Epilogo.

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"Non ti ho dimenticato, Louis. Non potrei mai farlo.
Non ho dimenticato i tuoi occhi, il suo sorriso, le tue labbra, le tue mani, i tuoi baci, i tuoi abbracci, la tua risata. Non ho dimenticato tutto questo. Non ci ho dimenticato, e amo pensare che non l'hai fatto nemmeno tu.

Tra due mesi sono fuori, mi hanno detto. Ovviamente tutto dipende da me. Se in questi due mesi non toccherò nulla, sono libero. E io so che non lo farò, perché in questo momento il mio unico desiderio è di riabbracciarti e baciarti più forte di prima, e tenerti con me per il resto della mia vita.

Io non sono mai stato la persona che pensa già da adesso al futuro, ma qui dentro inevitabilmente mille pensieri hanno invaso la mia mente, nel silenzio della mia stanza, e quindi l'ho fatto.

Il mio futuro lo immagino solo con te, Louis. Ho visto te, quando compierò cinquant'anni. Ho visto te, quando adotterò un bambino. Ho visto te, quando deciderò di andare al comune e sposarmi. Ho visto te, quando mio figlio mi regalerà dei nipoti. Ho visto te, quando inizierò ad invecchiare.

Ho visto te. Ho visto sempre e solo te, Lou. Perché per me ci sei stato, ci sei e ci sarai solo tu.
Aspettami, amore mio. Manca poco e potremo viverci liberamente."


Louis ormai piangeva da ore intere, trascorse a leggere le miliardi di lettere che Zayn gli aveva nascosto in quegli anni. Aveva chiuso con lui, e purtroppo non avrebbe mai dimenticato il volto ferito e triste del moro.

«Dobbiamo parlare» aveva detto il minore, non appena era entrato in quella casa che era solo di Zayn, in quel momento, e non più di entrambi. Zayn, seduto sul divano, aveva respirato profondamente e annuito, a malincuore, spegnendo il televisore. Sperava che quella conversazione non arrivasse mai, ma in cuor suo sapeva che prima o poi avrebbe dovuto affrontarlo.

Infatti, il primo argomento che tirò fuori Louis fu proprio quello che più temeva. «Perché mi hai nascosto le lettere di Harry per anni? Perché, Zayn?!» aveva urlato, adirato.

Zayn non aveva risposto subito. Aveva abbassato il capo e socchiuso gli occhi, vergognandosi di se stesso per l'atto compiuto.

«Abbi il coraggio, almeno adesso, di guardarmi in faccia e rispondere» era tornato a parlare Louis, con voce più calma. Aveva notato il disagio del ragazzo, e non voleva andarci pesante, non avrebbe risolto nulla.

«Davvero non l'hai capito o fai solo finta di non esserci arrivato?» aveva risposto Zayn, guardandolo. «Ti amavo, Louis. Volevo una vita insieme a te, e non l'avrei mai avuta se ti avessi fatto leggere quelle lettere. Harry non se ne sarebbe mai andato dalla tua mente. Sapevo di non essere abbastanza per farti voltare pagina, volevo solamente facilitare un po' le cose, volevo costruirmi una scorciatoia.»

Louis era rimasto incredulo, da quelle parole. «Lo sai, vero, che anche facendo così non me l'hai fatto dimenticare?»

Zayn aveva annuito piano, distogliendo lo sguardo. «Si, l'ho capito adesso. È tornato e non ci hai messo mezzo secondo ad andare da lui» aveva sorriso amaramente, e scosso piano la testa. «Di certo non ti biasimo. Ho sempre saputo che la nostra relazione avesse una scadenza, ma vedere la fine con i propri occhi è..» si fermò, per sospirare. «Speravo facesse meno male, in realtà» aveva sussurrato.

Louis aveva sospirato, e si era seduto al suo fianco, stringendogli una mano. «Io ti voglio bene Zayn, tanto» aveva detto, spezzando ancor di più il cuore del moro, che sorrise tristemente, puntando i suoi occhi in quelli di Louis. «Ma non è ciò che meriti, e lo sappiamo entrambi.»

Zayn aveva annuito, e subito dopo Louis l'aveva abbracciato, forte. L'aveva abbracciato per ringraziarlo in silenzio di tutti i bei momenti passati assieme, per tutte le volte che l'aveva rialzato quando era crollato, per tutte le volte che aveva amato per entrambi, per tutte le volte che l'aveva reso felice, con un semplice gesto, sorriso.

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