Abby.
Stiamo camminando lungo una strada deserta da troppo tempo. I piedi mi fanno un male tremendo e rallentano di molto la mia andatura e quella del mio sequestratore, il tetro ragazzo dai capelli castani appena un po' mossi. Sarebbe davvero un soggetto notevole, se non fosse uno squilibrato.
Durante il tragitto, entrambi rimaniamo in silenzio. Jared, così ha detto di chiamarsi, ogni tanto mi dà qualche scossa sulla schiena per spronarmi a muovermi, ma da parte mia riceve solo lamentele.
«Perché devi metterti i tacchi, se poi non sai camminarci?» sbraita, al mio ennesimo gemito «Tanto sei bassa comunque, se non te l'ha mai detto nessuno.»
Lo fulmino con lo sguardo. È davvero impertinente. «Non pensavo di dover girare a piedi tutta la città alle due del mattino» rispondo «Perdonami, avrei dovuto prevederlo oggi pomeriggio, così almeno mi sarei potuta mettere un comodo paio di scarpe da ginnastica sotto questo abito formale.»
«Il tuo abbigliamento era fuori luogo, per la zona in cui ti trovavi. Avresti potuto incontrare qualche poco di buono» riflette Jared, con un'espressione impassibile.
«Spero che tu stia scherzando» mi blocco sul marciapiede e mi volto verso di lui «Mi hai sequestrata fuori da una discoteca e dici che mi sarei potuta imbattere in qualche malintenzionato? Non ti rendi conto che tu sei uno di questi?»
Questo ragazzo ha qualcosa di strano, oltre alle manie di omicidio e al porto d'armi nascosto sotto alla cintura dei pantaloni. In lui c'è qualcosa di diverso. L'ho notato subito, non appena sono uscita dalla discoteca. Lui mi stava aspettando, o forse mi stava attirando nella trappola. E poi ha fatto quella cosa, poco prima di trascinarmi via. Quella cosa non era affatto normale. Non ci era mai riuscito nessuno, prima d'ora: con un solo sguardo ha capito cosa stavo tentando di fare.
Il fatto che lui sappia di me cose che io stessa ignoro non mi rende tranquilla. Non so fino a che punto possa spingersi la sua pazzia. Per quanto ne so, potrebbe sgozzarmi e gettarmi nel cassonetto più vicino nel giro di qualche minuto. Ripenso alla sua telefonata con il fantomatico capo. Non ho idea se l'abbia fatto di proposito oppure era serio, ma quando ha parlato di umani come lui stesso non ne facesse parte, mi ha fatto capire la gravità della situazione. E dato che voglio evitare di morire a soli diciotto anni, ho bisogno di un piano B.
Prendo la borsetta che tengo attaccata a tracolla e agguanto il cellulare, con l'intenzione di chiamare la polizia.
«Cosa diamine pensi di fare?» Jared mi sfila il telefono di mano con un gesto rapido e scattante.
Io rimango di sasso, stupita dalla sua prontezza. «Ridammelo immediatamente, razza di schizzato!»
«Non ti lascerò chiamare la polizia. Scordatelo. Abbiamo già abbastanza problemi, stanotte. Non voglio che le forze dell'ordine rallentino ancora di più l'operazione.»
Lo brucio con gli occhi, mentre nel frattempo cerco un'opzione di riserva. Purtroppo, ho esaurito la scorta di idee geniali di salvataggio. «Voglio solo chiamare a casa. Qualcuno si potrebbe preoccupare, se non mi vede tornare la mattina» riprovo, con un tono più calmo.
«Immagino che tu sia adulta e vaccinata, quindi non vedo perché i tuoi genitori debbano farti problemi per una notte passata fuori» ribatte lui con noncuranza.
Senza rendermene conto, mi incupisco e sento crescere un fiotto di rabbia all'interno. «Mia madre è morta quando avevo solo pochi mesi e mio padre non so nemmeno chi sia. Vivo con l'unica parente che ha accettato di prendersi un fardello in casa, quindi non ti permetto di darmi della ragazzina con poche esperienze di vita. Ne ho sicuramente passate più di te, motivo per cui non voglio dare altri motivi di preoccupazione alle poche persone che ancora ho attorno. Adesso ridammi il telefono» gli tendo il braccio con impazienza.
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Hybrid - L'Esperimento
FantastikIl mondo non è abitato solo dagli esseri umani. Loro lo ignorano, convinti di essere l'unica forma di vita presente. Ma non sanno che, tra le strade delle loro città, circolano delle forze più potenti che giostrano gli equilibri delle loro vite. For...