SPECIALE! CAPITOLO EXTRA

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N.D.A.     A tutti voi, miei fedeli lettori e lettrici, che siete ancora qui... Grazie 🧡

*AVVISO AI LETTORI CHE ANCORA NON HANNO TERMINATO "HYBRID - L'ESPERIMENTO": IL CAPITOLO SI SVOLGE ALLA FINE DELLE VICINDE DI QUESTO LIBRO, QUINDI SE LO LEGGETE PRIMA DI AVER TERMINATO IL PRIMO ROMANZO, TROVERETE DEGLI SPOILER RIGUARDO IL FINALE!*


Nolan

Questa sera, la Caserma sembra il fantasma di se stessa. I corridoi, dopo cena, sono desolati, e non si sentono provenire voci nemmeno dalla sala di ritrovo dei professori o dalla nostra caffetteria. Da quando siamo tornati dalla nostra gita di cortesia a Danville, ci siamo trovati immersi nel bel mezzo di un turbinio caotico di cambiamenti: l'insediamento di nuovi ospiti nella struttura, un nuovo riassetto delle mansioni da svolgere e un denso strato di sfiducia tra le nostre schiere di Guerrieri.

Nessuno ha più il coraggio di parlare ad alta voce tra i corridoi; nessuno guarda negli occhi per più di qualche secondo i loro compagni, timoroso del fatto di poterci scorgere riflesso all'interno, lo sguardo del tanto ricercato traditore. Nessuno si sente più spensierato come prima.

Nemmeno noi, che abbiamo perso qualcosa più di tutti gli altri.

L'assenza di Abby dalla Caserma, seppure da pochi giorni, si fa sentire come un grosso macigno addossato sulle spalle. Il suo carattere forte, il suo modo di spiccare tra gli altri con semplicità, sono le mancanze più grandi che hanno contraddistinto le giornate seguenti al Giudizio, quando Jared e David sono stati processati di fronte a una giuria di Celesti.

Ma il cambiamento più grande si è percepito all'interno della famiglia Evans, sconvolgendo indirettamente anche me: Evelyn, da quando è tornata da Danville, ha iniziato a passare le intere giornate nel suo studio, a dedicarsi a tempo pieno alla lettura di libri e all'ascolto di musica classica, come se questo possa farle tenere sgombra la mente da pensieri con i quali non vuole avere niente a che fare. Più di una volta, si è fatta sostituire durante le lezioni, e svia chiunque le possa fare delle domande che riguardino anche solo minimamente l'argomento Abby. Lo stesso discorso può essere fatto per Jared e Janise, amplificandolo però all'ennesima potenza: entrambi i fratelli, da quando sono tornati dalla città della Giustizia, hanno innalzato di fronte a loro un muro invalicabile di silenzio, che non permettono a nessuno di superare, nemmeno a me.

Jared ha passato i due giorni successivi al giudizio fuori dalla Caserma, a girovagare per la città senza uno straccio di meta; spesso torna a casa la mattina successiva, con le mani sporche di sangue di Sottomessi, mentre alcune volte non esce nemmeno dalla sua stanza.

Janise, invece, è sempre... Janise. Schietta, silenziosa e molto, molto rancorosa. Da quando ha fatto ritorno nella Caserma, trovare un punto d'incontro con lei, per me è diventato ancora più impossibile di prima. Ogni volta che la cerco, si comporta in modo sfuggente, come se abbia paura di parlare con me... Come se abbia il timore di aprirsi con l'unica persona che potrebbe ascoltarla davvero e comprenderla in un momento di caos come questo. Ma lei, invece, preferisce scappare, allontanando amici, compagni e familiari, e rinchiudendosi in una bolla di solitudine e cattivi pensieri.

In questi due giorni, ho iniziato a capire sulla mia pelle che ognuno metabolizza le mancanze, i sensi di colpa e la frustrazione secondo le proprie tempistiche, e che sforzarsi di entrare a far parte del loro meccanismo non avrebbe portato a nulla di buono, se non essere cacciati via in malo modo o farsi sbattere ripetutamente porte in faccia.

Ma la verità è che mi manca tutto di quello che c'era prima qui dentro: mi mancano le voci allegre per i corridoi dei miei compagni; mi mancano le Ronde spensierate con il mio team; mi manca Abby, la sua forza e la sua innocente sensibilità; e poi mi manca il vecchio Jared, il mio migliore amico.

Hybrid - L'EsperimentoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora