27

4.4K 297 242
                                    

Pov. James

Era passata una settimana da quando era tornata qui a stravolgermi ed uccidermi con le sue parole ed il suo corpo più sensuale con movenze più sicure che mai.

Sembrava una vita, ed invece non era così. Non potevo dirle perché la tenevo ancora distante. Non potevo dirle del perché l'avevo allontanata. La prima settimana era per ciò che mi avevano fatto lei e Daniel, ma sapevo che lui non avrebbe mai fatto una cosa simile. Anche se ora era libera, e la stavo spingendo tra le sue braccia. Ne ero conscio. L'avrei voluta riprendere con me, ma una chiamata mi fermò e mi dovevo rimettere in gioco e questa volta non avrei buttato più nel fondale Cindy. La scusa del tradimento reggeva, ma il mio cuore...quello no. Avrebbe resistito ancora poco senza di lei. Perciò trovai una valvola di sfogo, ed anche Jennifer era cascata a pennello.

Mi alzai dal letto, scostando le lenzuola. Aprii la finestra che da sul balcone, lasciando che l'aria fresca mattutina mi investisse a pieno.

Estrassi il pacchetto di sigarette dal comodino, parandomi con una mano dinanzi alla bocca, per accenderla e tirare una boccata. Avevo bisogno di evadere dai pensieri. Avevo bisogno di lei ma non potevo, non ancora.

Sentii dei passi flebili sul pavimento. Un ticchettio di tacchi salire le scale, e la porta di camera venire aperta per rivelarmi una Jennifer. Era vestita con un abito nero stretto che enfatizzava le sue curve.

"Ciao James" mi salutò fievole, avvicinandosi al balcone dove ero ancora poggiato, con i gomiti sull'inferriata mentre aspiravo la sigaretta ed il resto lo lasciavo al vento.

Aveva gli occhi rabbuiati. Non L'avevo chiamata per tutta la settimana. Da quando Cindy si era riunita con me. Non potevo più stare nel corpo di un'altra.
E quando la vedevo a lavoro, la liquidavo subito inventandomi scuse.
Ora era arrivato il momento di mettere la parola fine, con lei.

"Perché non ti sei fatto sentire?" Domandò senza lasciarmi il tempo di ricambiare il suo saluto. Lanciai il mozzicone con il pollice ed il medio, rientrando dentro.

"Jennifer mi dispiace. Mi dispiace non perché non ti ho cercato ma perché non posso continuare a farti del male. Lo sto facendo già troppo a me stesso ed alla ragazza che ancora amo con tutto me stesso, che infliggerne anche a te non ha senso. Mi dispiace" ripetei di nuovo, pacato. Non c'era ansia o tentennamenti solo la sua delusione immensa infondo allo sguardo che restava basso. Rialzò appena chi occhi divenuti umidi su i miei, fissandomi, e celando un singhiozzo che fermò, premendo il dorso della mano sotto alle narici.

"Sei stato sincero se non altro, e lo apprezzo. Ho capito qual'è quella ragazza. Non sono cieca. Ci vediamo a lavoro" si sistemò la tracolla beige sulla spalla, rigirandosi. Non avevo niente da aggiungere. Anche un cieco avrebbe visto quello che mi teneva ancorato a Cindy e lei a me. Ciò che mi feriva è che non potevo tenerla ancora con me, e forse dopo sarebbe stato troppo tardi. Speravo che una volta risolto tutto avrebbe capito.

Mi lavai velocemente, infilandomi un jeans scuro e sistemandomi la cintura nera di pelle. Una maglia bianca e scesi giù.

Dovevo andare a casa di Kevin. Avevo bisogno di vederla, di parlare con lei. Non riuscivo a dormire, a mangiare o a pensare lucidamente. Avevo la testa invasa da Cindy. La mia distruzione e la mia riabilitazione.

Sostai la macchina, sul marciapiede nel lato opposto del condominio logorato dove abitava.
Aspettai che passassero o meglio sfrecciassero data la velocità ed il vento che mi travolse appena, due macchine fino ad attraversare.

Salii i tre gradini che conducevano al portone di vetro, chiuso.

Alzai l'indice tremolante, verso quel tasto piccolo di metallo e freddo. Pigiai appena avvertendo una scossa riverberarsi dentro di me.
Aspettai una manciata di secondi che sembravano infiniti, i più lunghi della mia vita. Finché non sentii la voce di Katy, elargire uno squillante
"Chi è?". Mi avrebbe riattaccato il citofono in viso? Probabile. Sarebbe scesa giù a picchiarmi? Probabile. Mi avrebbe infamato? Molto probabile. Ma tentai.

Stronger Together Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora