Abby.
Durante la mattinata, ho l'ennesimo allenamento in palestra. Oggi, trovo Janise ad aspettarmi, sempre con il suo sorrisetto sarcastico e l'acidità centellinata parola dopo parola.
Ma questa non è la giornata adatta per farmi mettere i piedi in testa da lei. Sono davvero molto nervosa e frustrata per quello che mi è successo o che ho pensato mi sia successo stanotte.
Il graffio che ho sul collo è quasi scomparso del tutto, lasciando solo una piccola traccia della sua presenza, forse a testimonianza che non sono poi così tanto matta.
La cosa assurda di questa storia è che mi ostino a non parlarne con nessuno. Ancora mi sento chiusa in me stessa, e non trovo nemmeno una persona verso la quale aprirmi e riporre un briciolo di fiducia. Solitamente, Paige svolgeva questo ruolo fondamentale, o a volte anche zia Kathleen, ma adesso è rimasto un posto vacante che nessuno sembra adatto a ricoprire. Non è che non mi fidi di loro... Forse, ho semplicemente paura di quello che potrebbero pensare di me, se esternassi ogni singola stranezza che mi sta avvenendo in questi giorni.
«Sei in ritardo» brontola Janise, mentre affila la lama dei suoi pugnali con le spalle poggiate al muro.
«Scusa. Ho perso tempo a riordinare la camera» rispondo, chiudendomi la porta alle spalle. Noto subito che stamattina la palestra è più popolata. In fondo, ci sono altri Guerrieri che si stanno allenando.
«E ti sembra una giustificazione, questa? Ricordi che giorno è oggi?»
La fisso scocciata. Certo che mi ricordo che giorno è. Stanotte, dovremo uscire per la mia prima missione. O meglio, dovrò scendere in campo con gli altri ragazzi per vedere come ci si comporta all'atto pratico. Così ha stabilito il signor Clint.
«Ho tardato solo di cinque minuti, Janise. Perché non ti allenti un po'? Sei più rigida di una vecchia bisbetica.»
Lei smette subito di affilare la lama, interrompendo il gesto quasi maniacale a metà del pugnale. «Scusami?» sibila, sollevando un sopracciglio.
Mi poggio una mano sulla bocca, stupita dal mio stesso comportamento. «Oh cielo, non volevo dirlo ad alta voce» la mia riposta la fa stranire ancora di più «In realtà, non avrei dovuto nemmeno pensarlo. Intendevo questo.»
Janise avanza verso di me con le sue gambe chilometriche e si ferma a qualche spanna dal mio corpo, puntandomi l'indice sullo sterno. «L'allenamento pre-missione inizia adesso. Da questo momento, potrai dimostrarmi quanto vali, ammesso che tu valga qualcosa. Le regole sono sempre le stesse: ci concentriamo sul combattimento fisico, mentre le armi potranno essere usate solo per simulare mosse tattiche.»
Annuisco in silenzio, terrorizzata dal suo tono glaciale.
«Non avresti dovuto provocarmi, ragazzina» mi sorride, scrocchiando le nocche delle mani. Con un urlo, prende la carica, spingendomi verso il muro retrostante.
La mossa mi coglie alla sprovvista, e non riesco a dominare la sua forza fisica mentre mi fa appiattire alla parete spoglia. Gemo, stretta nella sua morsa e mugugno un'imprecazione tra i denti. La parte superiore del mio corpo è completamente bloccata dalle sue braccia, perciò metto in atto le tecniche che mi hanno spiegato Jared e Nolan: usare le gambe. Sollevo il ginocchio destro e le assesto un calcio nell'interno coscia, con il solo intento di farla indietreggiare. Ma lei è più forte di me e si sposta solo di alcuni centimetri, senza smettere di dominarmi. Con una mano, mi fa picchiare la testa al muro.
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Hybrid - L'Esperimento
FantasyIl mondo non è abitato solo dagli esseri umani. Loro lo ignorano, convinti di essere l'unica forma di vita presente. Ma non sanno che, tra le strade delle loro città, circolano delle forze più potenti che giostrano gli equilibri delle loro vite. For...