Shadows

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Mentre termino di revisionare la recensione di Chiave ( SlyCooper17 ) ecco a voi... Shadows.


Autore:Rory98

Trama:

"Le ombre infestavano il villaggio, uccidevano decine di persone innocenti da cinquecento anni. Nessuno era mai riuscito a sopravvivere a un loro attacco."Rosemary Bloomwood crede di essere già morta, solo una delle tante vittime delle creature della notte, ma si sbaglia. Sopravvissuta miracolosamente all'abbraccio gelido delle Ombre si risveglia nel castello di Sebastian Deveraux, un giovane misterioso ed elegante. Fin da subito le è chiaro che la sua nuova dimora nasconde un segreto, ma quale? Cosa si cela nelle sue polverose stanze? Chi sono quei mostri che mietono vittime nel villaggio? Che cosa vogliono da lei?  

In un mondo di Ombre e vampiri decidere di chi fidarsi è difficile e una scelta sbagliata può rivelarsi letale.

Questa storia inizia con il così detto " botto" per poi perdere, mano a mano, quell'iniziale vigore che mi ha portata a recensirla come prima. La storia si basa su di un connubio perfetto tra le antiche leggende provenienti dai paesi slavi - il mito dei vampiri e dei demoni che infestano i paesi- e, a mio avviso,- il clichè fiabesco della giovane donna " invitata-costretta" a vivere in un castello oscuro e minaccioso abitato da un essere dotato di una bellezza ( sia essa fisica o interiore) non comune. Questa trama funziona, ma manca di elementi che potrebbero renderla buona per il suo genere " paranormale". 

Stile narrativo.

L'opera è scritta in maniera impeccabile dal punto di vista sia stilistico che narrativo. Non ho trovato né lacune né incongruenze nel tessuto narrativo. L'azione si svolge in maniera perfetta, incalzante e mantiene l'attenzione viva dal principio alla fine del capitolo, ma manca qualcosa riferibile alla sfera emotiva ed emozionale dei personaggi; ne parlerò più avanti perché qui vorrei occuparmi dello stile. Lo stile è quasi perfetto in quanto, se le sequenze descrittive sono ottime e piene di particolari utili al lettore al fine di avere una visione globale dello spazio, in quelle dialogiche ( Il discorso diretto )è sempre  presente un piccolo errore di interpunzione. Nulla che comprometta il giudizio finale, sia chiaro, ma è bene che io te lo faccia notare. Ogni volta che un verba dicenda ( un verbo del dire ) enfatizza o puntualizza quello che viene riportato all'interno del DS che lo precede, il punto fermo non deve essere inserito perché il periodo non è concluso:

1)- Una delle pecore è scomparsa.- esclamò afferrandomi per un braccio. –Corri subito a cercarla!

Il punto va eliminato quando a seguire vi è un verbo come dire, affermare, urlare, chiedere...

- Una delle pecore è scomparsa- esclamò afferrandomi per un braccio. – Corri subito a cercarla!

2)- E' buio, signore.- mormorai con voce tremante, consapevole della punizione che mi sarebbe stata inflitta per quelle parole. –Non posso uscire a cercare la vostra pecora, mi uccideranno! -Dovevi pensarci prima di lasciartela sfuggire.

Anche qui, il punto cade.

- E' buio, signore - mormorai con voce tremante, consapevole della punizione che mi sarebbe stata inflitta per quelle parole. – Non posso uscire a cercare la vostra pecora, mi uccideranno!      -Dovevi pensarci prima di lasciartela sfuggire.

Grammatica/ ortografia:

Non ho riscontrato nessun errore grammaticale serio, solo qualche piccolo problema con qualche virgola.

 "Non sapendo come impiegare il resto del tempo senza ripiombare nell'oscurità dei miei pensieri decisi di sistemarmi i capelli raccogliendoli in una lunga treccia bionda." manca una virgola a dividere le due proposizioni. " Non sapendo come impiegare il resto del tempo senza ripiombare nell'oscurità dei miei pensieri, decisi di sistemarmi i capelli raccogliendoli in una lunga treccia bionda." ( Cap. 2).


