56. Bloody Night - Parte 2.

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Abby.

I Sottomessi ci accerchiano e noi ci stringiamo sempre di più verso il centro della terrazza. Ognuno di noi ha sfoderato le sue armi e le brandisce avanti a sé a mo' di scudo. Siamo tutti in trappola. Compresa la mia migliore amica, che non è riuscita a fuggire in tempo.

«Chi è questa gente?» farfuglia, addossandosi al mio fianco.

«Sta' calma, Paige. Non fare mosse assennate e resta accanto a noi. Non devono capire che sei diversa» le ordino a bassa voce.

«Diversa? Cosa intendi per diversa?» continua lei, gemendo tra sé e sé «Oddio, ci uccideranno! Hanno delle armi!»

Jared si avvicina a noi con lentezza e mi guarda con un'occhiata velenosa. «La tua amica non dovrebbe essere qui adesso» mi fa notare «La tua amica non dovrebbe neppure ricordarsi il tuo nome ormai. Ma invece hai avuto la saggia idea di modificare la sua persuasione... e guarda ora. Abbiamo un fardello in più a cui badare!»

«Dobbiamo chiamare la polizia» lo interrompe Paige, con gli occhi sbarrati «Sentite, ho il cellulare. Chiamiamo il 911. C'è una caserma sulla Constance Road, a poche miglia di qui. Verranno a salvarci!»

«No» ribatto «Loro non possono aiutarci.»

«Ma non possiamo scappare!»

Jared alza gli occhi al cielo e io evito il suo ennesimo sguardo perentorio. Non ho bisogno di sentirmi ancora più in colpa di quanto non lo sia già.

«Dobbiamo combatterli. È l'unica scelta.»

Janise arriva di soppiatto e poggia una mano sulla spalla di Jared. Ha lo sguardo preoccupato e infervorato. «Dove diavolo sta Spencer? Avrebbe dovuto controllare la porta di sicurezza!»

«Non lo so. Forse gli hanno teso un agguato. Guarda quanti sono» replica lui infastidito.

«Dovremmo mandare qualcuno a controllare?» domando.

Loro mi guardano come se non ci fossi ancora arrivata. «In ogni caso sarebbe troppo tardi. I Sottomessi sono già qui e lui potrebbe essere morto. Non possiamo privarci di un altro Guerriero» mi risponde Janise.

I Sottomessi iniziano a sparpagliarsi lungo tutta la terrazza e mettono soqquadro l'ambiente: cominciano a volare i primi tavoli e il rumore di stoviglie e bicchieri frantumati copre le nostre parole. I Guerrieri che stanno in prima fila li minacciano con le loro armi e si fanno più avanti, dividendosi i vari nemici. Nessuno ha una tattica precisa e la loro insicurezza si denota da ogni mossa.

Nolan si fa spazio tra qualche ragazzo e ci raggiunge, trafelato. «Ho visto Nikolaj. È ancora vivo, ma è completamente partito di testa. Si è trasformato quasi in una bestia. Ci porterà sicuramente dei guai stasera» ci fa presente.

«Fantastico» mormora Jared «Di lui me ne occupo io. Abbiamo ancora un conto in sospeso noi due.»

«Anche io ho un conto in sospeso con lui. E anche bello grosso» ribatte Janise «Ti spalleggerò, ma il colpo mortale è mio

Lui annuisce, concedendole quella piccola soddisfazione.

«Ma chi diavolo siete?» balbetta Paige, guardandoli uno alla volta «E perché avevate delle armi sotto ai vestiti?»

Nolan la ignora e torna a guardare Jared. «Come ci muoviamo? Adesso i Sottomessi stanno razziando la terrazza, ma non appena avranno finito si rivolteranno contro di noi. Abbiamo un piano?»

Lui fissa per un momento gli altri Guerrieri, intenti a difendere la nostra cerchia, e sospira. «Io e Janise ci occuperemo di Novikov. Tu trova Dakota, Brendon, Aileen e Carl: sarete a capo di una squadriglia e dirigerete le azioni. Per quanto riguarda tutti gli altri...» fa vagare lo sguardo su di me e riflette con preoccupazione «Sceglietevi un Sottomesso qualsiasi, purché al vostro livello. Non fate gli eroi o sarete i primi a morire.»

Hybrid - L'EsperimentoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora