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Avevo finito il turno a lavoro. Era stato stancante non tanto fisicamente quanto mentalmente. Non aveva giovato rivedermelo lì con quella ragazza. Il suo modo di chiamarlo "amore". Mi lasciava intendere che il James dai pozzi profondi era risalito a galla senza di me, mentre io avevo toccato quel fondale e lì ero rimasta.

Per quanto sforzo io abbia fatto per dimenticarlo, non era servito a niente. Non puoi dimenticare qualcosa che ancora ti appartiene. In quel caso il mio cuore, che era rimasto con lui, dove adesso avevo una voragine nel petto e ad accompagnarmi solo un immenso vuoto. Certo Daniel aveva riaperto un fascio di luce, ma era fioco e lontano, troppo per abbagliarmi totalmente.

Ci speravo, Dio con tutta me stessa, che magari mi sarei lasciata andare tutto alle spalle, che avrei ritrovato un briciolo nella via per portarmi lontano. Ed invece il passato torna sempre a bussare alla tua porta, specialmente se quella porta era ancora socchiusa.

Sguardi di gelido avevano abbassato le temperature.

Mi sarei fatta male lo sapevo, ero sulla via del precipizio, ma sarei caduta ancora pur di sapere se c'era anche solo in minima parte il James che avevo conosciuto. Quello che quando posò le sue nubi su di me aveva oscurato ogni altro sguardo. Perché lo amavo, mi ero donata a lui in tutto e per tutto, e non puoi cancellare un'amore vero. Ti rimane impresso sotto pelle troppo in profondità per estirparlo.

Tornai a casa accompagnata da Aisha, che come sempre mi aveva chiesto più e più volte di andare al locale del suo amico Colin che aveva una band Rock. Quasi supplicandomi con le mani giunte ed il broncio. Non ero mai uscita con lei, nonostante me lo chiedesse in continuazione. Ma quella sera accettai. Dovevo distrarmi, sarebbe servito a qualcosa o forse a niente, non mi restava che tentare.

Salii su mentre mi aveva informato che sarebbe rimasta in macchina ad aspettarmi, e che intanto avrebbe chiesto a Colin di riservarci un tavolino al Dorotin Club.

Aprii la porta e come sospettavo Katy non era in casa. Andai in bagno, aprendo la porta quando vidii Kevin nudo, frizionarsi i capelli la richiusi di botto, divenendo porpora.
"Scusa Kevin, non lo sapevo che eri in bagno" balbettai a denti stretti socchiudendo gli occhi, con un imbarazzo senza precedenti.

Mi staccai dalla maniglia dove era ancora poggiata la mia mano per lo shock avviandomi a passi spediti in camera, quando sentii la porta del bagno riaprirsi.
"Sugar" mi richiamò divertito, sogghignando.

"No kev. Non mi giro se non ti copri quel coso. Dio mio" esclamai ancora più intimidita per la mia affermazione, portandomi una mano sul viso accaldato.

Lo sentii ridere di gusto, mentre rimanevo girata di spalle.
"Quel coso...intendi il pe..." lo bloccai sovrastandolo con la mia voce e la mia faccia scioccata.

"Kevin" lo ripresi allibita, girandomi nell'esatto momento in cui mi tirò l'asciugamano bagnato addosso.
Lo presi tra le mani, riducendo gli occhi a due fessure mentre se la rideva grattandosi la nuca.

"Sei uno stupido" lo ripresi bonariamente, rilanciandogli l'asciugamano che prese al volo, facendo spallucce ed avviarsi in camera.

Mi lavai velocemente, per togliere il puzzo che si era permeato sulla mia pelle di cibo fritto ed alcolici.
Mi vestii con un vestito nero fino a metà coscia, con uno scollo profondo fin sotto al seno sostenuto da delle bretelle fini dorate.
Un paio di decoltee rosse come il rossetto che applicai, ed il trench.

"Woho. Dove andiamo vestite così?" Mi domandò Kevin portandosi una lattina di birra fresca tra le labbra, finalmente vestito.

Stronger Together Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora