«Domani è il mio compleanno» esordì Louis, piacevolmente spaparanzato sul corpo del maggiore, sdraiato sul divano.
«Cosa?! E quando avevi intenzione di dirmelo?» chiese, adirato, Harry.
Louis rise. «Non è così importante» rispose, scrollando le spalle.
«Ma certo che è importante, Lou» Harry si accigliò, scostando la testa di lato per poter guardarlo negli occhi. «Che cosa organizzava la tua famiglia per festeggiare?» chiese, curioso.
Louis sorrise amaramente, scuotendo debolmente la testa. «Mia madre non ha mai organizzato nulla. Era già tanto se ricordava che compivo gli anni la vigilia di Natale» ammise, sospirando poi tristemente al ricordo di quelle serate trascorse sotto le coperte del suo letto, a cercare di singhiozzare il più silenziosamente possibile per non farsi scoprire da nessuno.
«Fortunatamente c'era Niall» aggiunse, sorridendo sinceramente a labbra chiuse.
«Ricordo che qualsiasi cosa gli chiedevo di fare quel giorno, lui la faceva. Ogni volta gli chiedevo sempre la stessa cosa, che non potevamo realizzare perché era la vigilia e la sua famiglia non gli dava la possibilità di stare fuori casa per tanto tempo, ma almeno quel giorno mi faceva ridere in altro modo. Ci divertivamo con poco» ridacchiò, al ricordo di loro due, quattordicenni, che correvano per Hyde Park tra le mani delle caramelle rubate da una bancarella poco lontano, con l'uomo che gli inveiva contro.
«Cosa volevi fare che non poteva essere realizzato?» Harry lo riportò alla realtà.
«Volevo andare al mare, a Brighton» Louis sospirò. «Non l'ho mai visto in vita mia, e Brighton dista due ore da casa mia, non potevo di certo andarci a piedi. Col tempo me ne sono fatto una ragione e ho accantonato quel desiderio.»
Harry rimase in silenzio per qualche minuto, osservando il soffitto, mentre con la mano sinistra accarezzava i capelli del ragazzo sdraiato su di sé. «Posso leggerti una poesia?» chiese, senza guardarlo, il più piccolo, leggermente titubante.
Il maggiore lo guardò e ridacchiò. «Certo.»
Louis gli mostrò il suo più bello e ampio sorriso, prima di alzarsi dal suo corpo caldo e avvicinarsi alla libreria –piena grazie ai suoi libri, che aveva preso dalla sua camera qualche giorno prima.
Prese il libro di poesie e tornò dal maggiore, sdraiandosi a pancia in giù su di lui, tra le sue gambe divaricate, col libro aperto sul petto dell'altro. Gli sorrise, prima di aprirlo e andare alla pagina della poesia che stava cercando. Fece tutto ciò, mentre Harry lo ammirava in silenzio, con un piccolo sorriso a contornargli il volto.
«Trovata!» gioì il più piccolo, entusiasta. Gli lanciò un'occhiata, prima di schiarirsi la voce e iniziare a leggere.
«Il tuo cuore lo porto con me, lo porto nel mio,
non me ne divido mai.
Dove vado io vieni anche tu, mia amata.
Qualsiasi cosa sia fatta da me
la fai anche tu, mia cara.
Non temo il fato
perché il mio fato sei tu, mia dolce.
Non voglio il mondo perché il mio,
il più bello, il più vero, sei tu.
Tu sei quel che luna sempre fu
e quel che un sole sempre canterà sei tu.
Questo è il nostro segreto profondo
radice di tutte le radici,
germoglio di tutti i germogli,
e cielo dei cieli di un albero chiamato vita
che cresce più alto di quanto l'anima spera
e la mente nasconde.Questa è la meraviglia che le stelle separa.
Il tuo cuore lo porto con me,
lo porto nel mio.»Quando Louis terminò di leggere, sollevò lo sguardo per guardare il più grande. Quest'ultimo, per tutta la durata della lettura, aveva tenuto lo sguardo fisso sul viso del ragazzo: sulle labbra che si muovevano; sulla fronte che, in alcuni punti, si corrugava; ma soprattutto sugli occhi: su quegli occhi che scattavano da una parte all'altra della pagina velocemente, per leggere le parole; quegli occhi che brillavano di luce propria; quegli occhi che lo fecero rabbrividire quando, terminata la lettura, si scontrarono coi suoi; quegli occhi che parlavano, che dicevano cose che la bocca non aveva il coraggio di dire; quegli occhi che, ad Harry, facevano paura.
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Il tuo cuore lo porto con me.
FanfictionQuando Louis, un patetico romantico appassionato di libri, incontra Harry per la prima volta in una grigia giornata londinese di ottobre, perde il suo romanzo preferito. Quando Harry glielo restituisce, Louis sembra essere già sulla buona strada per...