44. Chi è il Mostro?

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Jared.


Abby mormora queste parole con il mento incastrato nella mia scapola. Sta fissando la boscaglia dietro le mie spalle, probabilmente con gli occhi persi nel verde e l'umore allegro per la vittoria appena conquistata. Guarda dalla parte opposta alla mia, quindi non vede la figura che si avvicina a noi passo dopo passo, raggiungendo la piccola oasi di tranquillità con l'intento quasi certo di distruggerla.

«Aspetta un momento. Sta arrivando...»

«Oh, ma che carini! Un raro esemplare di cucciolo psicopatico di Demone e un Occhio dell'esercito ribelle» Finnick si avvicina a noi battendo le mani. Il suono provoca uno schiocco che riecheggia tra gli alberi.

Abby scioglie meccanicamente l'abbraccio e si volta verso il nuovo arrivato con lentezza, senza però allontanarsi dal mio fianco.

«Spencer» mormoro a denti stretti «Cosa vuoi? Stavamo parlando.»

Lui ride ad alta voce e si sposta una ciocca di capelli ossigenati dietro la fronte. «A me sembrava che foste intenti in altro. Ma, a proposito di questo, cosa bolle in pentola? Ti sei dato alla benevolenza, Evans? Cosa c'è tra di voi?»

«Chiudi il becco» gli intimo. Cerco di mantenere la calma, anche se la sua interruzione ha mandato nuovamente in fumo il mio tentativo di rivelare ad Abby la verità.

«Non sono affari tuoi, Finnick» aggiunge lei, fulminandolo con gli occhi.

«Oh, accidenti! Immagino fosse una domanda indiscreta, la mia. Ma, dalla risposta, presumo che ci sia del tenero, tra voi due. Che cosa patetica: un combattente Celeste e un Ibrido...» inorridisce, fingendo una faccia disgustata «Scelta coraggiosa, amico.»

«Occhio a quello che dici, Spencer. La mia pazienza è davvero limitata. Soprattutto nei tuoi confronti» lo avverto un'ultima volta. Abby trattiene il respiro, aspettandosi già il peggio.

«Lo so, Jared. Credo di averlo capito, ormai. Sono solo stupito del tuo cambiamento repentino. Prima non eri così indulgente nei confronti del nemico... Ne siamo tutti stupiti. Sai, è così evidente» Finnick solleva l'angolo della bocca in un sorriso eloquente e mi lancia un'occhiata derisoria.

«Perché sei venuto a cercarmi?»

Lui reclina il capo e muove la testa con dei movimenti rotatori. Scioglie i muscoli del collo e sbadiglia, annoiato. «Il capo ti sta cercando.»

«Cosa vuole David?» sbotto, a bassa voce, con tutti i sensi in allerta.

«Parlarti. Devi andare subito da lui, Evans. E, se vuoi un consiglio, faresti meglio a darti una mossa» indica con il mento la Caserma «Non mi sembrava dell'umore giusto per tollerare ritardi.»

Abby mi strattona la manica per attirare la mia attenzione e mi fissa con uno sguardo preoccupato. «Jared, va'. Continueremo il discorso dopo. Non voglio che ti metta nei guai a causa mia.»

Spencer bofonchia a bassa voce, trattenendo a stento una risata. «Troppo tardi, esserino» cantilena.

Sento Abby irrigidirsi accanto a me. Il suo sguardo diventa cupo, il respiro irregolare. Lascia di scatto la presa sulla mia manica e si volta verso Spencer, inchiodandolo con gli occhi di brace.

«Non chiamarmi così.»

«Esserino, vuoi dire? Preferisci mostro? Oppure, andiamo più sul classico, Ibrido? Hai una vasta gamma di termini tra cui scegliere» replica lui, con una scrollata di spalle.

Hybrid - L'EsperimentoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora