40. Ha Bisogno d'Aiuto - parte 1.

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Jared.


Kara, Mitchell e Tom camminano a passo lento e strascinato qualche metro avanti a me. Stanno parlando a bassa voce e, ogni tanto, uno di loro si lascia sfuggire qualche risata divertita. Kara spintona Mitchell, che sicuramente sta flirtando con lei, e Tom si limita a fare il terzo incomodo, ignorando una tensione tra i due che è chiara persino a un estraneo come me.

Sbuffo e m'infilo le mani in tasca. Gli anfibi neri strusciano con pesantezza sull'asfalto nero e freddo della sera. Questa ronda, oltre che inutile, si sta trasformando in uno stupido talk show di chiacchiere e incontri romantici. I tre Guerrieri novizi di fronte a me, infatti, sembrano totalmente ignari del fatto che abbiano preso parte a un servizio lavorativo serio e rischioso. Se la stanno spassando come farebbero degli amici diretti al cinema durante un qualunque sabato sera.

Patetici.

Accelero il passo, annoiato e infastidito, e li affianco, reclinando il volto verso di loro. «Sapete che non stiamo giocando, vero?»

Mitchell scuote i capelli ricci neri e alza gli occhi al cielo. Ha l'aspetto tipico di un adolescente in piena fase ormonale: fisico allampanato, struttura ancora esile e nemmeno un accenno di barba. «Andiamo, Jared. La situazione è sotto controllo! Rilassati.»

Kara sbatte le lunghe ciglia castane e si aggrappa al braccio del compagno, dandogli man forte. «Esatto, Jared. Henver è tranquilla come non mai.

«E questa ronda è noiosa» aggiunge Tom, brontolando tra sé e sé «Non c'è nemmeno un cane, in giro. Non capisco perché il capo abbia insistito tanto per non mandarci da soli. Insomma, ce la saremmo cavata benissimo anche senza di lui.»

Alzo un sopracciglio, infastidito. A quindici anni ero anch'io così prepotente?

«Il capo non sarebbe affatto contento di come portate avanti i servizi di ronda. Vi sto seguendo da un quarto d'ora e ancora non ho capito dove siete diretti. Perché immagino che stiate camminando verso qualcosa... giusto?» li fisso, ammiccando.

I tre ragazzi si guardano l'uno negli occhi dell'altro, bloccandosi sul ciglio della strada. Le loro espressioni sono confuse e attonite.

Proprio come immaginavo.

«Stiamo camminando alla cieca, vero?» sospiro e scuoto la testa «E voi dovreste essere il futuro della Caserma...»

«Stiamo camminando alla cieca perché non c'è nessun segnale di allerta, Jared. Stiamo solo aspettando l'ora giusta per tornare alla base» Kara incrocia le braccia al petto e alza il mento, con fare saccente.

«E poi, visto che fai tanto l'esperto, potevi guidarci tu, anziché continuare a rimuginare su quante cose vanno male nella tua vita» aggiunge Mitchell.

Trattengo il respiro. Devo stare calmo. Devo stare calmo. Sono solo dei ragazzini incoscienti e inesperti. Socchiudo le palpebre e le riapro lentamente. «David mi ha detto di controllarvi, non di portarvi a spasso come cani. Alla vostra età, prendevo già parte a ronde più impegnative delle vostre, mocciosi. Dovreste realizzare che non siete più dei bambini da svezzare, ma Guerrieri pronti a combattere e a morire per la vostra città.»

«Che palle» Kara ride e solleva le spalle, in un gesto menefreghista «Non tutti siamo destinati a diventare Occhi come te. Lasciaci respirare. Questa ronda è fin troppo noiosa.»

Stringo gli occhi e ricomincio a camminare con lentezza. Ho già abbastanza problemi da risolvere, per accollarmi anche dei litigi con Guerrieri alle prime armi. Se non mi prendono sul serio, problemi loro. Impareranno a loro spese le conseguenze delle decisioni prese con troppa leggerezza.

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