«Harry?» una voce, alle spalle del più grande, fece esplodere la bolla in cui si erano rinchiusi i due ragazzi. Il più alto si allontanò dal ragazzo, voltandosi.
«Dimmi, Liam» lo esortò a parlare.
Il castano, Liam, guardò prima Harry e poi Louis, schiarendosi la voce, per poi riportare il suo sguardo sul più grande. «Abbiamo un problema» disse solamente, con uno strano sguardo.
Harry sospirò e annuì. «Okay, adesso arrivo» Liam annuì e andò via, sparendo nel buio.
«Tutto okay?» chiese Louis, staccandosi dal muro per avvicinarsi.
«Si, tutto okay. Ti accompagno alla stazione» lo prese nuovamente per mano e si incamminò. Louis respirò profondamente; sperò di poter trascorrere più tempo con lui. E poi, qual era il problema che aveva detto quel ragazzo? Era così tanto curioso, ma non poteva certo dirgli che voleva rimanere lì, con lui.
Arrivarono alla stazione in pochissimo tempo, date le lunghe falcate che il più grande gli intimava di fare. «Il prossimo treno è tra due minuti, è perfetto» Harry gli sorrise, Louis non lo credeva così tanto perfetto, ma annuì lo stesso.
«Già.»
«Che ne pensi di rivederci, domani? Ad orari più consoni» ridacchiò, mentre gli spostava i corti capelli dietro l'orecchio.
«Si, va bene» Louis annuì, sorridendo di rimando. Harry si abbassò verso di lui per poggiare le labbra sulle sue e non muoverle, sorridendo quando l'altro lo trattenne a sé per la nuca.
Si staccarono quando sentirono il treno arrivare e fermarsi sul binario stabilito. «Ci vediamo, allora» disse, Louis, accarezzandogli dolcemente i capelli dietro la nuca. Harry annuì, dandogli un ultimo bacio, prima di allontanarsi per farlo salire sul treno. Lo salutò con la mano, quando il treno partì, proprio come accadde durante il loro secondo incontro.
Louis tornò a casa con ancora in bocca il sapore dell'altro, e il cuore prendeva a battere più forte quando ripensò alle sensazioni che aveva provato durante il bacio. Riuscì a prendere sonno solamente quando fuori il sole stava per risvegliare l'intera città.
Intanto, «Zayn, sei un idiota!» esordì Harry, non appena entrò nel suo appartamento, seguito dal ragazzo e da Liam.
«Non è colpa mia, cristo» si lamentò, l'amico.
«E di chi è? Mia?» Harry lo prese il giro, scuotendo la testa esasperato. «Questa è l'ultima volta che ti tiriamo fuori dai casini, sia chiaro.»
«Si, dici sempre così» Zayn roteò gli occhi e si accese una sigaretta, mentre Harry lo guardava malissimo, avvicinandosi rabbiosamente a lui, ma per fortuna Liam si frappose tra i due, bloccandolo.
«Calmo, Harry, questa volta davvero non è stata colpa sua. C'è lo zampino di Nick, lo sappiamo io e Zayn e lo sai anche tu.»
«E' stato comunque un idiota nel farsi scoprire dagli sbirri» Harry indietreggiò di qualche passo, placando la sua ira ma continuando a guardare in malo modo l'amico. «Sono quasi al verde, per colpa tua. Dovevo lasciarti a marcire in quella cella di merda.»
«Grazie, bell'amico» Zayn sbuffò il fumo, non credendo minimamente alle parole dell'amico. Harry avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui, e per Liam, solo che era troppo orgoglioso per ammetterlo. «Come sta andando con quel ragazzino?» cambiò argomento, inarcando un sopracciglio e sorridendo in modo beffardo.
Harry grugnì. «Non è un ragazzino, e non sono affari tuoi di come sta andando.»
«Oddio» Zayn spalancò la bocca, la mano che stringeva la sigaretta a mezz'aria. Guardò Liam, oltraggiato. «Hai visto? L'ha difeso! Oh mio dio, che strano incantesimo ti ha fatto quello?» commentò, drammatico.
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Il tuo cuore lo porto con me.
FanfictionQuando Louis, un patetico romantico appassionato di libri, incontra Harry per la prima volta in una grigia giornata londinese di ottobre, perde il suo romanzo preferito. Quando Harry glielo restituisce, Louis sembra essere già sulla buona strada per...