Capitolo 21

839 43 12
                                    


Per fortuna non fu l'unico ad aver notato il fastidio di Giada.

 All'improvviso si avvicinò all'improbabile coppia lo zio paterno di Gioia che staccò letteralmente la cognata dalle braccia fastidiose di quell'uomo lasciandolo con un palmo di naso. Giada lo abbracciò calorosamente, baciandogli le guance. Piero non fu geloso di ciò che vide in quel momento, traspariva dal loro abbraccio un senso di protezione fraterna. Si volevano bene davvero quei due. E poi avrebbe voluto ringraziare lo zio della piccola per aver fatto ciò che egli stesso stava per fare.

 La festa proseguì tra applausi, soffio della candelina non riuscito e tante foto. Per non far aspettare Piero da solo, i ragazzi decisero di attendere con lui che tutti gli invitati se ne andassero.

-'Qualche sera vi aspetto a casa ' – disse Giada rivolgendosi ai nonni paterni della bimba e al cognato Costantino.

-' di sicuro verremo'- rispose entusiasta quest'ultimo mentre continuava a farsi tirare la barba incolta dalla nipote davanti agli occhi divertiti dei nonni e dei ragazzi de Il Volo. –'magari veniamo sabato : partitone Napoli – Juve''- si autoinvitò lui-' a patto che non ci siano i tuoi fratelli !' – concluse

-'perché mai? – chiese curioso Piero, avido di notizie sulla famiglia di Giada

Tutti si voltarono nella sua direzione a fissarlo a causa di quella domanda

-'sono juventini' – si affrettò a rispondere Giada pur di mettere fine a quella situazione imbarazzante. –'un derby in casa mia:non è il mio sogno '- disse con aria fintamente disgustata seguita poi dalle risate dei presenti.

-'appena possibile'-continuò Giada straparlando pur di spegnere definitivamente tutti i riflettore sulla domanda di Piero-'ce ne andiamo allo stadio con Gioia e la farò indossare il completino del Napoli che le ho comprato '

-' E' bellissima MIA nipote' – esordì Costantino marcando non poco l'aggettivo MIA come se volesse mandare un chiaro segnale di possesso a qualcuno ben preciso, a Piero!

E in men che non si dica, il cellulare di Costantino passò tra le mani di tutti per far ammirare la bambina con il suo completino partenopeo mentre sorrideva tra le braccia della mamma.

Quando fu il turno di Piero, si perse nel contemplare quella immagine soffermandosi soprattutto sul sorriso di Giada. Era così bella quando lo faceva, e aveva deciso che il suo compito era questo: far sorridere sempre la sua Giada.

Dopo questo scambio di battute decisero di andarsene. I genitori di Giada si erano offerti di accompagnare figlia e nipote a casa ma Giada aveva prontamente rifiutato l'offerta.

 Voleva finalmente dedicarsi al suo Piero. Liberamente. Nascondendo la stanchezza dietro un sorriso, si avvicinò agli amici rintanandosi tra le braccia spalancate di Piero. Nessuno dei presenti riusciva più a tenere tranquilla Gioia che ormai era diventata ingestibile a causa della stanchezza.

-' Grazie per essere venuti, grazie dei regali anche se non dovevate e grazie per aver cantato' – ringraziò la mamma della festeggiata mentre prendeva tra le braccia Gioia che finalmente sembrò acquietarsi.

-' e non ci ringrazi per aver impiegato tutta la serata a depistare i tuoi parenti e amici dalle mille domande su Piero'- prese in giro Ignazio.

Tutti si unirono a quella affermazione veritiera ma divertente ridendo di gusto tranne Piero che con una serietà da spavento si allontanò armeggiando con il cellulare. Giada sapeva quanto fosse stato difficile per lui starle lontano, anche lei aveva avuto la medesima difficoltà non potendolo abbracciare quando le veniva voglia .

-' E' stata dura per entrambi far finta di nulla! Ma ho preferito così. Non mi va di dare alcuna spiegazione. Non ancora' – si limitò a giustificarsi inutilmente.

 Infatti i ragazzi avevano perfettamente intuito la sua scelta, la rispettavano e soprattutto la condividevano. Non era il momento giusto e Piero, seppur nervoso, lo sapeva.

Si salutarono per far ritorno chi a casa e chi in albergo, ovviamente Piero andò via con Giada e la bambina.

Arrivati a casa, misero a letto la bambina e si ritrovarono nel letto, stretti l'una nelle braccia dell'altro.

-' domani ho l'aereo alle 10' – bisognava iniziare a prendere consapevolezza che i giorni per stare insieme erano finiti, per ora, e Piero decise di affrontare questa spinosa questione.

 Giada si limitò ad annuire senza guardarlo negli occhi e abbracciandolo ancor più stretto.

-' sono solo pochi giorni' – proseguì Piero cercando di allentare la morsa che attanagliava entrambi a causa di quella separazione.-'poi ti vengo a prendere per andare in Sicilia'.

Giada non pronunciò alcuna parola così Piero decise di staccarsi da lei per guardarla in volto e scoprendo un volto rigato da lacrime. Lei sapeva di non aver altra scelta ma ciò nonostante non voleva separarsi.

-' ti prego non fare così' – pregò Piero angosciato da quella reazione di Giada –'il mio lavoro mi porta a viaggiare e lo sai, ma sai soprattutto che nonostante la lontananza il mio cuore e il mio pensiero ti saranno sempre accanto'- poche parole ma che per Giada ebbero l'effetto di un tranquillante immediato.

-' stai con me'- chiese semplicemente Giada senza permettere a Piero di capirne il significato. Loro stavano insieme già, pensò lui.

-' fai l'amore con me!' – spiegò semplicemente lei guardando l'aria perplessa di Piero.

A quelle parole intrise di aspettative, di emozione, di desiderio Piero sciolse la presa su Giada e iniziò a baciarla .....

Si avvicina il viaggio a Naro..

Grazie per l'affetto che mostrate nel leggere, commentare e stellinare questa storia.

Buon sabato

E sei splendidaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora