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Ero tesa come le corde di un violino. Sapere che sarebbe arrivato, che tra poco avremmo dovuto affrontare di nuovo Rudy.
Non finiva mai era un circolo vizioso, eravamo stati scaraventati dentro ad un gioco, pedine di un destino scelto da lui, ma che avremmo disintegrato riscrivendolo da soli.

Non volli che Kevin e Katy venissero e nemmeno Josh e Sarah. Era meglio se restavano sicuri in casa.
Si erano opposti ma dopo tanta insistenza avevano capito.

"Se non lo uccidi e torni viva io...io" non riuscii a finire che si gettò addosso a me, allacciandomi le braccia al collo, stringendomi forte. Mentre singhiozzi venivano attutiti dalla sua bocca premuta sulla mia spalla.
"Ti voglio bene Cindy. Te ne voglio troppo e per sempre" aggiunse, scostandosi tirando su con il naso.

"Katy non vado in guerra. Vedrai che finirà tutto. Tornerò da voi, ve lo prometto" li rassicurai, prendendole le mani accarezzandole le nocche. Anche se la paura dentro mi corrodeva. Ma ormai era fatta. Se dovevo finirla l'avrei fatto con l'uomo che amavo.

"Non ti lascio andare da sola" esordì risoluto Kevin venendomi incontro. Prendendomi per le spalle.

"Ne abbiamo già parlato Kevin, devi restare qui con Katy" lo ripresi fissandolo in quegli occhi neri pieni di paura e timore per me.
Lo abbracciai istintivamente.
"Sei un fratello oltre che un migliore amico per me" aggiunsi fievole, lasciandomi cullare i capelli con la testa sul suo petto.

"Sei una Strong Sugar" affermò dolcemente, tirandomi un buffetto sul mento, mentre sorrisi annuendo.

Non sapevo più se ero forte. Tenevo duro come si tiene sempre. Dobbiamo lottare in questa vita.

Sarah mi venne incontro, abbracciandomi, accarezzandomi la schiena.
"Ti conosco da poco ma sei una ragazza eccezionale. Lo so che tornerai, me lo dicono i tuoi occhi" mi lisciò i capelli sulla spalla come se dovessi essere bellissima. Come quando sei piccola e tua madre ti aggiusta per il ballo di fine anno o il primo appuntamento. Non sapevo cosa volesse dire, ma sentivo che era così. Era una donna magnifica Sarah.

"Grazie Sarah, sei una persona squisita" le dissi, lasciando spazio poi a Josh.
"La mia sorellina" esultò ma sentivo che la voce gli tremava, smorzando la tensione che aleggiava nell'abitacolo.

"Fratellino" lo rimbeccai, prendendolo in giro, prima di darmi un bacio sulla guancia.

Mi scostai vedendoli tutti e quattro riuniti davanti a me, quando i passi delle suole mi risvegliarono portandomi al presente, nudo e crudo.

Mi girai lentamente, con il cuore che rimbombava nel petto, vedendo Daniel e James scendere le scale, quasi come una scena a rallentatore, quasi come a voler imprimere quella camminata, quel suono che emette la sua suola toccando il parquet con il tallone.

"Siamo pronti" proferì Daniel, tenendo lo sguardo basso, facendo fatica anche a parlare.

James si avvicinò a me, scostandomi una ciocca di capelli, tenendola tra le dita, come a voler constatare la morbidezza, e la paura di non poterli più sentire sotto i suoi polpastrelli ruvidi. Emozioni che mi trapassavano corpo ed anima erano lì, ma li mostravo solo al mio cuore, al di fuori avevo già indossato la mia armatura per essere forte. Una forza che creavamo solo se stavamo insieme, perché divisi eravamo persi.

Poggiò un palmo caldo sulla mia guancia gelata, lasciandomi cullare, chiudendo gli occhi. Volevo assorbire ogni singolo particolare, anche quello più insignificante. Incollarlo dentro le mie memorie.
"Perla" sussurrò avvolgente, quasi come una melodia che ti accarezza lieve.

Aprii gli occhi verso le sue nubi angosciate, notavo il velo che ricopriva le iridi inumidirsi.
"Ti amo, e non potrei dirtelo a parole, non potrei sparare una cifra, non ho ragioni valide e  nemmeno non, per amarti. È un sentimento che mi è nato dentro, l'ho sentito partire da un punto ed espandersi per tutto il corpo, come una scarica che ti prende ogni parte anche quella più nascosta, come una malattia che si espande" rivelai con voce smorzata e impastata, mentre una goccia imperlava la mia guancia, scacciandola con il suo polpastrello.

"Era da tanto che aspettavo una confessione così. Lo sai che non sono mai stato bravo a parole, forse faccio schifo anche con i fatti. Ma so per certo che quando lessi il tuo nome, ti avrei dovuto sconvolgere e rovinare la vita. La verità è che non ho mai neanche tentato, perché su quel palco, quella timidezza, quelle pietre preziose, splendevano, ed erano verso di me, mi puntavano sul cuore, l'hai scalfito con il tuo nome" si aprii anche lui con me. Avevamo bisogno di dire tutto ciò che ci eravamo detti solo a gesti, perché molte volte le parole pesano.

Mi avvicinai con il viso alle sue labbra, mettendomi in punta di piedi, per poi sentire le sue mani premere forte contro i miei fianchi, attirandomi di più, portandomi in un angolo nascosto dagli occhi degli altri, sbattendomi il fondoschiena contro il muro, sussultando per il piacere.

Allacciai le braccia intorno al suo collo, sentendomi prendere per le natiche, avvinghiando le gambe intorno al suo bacino, tirandogli i capelli verso di me, divorando le labbra, con baci pieni di dolore, angoscia, amore, lussuria, rabbia, paura. Questo eravamo noi, un'emozione indefinita che diventava definita solo se eravamo insieme.

Quando mi fece scendere lentamente, portandomi i capelli indietro con le sue mani, poggiando la fronte contro la mia, sentendo i ritmi frenetici dei nostri cuori.

"È il momento" affermò, come se se ne stesse rendendo conto solo in quel momento. Mentre annuii debolmente, intrecciando le dita alle sua. Vidii Daniel venirci incontro, facendoci un gesto della testa, aprendo la porta che dava sul porticato ghiaioso.

Mi voltai un'ultima volta insieme a James e Daniel vedendoli salutarci, e memorizzai quella foto di loro con le braccia alzate per salutarci, guardando un sorriso lì dove vi era anche paura. Come una foto ricordo, che puoi vedere solo sul cuore ogni volta che vorrai.

riesco solo a dirti che se prendi le mie mani, non avrò paura del domani. Non ho certezze di ciò che potrà accadere, mi basta restare insieme.

Stronger Together Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora