Sono talmente concentrata sulla sensazione delle sue labbra sulle mie che in un primo momento non comprendo il significato di quello che mi ha appena detto, ma improvvisamente la consapevolezza mi investe.

<<aspetta. Cosa?>> domando sperando di aver capito male.

<<Mia madre ci ha invitato a cena>> spalanco gli occhi per la sorpresa.

Non è possibile

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