Capitolo ventinove.

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Il biondo mugugnò, infastidito, voltando il viso dall'altra parte. Louis sbuffò e continuò a scuotere l'amico, che non ne voleva proprio sapere di svegliarsi per ascoltarlo. E aveva anche ragione, d'altronde erano le tre del mattino.

«Ma che cazzo, Louis!» si lamentò Niall, piagnucolando.

«Ho fatto una stronzata. Per favore, ascoltami, ho bisogno di te» Niall, udendo quella voce disperata non poté che togliersi le coperte dal volto e mettersi seduto. Si stropicciò gli occhi per abituarsi alla luce proveniente dalla lampada accesa sul comodino, e guardò poi il suo amico.

«Cos'è successo?» chiese, con voce assonnata.

Louis respirò profondamente e si sedette accanto a lui, mentre si mordeva il labbro inferiore. «Harry mi ha baciato» confessò, imbarazzato. «Anzi, sono più che sicuro di essere stato io a baciarlo.»

Il castano voltò il viso verso l'amico, che lo stava guardando non nel modo in cui si aspettava. Prima di parlargli, era sicuro che Niall si sarebbe arrabbiato tantissimo con lui, invece lo stava guardando con un'espressione rassegnata, e Louis proprio non ne capiva il motivo.

«Da giorni mi chiedevo quando sarebbe successo.»

«Come?» chiese il castano, confuso.

Niall sospirò, prima di riprendere a parlare. «Lou, sapevo che sarebbe accaduto, prima o poi. Nonostante ciò che è successo tra voi, tu continui ad amarlo. Non sono sicuro che lui ti ami, ma del fatto che continua ad essere attratto da te si. Ti conosco come le mie tasche, ed ero certo che ci saresti stato, qualora lui ci avrebbe provato» Louis abbassò lo sguardo, vergognandosi, ma il biondo ghignò, scuotendo la testa.

«Louis, questo non fa di te una brutta persona. Sei innamorato, e questo dice tutto» spiegò, conciso e con un piccolo sorriso sulle labbra.

«Ora non so cosa fare, però» sussurrò Louis, sospirando.

«Cioè?»

Il castano si morse il labbro inferiore, ricordando ciò che era avvenuto subito dopo il bacio. Era stato Harry a staccarsi per primo dalle sue labbra, respirando a bocca aperta, il respiro affannoso. Aveva continuavo ad accarezzargli il fianco lentamente, esibendo un piccolo sorriso che presto Louis aveva imitato, ma solamente per pochi secondi.

Difatti, il più piccolo si era schiarito la voce e aveva allontanato le mani dal suo corpo. Si era guardato intorno, a disagio. «E' meglio che vada» aveva detto, muovendosi per allontanare il corpo pressante del maggiore.

«Lou?» Harry lo aveva richiamato, con la fronte corrugata, preoccupato per quella reazione.

Louis aveva capito che cosa voleva sapere e così, senza girarci troppo intorno, parlò. «E' stato un errore» aveva affermato, senza guardarlo in faccia. «Credo» però aveva aggiunto, dopo aver notato l'espressione delusa di Harry. Aveva poi sospirato, scompigliandosi i capelli, una volta che l'altro lo aveva liberato dalla sua presa.

«A dire il vero, in questo momento non ho la lucidità necessaria per parlarne. Quindi..ne riparliamo, okay?» senza aspettare una sua risposta, era andato via senza voltarsi indietro.

«Beh, di certo non è stata una bella mossa, ma io la capisco. E sono sicuro che anche lui l'ha capita» disse Niall, dopo che Louis gli raccontò il seguito.

«Non lo so» sospirò.

«Pensaci su in questi giorni, e prendi una decisione con calma» gli suggerì il biondo. Louis annuì, respirando profondamente e sdraiandosi sotto le coperte, accanto a Niall. Si strinse a lui e socchiuse gli occhi, con i pensieri che lo tormentarono per tutta la notte.

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