Louis lo sapeva. Sapeva benissimo che Harry lo stava riprendendo con quella fottuta videocamera, dato che avvertiva come il maggiore cercasse di trattenere le risate. Così sospirò e si coprì il viso con le coperte, mugugnando. Era tornato tutto come il mese prima, con la differenza che quella volta si stavano vivendo sul serio, senza bugie, né segreti.
«Buongiorno raggio di sole» Louis era sicuro di essere arrossito, da sotto le coperte. Ne era più che certo.
«Buongiorno» mormorò.
Harry rise, spegnendo la videocamera per poggiarla sul comodino e infilarsi poi sotto le coperte, stringendo il corpo del più piccolo contro il suo. «Mi è concesso vedere il tuo bel viso?»
«No.»
«Devo usare le maniere forti?»
«No.»
«Mh. Quindi?» Louis sbuffò e, in risposta, si voltò dall'altra parte, dandogli le spalle. Harry inarcò un sopracciglio, divertito, e decise, allora, di utilizzare davvero le maniere forti. Così, strinse i fianchi del più piccolo e gli fece il solletico. Subito Louis si dimenò, ridendo, facendo così scivolare via le coperte.
Harry lo fece voltare verso di sé e sorrise ampiamente. «Ho vinto io, come sempre» commentò, fiero di sé.
«Data la tua situazione, però, mi sa che ho vinto io» ribatté Louis, indicando col capo le parti basse di Harry. Quest'ultimo si morse il labbro inferiore nel notare la sua erezione mattutina ben evidente.
«Beh dovresti risolverla questa situazione allora, no?» lo stuzzicò.
Louis scoppiò a ridere e scosse la testa, liberandosi dalla sua presa per alzarsi dal letto e correre in bagno, chiudendo la porta a chiave, mentre Harry scattò subito dopo, seguendolo, ma non riuscendo però ad arrivare in tempo per fermarlo.
«Louis!» richiamò, oltraggiato.
«Risolvila da solo, la tua situazione» urlò, ridacchiando, prima di infilarsi sotto il getto dell'acqua calda. Harry in tutta risposta sbuffò e andò ad azionare la macchina del caffè, senza rivestirsi. Così, quando Louis uscì dal bagno con solamente un asciugamano a cingergli la vita, spalancò gli occhi nel ritrovarlo ancora nudo, nelle medesime condizioni di poco prima.
Harry ghignò per quella reazione e, dopo aver bevuto l'ultima goccia di caffè, si avvicinò a lui e gli strinse i fianchi. «Ora puoi risolverla la situazione, o sbaglio?» lo provocò, mordendosi il labbro inferiore.
Louis poggiò le mani sui bicipiti del più grande e deglutì, scrollando le spalle. «Mi pare di averti detto di no.»
«Si, e io me ne frego» ribatté l'altro, sciogliendo il nodo dell'asciugamano, prima di spingerlo contro il muro, e sollevarlo per farsi cingere i fianchi con le gambe. Louis sussultò per quella prepotenza, ma non riuscì a ribattere che l'attimo si ritrovò ad urlare dal piacere, e anche un po' dal dolore, per l'intrusione violenta dentro di sé del membro di Harry.
«Stronzo» commentò, digrignando i denti, gettando la testa indietro.
Harry ridacchiò, mordendogli il collo. «Non mi stai dicendo nulla di nuovo, piccolo» rispose, iniziando a muoversi freneticamente in lui.
Louis gemeva apertamente, tirandogli i ricci e inarcando la schiena. Harry mugugnò di piacere, prima di incidere il marchio dei suoi denti sul collo niveo del più piccolo, mentre le spinte pian piano perdevano d'intensità. Quell'eccitazione gli era durata anche troppo, e non vedeva l'ora di esplodere.
Louis lo capì quando si ritrasse velocemente da sé, non avendo il preservativo. «Di già? Perdi colpi» scherzò, affannando, mentre Harry strusciava l'erezione contro la sua, facendo ansimare entrambi.
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Il tuo cuore lo porto con me.
FanfictionQuando Louis, un patetico romantico appassionato di libri, incontra Harry per la prima volta in una grigia giornata londinese di ottobre, perde il suo romanzo preferito. Quando Harry glielo restituisce, Louis sembra essere già sulla buona strada per...