39

5.3K 322 276
                                    


Erano passati tre mesi da quando avevo dato a James quella notizia. Era euforico, non perdeva mai occasione per accarezzarmi la pancia, che piano piano cresceva.
Mi disegnò sopra anche tre rose blu. Non credevo fosse bravo a disegnare, ed evidente che James era sempre una sorpresa per me.
Mi guardava negli occhi, i suoi pozzi argentei, disegnando piano con la punta del pennarello blu, ed avvertivo un leggero solletico con la punta umida.
Eravamo le tre rose (non di Eva ragazze 😂) dalla più grande alla più piccola, che sarebbe stata la nostra fagiolina o forse un fagiolino. Niente spine a contornare quel fiore prezioso. Un fiore che da un bocciolo delicato, si apre piano fino ad essere una rosa perfetta ed inebriante.

Demmo la notizia anche a Katy e Kevin. . Erano entusiasti, e gli occhi brillavano ad entrambi. I loro abbracci. Mi erano mancati come quando sei persa in un deserto ed hai bisogno di dissetarti, loro erano la mia fonte pura.
Katy continuava a fare l'insegnante alle ragazze. Il locale andava sempre meglio, grazie anche agli spettacoli e le scenografie che Katy inventava. Ero andata a vederli anche io. Sembravano degli spettacoli da teatro. Vestiti di scena delle ragazze. Aveva deciso di raffigurare dei vari cartoni. Per questo vi erano stati inseriti anche dei ragazzi. Mi rimase impresso quello della bella e la bestia. Il modo dolce e soave di ballare, quasi un volteggiare leggiadro sulle note dolci, per divenire più sensuale quando la ragazza si spogliò rimanendo con un body di pizzo turchese, e la bestia divenire un bel ragazzo, che ballava insieme a lei, stringendola da dietro per i fianchi esili. Era stata bravissima a metterlo in scena. James ci aveva visto lungo con la mia amica.
E quando mi diede la notizia che aveva un ritardo, non potevo credere ai miei occhi. Saltai in braccio a Kevin che rideva contento. Ammettendo che era da un po' di tempo che ci provavano. Nonostante il medico avesse detto a Kevin che dati i suoi spermatozoi immobili, non avrebbe avuto tante possibilità. Grazie ad una cura, era rimasta  incinta, senza bisogno di altre complicazioni mediche.

Ci eravamo trasferiti a Miami. Vendemmo la casa di Eleonor e Richard, comprandone un'altra più grande. Un'altra che avrebbe ospitato la nostra famiglia. Perchè questa eravamo ormai.
Mio padre era tornato a casa, con noi. Gli davo le giuste cure. Non mi andava più di tenerlo in un posto che non fosse con me. Quando prendeva gli sprazzi in cui non si ricordava il presente e ricadeva nel passato, era difficile gestirlo, ma James mi aiutava con amore. Lo vedevo quanto volesse bene a mio padre, e non potevo aver fatto scelta migliore.
Ma quando era lucido, mi accarezzava la pancia e mi coccolava i capelli, proprio come quando ero piccola. Come quando mi faceva la treccia fuori dalla scuola, per avere i capelli in ordine e portarmi a mangiare il gelato, prima di andare al museo, dove passavo ore.

Oggi sarebbe stato il giorno in cui speravamo di poter sapere il sesso. Era la prima volta che mi accompagnava ad un' ecografia James, è per questo che ci speravo maggiormente. Ero sempre andata con Katy, e come una buon' amica, ogni volta mi accarezzava la mano, ed i suoi occhi s'illuminavano di gioia immensa. Tanto che quasi la radiologa credeva fosse la mia fidanzata, e scoppiavamo a ridere d'ilarità, ora che sapevo di nuovo che gusto avessero i sorrisi.
Lo stesso quando l'accompagnai io a verificare se fosse incinta ed era positivo. Ogni domenica pranzavamo insieme, nella veranda di casa. Gli uomini si accingevano a fare la brace, mentre noi donne preparavamo i contorni e parlavamo di quando sarebbero nati, cresciuti, se sarebbero andati nella stessa scuola. Era tutto talmente perfetto che ogni volta sentivo un'emozione sempre più dolce infondersi dentro me. Ogni volta mi emozionavo sempre di più e mi commuovevo. Specialmente perché ero diventata ancora più sensibile ed i Kleenex erano a portata di mano. Oppure quando guardavo James uscire dal bagno, con solo un asciugamano legato in vita. Il suo torace scolpito e definito, in cui su quelle linee precise, scivolavano le gocce d'acqua per finire più giù, dove la mia attenzione ricadeva, dove il mio corpo bramava. Ero famelica, incontenibile. Mi bastava anche solo uno sfioramento innocuo e tutto prendeva fuoco, come un mucchio di paglia. M'incendiavo veemente. E solo lui sapeva spegnere il fuoco che mi ardeva dentro, sprofondando e spingendo in ogni posto di me.

Stronger Together Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora