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Pov.James

Leggevo ansia in quelle pietre che illuminavano l'oscurità in cui andavamo incontro.
La stessa paura che avevo io. Ma se lei era con me, sapevo che tutto sarebbe andato per il meglio.

Guardavo Daniel con gli occhi alzati al cielo, per poi entrare in macchina. Era strano. Non era più il solito Daniel.

Mi ero messo d'accordo con la squadra di polizia, prima di avventurarmi sprovveduto.
Non sarebbe stato semplice, ma sentivo che era la volta buona per incastrarlo. Ed anche se il mio cuore suggeriva di ucciderlo a mani nude, la mente sapeva bene che la cosa migliore era farlo arrestare.

Sterzai in uno spiazzato ghiaioso, sentendo le gomme stridere come l'agitazione che navigava dentro i nostri corpi, come naufraghi in un mare aperto senza un'appiglio.
Scendemmo, vedendo Cindy paonazza in volto, quelle pietre erano spente, prive della sua luce, quella che gli avrei ridato.

La voglia era di vederlo soffrire a terra, e morire piano sotto il mio sguardo divertito, ma quella poca lucidità mi diceva di non sporcarmi, di non essere come lui.

Guardai Daniel e poi Cindy che si torturava i diti.
"Resta con lei Daniel, vado per primo io" gl'intimai vedendolo annuire, girandomi. Quando Cindy mi prese per l'avambraccio, facendomi fermare.

"Non se ne parla James. Io vengo con te" affermò risoluta e cocciuta come era sempre stata. Le presi il volto tra le mani, accarezzandogli i capelli, vedendola chiudere quelle pietre.

"Ti amo. Ed è per questo che devi restare qui. Non mi accadrà nulla, ok? Fidati di me, fidati dei nostri cuori" le presi una mano portandogliela sul mio petto, dove batteva ad un ritmo incontrollato ed agitato, premendo una mano sul suo, sentendo lo stesso battito.

Una lacrima lenta le solcò il volto, scontrando la fronte contro il mio petto.
Quando le sollevai il mento con due dita, baciandola delicatamente.
"Tranquillo James" mi rassicurò Daniel, prima di fargli un cenno di assenso, ed avviarmi dal mio fratello nemico.

Entrai dentro il capannone scuro, non filtrava luce, vedendo una sagoma in lontananza appoggiata al muro, quando si voltò, staccandosi dalla parete.
"James che piacere vederti mio caro fratello" si aggiustò il giubbotto di pelle nero, prendendosi beffa di me, con il suo ghignò malvagio che aveva sempre avuto su quel volto squadrato contornato dalla barba scura ed ispida.

"Saltiamo i convenevoli, non sono qui per scherzare. Mi volevi? Sono qui ora lascia Linda" affermai pungente come un pungitopo, serrando la mascella e le mani strette a pugno, sentendo una rabbia irrazionale, che accecava. Ma dovevo restare calmo.

"Vedi James sei sempre stato un tipo brillante, ma io come ben sai, più di te" parole che mi facevano scorrere ancora più rabbia corrosiva. Volevo cedere all'impulso animalesco che chiedeva prepotentemente di sfociare e far libero sfogo, ma lo tenevo represso dentro, chiuso nella gabbia toracica. Il suo tono divertito come i suoi occhi scuri.

"Che cazzo vuoi dire?" Sbottai furente, riducendo gli occhi a due fessure, che dovevano sprigionare tutte l'emozioni che tenevo all'interno.

"Che era una registrazione. Linda è morta e lo sapevi bene, mi è bastato registrarla il minuto prima che venisse trafitta dalla pallottola proprio dietro le scapole. Boom un colpo secco, chinata, vedendo il sangue allargarsi sulle piastrelle nere, e la sua vita spegnersi piano. Avrei voluto fare un video, ma sai preso dalla foga del momento non ho pensato, mi dispiace non fartelo vedere, ma beh, ho impresso tutto nella testa" si portò l'indice alle tempie, per fare il gesto che aveva la scena come un film. Lurido schifoso.

Gli andai incontro, sbattendolo
Al muro con gli occhi rossi di rabbia che bruciava dentro.
"Pezzo di merda" urlai digrignando i denti, sentendo la mascella bruciare di dolore, indolenzirsi, ma non m'importava. Stringevo il collo della sua maglia come se fosse una fune, diventandomi le nocche bianche. Dolore solo quello vedevo e sentivo.

"Ma aspetta guarda chi c'è anche la puttanella e Luke o meglio Daniel? Il suo spasimante"
Mi girai verso Cindy e Daniel, che dilatarono le pupille immobili, mentre i due scagnozzi di Rudy li tenevano per i bracci, portandoli dietro la loro schiena come dei sacchi.

"Cosa cazzo hai detto?" Digrignai i denti sbattendolo di nuovo al muro. Mentre rideva, quasi soddisfatto, di ciò che stava succedendo. Il che irritava ancora di più la mia ira nera.

"Non credi che prima di uccidermi dovresti sentire la loro storia d'amore che io ho visto nascere. Dopo linda ti è piaciuto sbatterti anche Cindy" affermò tagliente e beffardo verso Daniel, che teneva lo sguardo basso, prima di essere rilasciato senza gentilezza, sbattendo le ginocchia al suolo freddo e ruvido.

Mi girai verso Cindy impalata come una statua, gridava disperazione da quelle pietre che mi avevano fottuto l'anima, specchiandomi dentro, vedendo un tunnel senza fine, un abisso in cui sarei sprofondato. Le labbra mimavano un 'non credergli James' il cuore sussurrava ciò che mi uccideva. Non capivo, era tutto buio dentro. Confusione era l'emozione che padroneggiava.

"Ah non te l'hanno detto?" Continuò imperterrito mentre lo lasciai come se la mia priorità fosse sapere tutto. Mentre si ridestò la maglia, scuotendo la testa.

"James non credergli non c'è stato nulla lo giuro." Parlò Daniel fissandomi con rammarico. Mentre strinsi le palpebre, cercando di captare una qualsiasi cosa.

Guardavo ma ero in confusione volevo smetterla far esplodere tutto.

"Che cazzo è successo. Lo voglio sapere." Sbottai furioso, guardando entrambi, mentre Cindy sembrava scossa da singhiozzi che placava. Esigevo risposte. Quelle che mi avrebbe dato il mio peggior fratellastro. O forse adesso sapevo che non potevo fidarmi più di nessuno se non della mia stessa persona.

"James ti sta soggiogando. Ti sta facendo perdere tempo" esordì Cindy, fissandomi intensamente. Ed ora non riuscivo più io a leggere i suoi occhi.

Sentii Rudy ridere avidamente.
"Povera dolce Cindy. La finta casta. Credi che ciò che starò per mostrare a James, sia frutto della mia immaginazione. La mia bocca può mentire, le foto mostrano ciò che realmente hai fatto. E per giunta con il suo secondo fratellastro nonché migliore amico. Ma finirà questa commedia patetica, e chi vincerà come vedi sarò sempre e solo io." Si pavoneggiò trionfante, mentre serravo più forte i pugni al lato dei fianchi, e mi sentivo rigido, capace solo di muovere gli occhi, vedendo silenzio.

Sapevo che Rudy questa volta non avrebbe vinto, non lo avrei più permesso. Sarebbe concluso tutto. Ma se dovevo sapere risposte, solo una persona come lui che non aveva più nulla da perdere poteva darmele, per dilaniarmi come meglio credeva.

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