Piccola guida per l'uso della punteggiatura

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Uso della punteggiatura

Prima di iniziare ad illustrare brevemente i diversi usi dei segni di interpunzione, ci tengo a chiarire che la punteggiatura non ha regole fisse, ma è soggetta a varianti stilistiche. Tuttavia, però, esistono delle linee guida che riporterò di seguito e che sono riprese da alcuni miei testi universitari e testi seri online.

La virgola:

La virgola solitamente indica la pausa breve fra due parole o fra due proposizioni.

Uso della virgola:

Divide gli elementi ( nomi e aggettivi ) di un elenco - La mamma ha comprato latte, uova, frutta, verdura e miele. -  Deve essere messa anche prima di eccetera ( Ecc.), ma non prima delle congiunzioni e / o che possono introdurre l'ultimo elemento dell'elenco - La mamma ha comprato latte, uova, frutta miele, ecc... ; oggi devo studiare italiano, storia e matematica. -

Due virgole delimitano un inciso che altro non è se una frase inserita in un'altra frase - alla tua proposta, a certe condizioni, sarei favorevole.-

Per separare il vocativo, ossia un elemento pronominale o nominale usato dal mittente per richiamare l'attenzione del destinatario del messaggio - Ragazzi, venite a tavola; la cena è pronta. -

Divide una proposizione subordinata dalla principale:

1) Sostituendosi alla congiunzione - L'ho vista ieri, le ho restituito il libro -

2) anteponendosi a congiunzioni testuali con valore concessivo ( si esprime un fatto o una situazione che si verifica nonostante ciò che viene espresso nellaprincipale) quali poiché, anche se, benché, sebbene, per quanto, mentre, quando, se - Oggi c'è il minestrone, anche se non ti piace - anteponendosi a congiunzioni testuali con valore avversativo come ma, tuttavia, nondimeno, però, anzi - Oggi avrei lezione, ma vado al cinema con mio fratello -

Attenzione! Il "ma" non vuole la virgola quando ad essere unite sono due frasi brevi o due parole.

Oggi avrei lezione di canto, ma preferisco andare al cinema con mio fratello.

Oggi la giornata è stata ventosa ma soleggiata.

La virgola non va posta tra:

il soggetto e il verbo della frase, a meno che non racchiuda un inciso: quel che è giusto è giusto; gli interessati, per ottenere i benefici previsti, devono compilare la domanda;

il nome e il primo aggettivo ad esso riferito: l'insegnante è severa, ma giusta;

il nome ed il participio passato in funzione di aggettivo ad esso riferito: il Comune ha assunto molte iniziative rivolte agli anziani;

tra il gerundio che specifica l'azione del verbo principale e il verbo stesso: Leopardi ha trascorso la sua giovinezza studiando i classici.

La virgola non va posta prima:

del secondo termine di paragone: i figli comprendono meglio il dialetto napoletano che non quello piemontese;

delle congiunzioni e, o, oppure a meno che non si tratti di un inciso: prendiamo il treno e poi la corriera oppure andiamo direttamente in auto?;

         E' altezzoso o almeno è questa l'impressione che mi ha dato;

delle congiunzioni correlative sia ... sia, e ... e, o ... o, né...né (né tra gli elementi che le congiunzioni correlano): la mia scuola organizza ogni anno molte attività sia di studio sia di svago; puoi scegliere un armadio in noce nazionale o in ciliegio oppure in legno impiallacciato.

IL PUNTO E VIRGOLA

Indica solitamente uno stacco più forte della virgola, ma meno importante del punto; una pausa fra due proposizione. Si usa:

- quando si evidenzia in una porzione di testo il termine di un concetto espresso (in riferimento all'idea globale espressa dalla frase) ma non la fine del periodo stesso, che verrà chiuso con un punto:

-Ogni sabato Maria si reca al mercato rionale con Claudia, l'amica di vecchia data che abita a pochi metri di distanza da casa sua; non rientra mai a casa prima di aver comprato un regalo per le figlie. -

- all'interno di periodi complessi e coordinati tra loro, dove le proposizioni sono difficili da controllare attraverso semplici virgole:

- Luca non sarà dei nostri: sta studiando da ore, chiuso nella sua stanza, per un esame importante; il libro glielo ha prestato Marco, un ragazzo che ha dato lo stesso esame un mese fa.-

- nelle enumerazioni, al posto del punto, evidenziando così il legame concettuale esistente tra i termini oggetto dell'elencazione.  In questo caso ogni termine dell'elenco non necessiterà dell'iniziale maiuscola.

-Ho una sorella che vive a Gallipoli, nel Salento; un'altra sorella a Rovereto, in Trentino; e una terza sorella a Marsiglia, nel Sud della Francia."

I PUNTI DI SOSPENSIONE

Iniziamo a dire che i punti di sospensione sono SEMPRE tre e non due o quattro!

Per favore!

L'utilizzo di questo segno è molto semplice e non serve ad abbellire la frase.

La prima cosa da dire è che dopo i punti di sospensione non va la lettera maiuscola.

La seconda è che dopo (e non prima!) i tre punti bisogna sempre lasciare solitamente uno spazio, tranne se seguono le virgolette o le parentesi.

USO:

indicano l'interruzione di un discorso che scema. La pausa può indica titubanza, dubbio, insinuazione, paura o inganno

- Ti confido un segreto, ma che rimanga tra noi... -

Quando si parla di sospensione si può intendere anche suspense, attesa di un accostamento insolito.

La donna a me non piaceva intera ma... a pezzi! (Italo Svevo, La coscienza di Zeno, 1923)

Nei dialoghi l'interruzione può essere provocata dall'interlocutore:

"Ti dicevo che Mary..."

"Non mi interessa". 

Troviamo i puntini sospensivi alla fine di un elenco che potrebbe potenzialmente continuare, a sostituire la parola "eccetera".

Ho comprato alcune cose: un profumo, un orologio, due sciarpe, una gonna...

Servono anche ad accennare una parola che non si può o non si vuole pronunciare per intero.

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