" Avrà avuto sì e no vent'anni, anche se c'era una luce nei suoi occhi che suggeriva un passato troppo oscuro e misterioso per un giovane di quell'età, indossava abiti eleganti che ben si addicevano al lusso della sua dimora e portava sulle labbra un sorriso triste che non faceva altro che alimentare il suo fascino enigmatico." Abbiamo una frase nella frase, o inciso, e qui ti direi di separare con le lineetta perché andiamo a sottolineare e dare rilievo all'inciso stesso. " Avrà avuto sì e no vent'anni - anche se c'era una luce nei suoi occhi che suggeriva un passato troppo oscuro e misterioso per un giovane di quell'età - indossava abiti eleganti che ben si addicevano al lusso della sua dimora e portava, sulle labbra, un sorriso triste che non faceva altro che alimentare il suo fascino enigmatico. ( Cap. 3).


" Se avesse voluto farmi del male non mi sarei certo trovata lì, nella sua sala da pranzo, con addosso l'abito più bello che avessi mai visto." manca la virgola a dividere il periodo ipotetico. "Se avesse voluto farmi del male, non mi sarei certo trovata lì, nella sua sala da pranzo, con addosso l'abito più bello che avessi mai visto." ( Cap. 3).

" Se foste così gentile da mandare qualcuno che possa riaccompagnarmi a casa non vi disturberò oltre." Manca una virgola " Se foste così gentile da mandare qualcuno che possa riaccompagnarmi a casa, non vi disturberò oltre." ( Cap.3).

Caratterizzazione dei personaggi:

Se devo essere sincera, autrice, i personaggi della tua storia appaiono vuoti e privi di carattere, a volte monotoni e mancanti di autentica personalità, se relazionati al grande lavoro che c'è dietro allo stile narrativo della tua storia. Mi spiego meglio. Hai una cornice narrativa che supporta alla perfezione l'intera narrazione ( le descrizioni sono perfette e non solo quelle fisiche, ma anche quelle che interessano l'ambientazione e lo spazio dell'azione. Sembra vivere in prima persona ciò che la protagonista vede con i propri occhi e questo perché hai saputo lavorare molto bene con gli elementi che creano la trama.) Possiedi un buon registro linguistico, quindi, a mio avviso non sarebbe difficile dare più spessore ai personaggi. Ciò che loro manca è lo stato d'animo, l'insieme delle sensazioni ed emozioni reperibili attraverso monologhi, soliloqui e interazioni con il proprio Io Introspettivo. Della protagonista non abbiamo delle vere emozioni, non sappiamo ciò che prova realmente svegliandosi in quella stanza e, sopratutto, non riusciamo a comprendere cosa prova vivendo in quel castello. Un'idea me la sono fatta, ma solo per via della similitudine con il cartone Disney della Bella e la Bestia. A volte sembra comportarsi in maniera irreale, proprio perché necessita di uno studio più approfondito.

Per quanto riguarda lui, beh, è ovvio che abbiamo un Eroe Romantico in scena; niente male. Solo anche qui, darei precedenza allo sviluppo del carattere del personaggio.

Parere personale:

Dal prologo mi aspettavo ben altro, devo essere sincera, ma questo non vuol dire che la mia opinione sia negativa. Il prologo è accattivante, scritto perfettamente e io, sinceramente, mi ero eccitata all'idea di aver trovato finalmente una storia dove i vampiri sarebbero stati quello che inizialmente erano. Dei mostri che fuoriescono dalle tombe per cibarsi di carne e sangue umano ed animale, e con il fine di riunirsi ai vivi attraverso questo macabro bachetto di Thanatos e Eros. Accantonando questa mia idea iniziale, posso dire che la trama è bella, non originale, ma ben pensata e, come già detto più e più volte, è caratterizzata da uno stile impeccabile. L'unico consiglio è quello di lavorare molto di più sui personaggi. 

Recensioni 2016 ( CHIUSO )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora