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Pov.James

Rifare l'amore con lei era la cosa più bella che mi fosse capitata ultimamente. Vederla lì sana e salva, in mezzo alla gente che gli voleva bene, mi aveva restituito l'ossigeno che mi mancava.

Mi sfuggiva ancora il perché avesse menzionato Daniel, entrando in stanza. Probabilmente era l'unico ad essergli stato vicino, e solo di questo gli ero grato.

Facemmo ritorno a casa, lasciando la macchina nel parcheggio ghiaioso.
Le aprì la portiera facendo il giro dell'auto, offrendogli la mano che accettò. Era rossa in volto, e gli occhi brillavano come piccole pietre preziose, era ancora più bella dopo l'atto sessuale, il suo viso mi mandava all'inferno quando m'incendiava ed in paradiso il minuto dopo quando assaggiavo la sua purezza.

Attraversammo il corridoio. Avevo la gola secca. Mi recai in cucina accompagnato da Cindy, vedendo davanti al lavello la ragazza di Josh, che ancora non mi avevano presentato.

Si girò verso la nostra parte, poggiando la ciotola sullo scolapiatti in legno, asciugandosi le mani alla pezza.
Mi sorrise, porgendomi la mano fresca, stringendola con la mia.
"Piacere sono Sarah" affermò radiosa. Era una donna di casa ma s'intuiva che aveva un carattere deciso e fermo. Il tipo di donna che serviva per una testa calda come Josh.

"Finalmente conosco la donna che ha fatto mettere la testa a posto a quel coglione del mio amico" constatai ridendo, vedendo Sarah ridere, mentre Cindy si versava del succo di frutta nel bicchiere, sorridendomi maliziosa.

"Sento un moscerino che parla male di me" una voce proveniente alle mie spalle. Quella di Josh. Mi girai tirandogli un pugno amichevole sulla spalla.

"Non potrei mai parlare male di palle d'oro, vero Sarah?!" Feci la faccia d'angelo, vedendo Sarah portarsi una mano davanti alle labbra sorridenti probabilmente per il nomignolo affibbiato, ed ero sicuro che il motivo poteva ben intuirlo, scuotendo la testa.

"No mai" dissentì, allacciando le braccia al collo di Josh che la guardò di traverso, baciandogli la punta del naso.

"Beh...noi abbiamo mangiato, ma vi abbiamo conservato dello sformato, la tavola è apparecchiata di là" si sciolse da Josh, tirando fuori dal forno la teglia, prendendola con le presine. Aveva un'odore eccezionale, da quanto cazzo di tempo non mangiavo più cibo decente, sembrava un'eternità, dopo brodi e pezzi di pane rinsecchiti.

Annuimmo, dirigendoci in sala da pranzo, vedendo Katy e Kevin discutere animatamente.
"Sempre a litigare voi due?" Chiese Cindy guardandoli in modo truce, quando scoppiarono a ridere dissentendo, rilassando i tratti del volto, mettendosi a sedere di fianco a me. Poggiai la mano sulla sua coscia, sentendola muoversi, mi rivolse un'occhiata, mordendosi il labbro.
Dannata ragazza, avrei avuto ancora voglia di scoparla, anche su questo tavolo.

"Daniel?" Domandai inarcando un sopracciglio, quando fecero spallucce.

"È andato a dormire presto, era stanco" rivelò Josh con noncuranza.

Finimmo di mangiare, quando iniziarono le domande.
Bevvi un bicchiere di Whisky, per poi parlare.

"Come sapete, Rudy mi ha teso una trappola, facendomi trovare in casa, cocaina. Sono stato in caserma per un mese e più, e poi venni trasferito in carcere qui del Kansas. La pena sarebbe dovuta essere di un'anno più 60.000 dollari. Ma grazie ad un video dove Rudy discuteva il piano con i suoi uomini, inviato da Linda più la lettera che mi scagionava con firma riconosciuta, mi hanno lasciato libero. Ma mi hanno parlato di un piano che hanno in mente, per incastrare Rudy" mi fermai, per riprendere fiato, erano tutti concentrati ad ascoltare, sopratutto Cindy.

"Sapete quanta cazzo di voglia avrei di ucciderlo a mani nude, ma non voglio che la rabbia sopravvali la ragione, come è successo a Rudy. Io sono diverso e se è l'unico modo, vedendolo sbattuto dietro ad una cella, lo farò" rivelai deciso, vedendo tutti annuire.

Vidii ad un tratto apparire Daniel, con aria stanca, e il volto pallido, battendomi una mano sulla spalla.

"Daniel" lo chiamai, vedendolo alzare lo sguardo preoccupato ed incerto.
Scossi la testa come per dire, cosa ci fosse che non andava.

Sfilò dalla tasca dei Jeans, il cellulare, mostrandomi un messaggio.
"È di Linda" affermò, quando anche Cindy si alzò per venire a controllare.

Linda

Daniel, scusa se ti scrivo dopo due mesi. Rudy mi aveva fatta prigioniera. Ma sono riuscita a scappare. Non ho un posto dove stare. Ma stai tranquillo. Vediamoci solo al bosco sulla statale 90esima. Ti aspetterò lì, Lunedì. Scusa ancora. A presto.

Deglutii alla lettura del messaggio, porgendogli il telefono con mani tremolanti, guardando il vuoto. Non poteva essere lei era morta.
Il pensiero che potesse essere stato Rudy ed avesse letto tutti i messaggi di Daniel con Linda, mi procurava rabbia che s'insediava nelle viscere, e timore, per tutti loro. Loro che non c'entravano nulla con la sua stupida vendetta maledetta.

Daniel fece per parlare ma lo bloccai.
"Non è Linda. Non è possibile" mi passai le mani tra i capelli, frustato. Quasi tirandoli, sentendo dolore al cuoio.

"Come fai a dirlo?" Intervenne Cindy, gettando un'occhiata ad un Daniel titubante.

Li guardai entrambi, serrando la mascella che sembrava murata, rimontando tutta l'ansia che per un po' era svanita.

"È morta" ammisi secco. Non volevo fare giri di parole inutili. Faceva più male a me saperlo.
Vidii Cindy portarsi una mano sulla bocca ed una al cuore, mentre Daniel strinse i pugni lungo i fianchi talmente forte da trasparire le nocche divenute bianche.
"Mi dispiace" aggiunsi, mentre era calato il silenzio, sentendo solo il rumore del venticello che tirava fuori dalla finestra semiaperta.

Cindy si lasciò cadere sul divano, mentre delle lacrime solcavano le sue guance. Daniel
Non riusciva a proferire parola, quando vedendo salire e scendere il pomo d'Adamo in agitazione, parlò.

"Come puoi esserne sicuro? Voglio andare a controllare" era un tono che non ammetteva repliche. Ma non potevo lasciarlo andare, ero sicuro di ciò che dicevo, ed era una trappola architettata a genio, colpendo con un colpo basso.

Mi alzai, afferrandolo per le spalle, guardandolo dritto in quegli occhi blu, gli stessi di suo padre.
"Ascoltami Daniel. È morta. Mi fa male anche a me, lo sai bene. Ma la polizia ha trovato il suo corpo, con tutti i documenti di lei addosso" lo scossi, vedendolo riprendersi dallo stato di Trance, scansandosi.

"Come puoi sapere se Rudy non ha scambiato il corpo? Come eh?!" Urlò in preda ad isteria.

"Daniel io mi fido di ciò che dice James" intervenì Cindy, alzandosi, andandolo ad abbracciare. Vedevo come la stringeva e la cosa non mi piaceva, ma non volevo essere affrettato.

"Mi dispiace. Andrò io. Se è una trappola mi farò avanti io" ammisi, vedendo Cindy, scostarsi dall'abbraccio, per venire verso di me, con sguardo furioso.

"Sei impazzito? No. No. Non per metterò che ora che ci siamo ritrovati tu vada di nuovo via, se mi ami James non te ne vai, o varcando quella soglia potresti non rivedermi più" rivelò pungente, scansandomi con una spallata, dirigendosi verso le scale, senza darmi il tempo di replicare.
Mi voltai per inseguirla quando Daniel mi bloccò il polso, girandomi verso di lui.

"J. Ha ragione. Non puoi abbandonarla di nuovo. Se sa dove siamo sarà lui a trovarci. Ed è lì che dovremo essere forti" rivelò, guardandomi serio, facendomi capire.

"Lo so Daniel. Devo pensarci" mi lasciò la presa, mentre andai su, nella mia stanza. Non potevo rivederla ora, domani mattina avrei parlato con calma.

Ma se Rudy sapeva tutto, dovevamo prepararci al peggio. Era stato lui ad ucciderla, e a trovare il cellulare. Figlio di puttana. Dovevo solo prendermi la mia vendetta pulita, ma appagante. Il tempo sconta tutto.

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