Capitolo 40

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Come ogni cosa bella, anche quelle settimane di riposo finirono subito per lasciar posto a qualcosa di ancora più bello: il matrimonio di Giada e Piero.

La famiglia Barone arrivò a Napoli con due giorni di anticipo. Appena giunti su suolo partenopeo la famiglia di Giada organizzò una cena come saluto di accoglienza per Piero e la sua famiglia .

Fu la tipica cena napoletana, iniziò con l'antipasto e finì dopo una miriade di portate con il dolce napoletano per eccellenza: il babà.

-'Dopodomani altro che panciotto, indosserò il pancione'- si lamentò Franz massaggiandosi la pancia .

-'esagerato'- lo richiamò la mamma di Giada -' abbiamo fatto giusto qualcosina'- si difese

-'sembrava Natale tanto del cibo c'era' - rispose Piero ridendo mentre abbracciava Giada che con sguardo tenero osservava Gioia giocare con Gaetano.

Eleonora notò quello sguardo, non aveva affatto dimenticato l'infondata preoccupazione che Giada aveva avuto a Naro settimane prima.

Il tempo di aiutare Giada e la mamma a sistemare tutto e la famiglia Barone si ritirò nella casa di Giada mentre lei e Gioia restarono a casa dei nonni.

Il giorno seguente fu il giorno della vigilia, come da tradizione i futuri sposi non si poterono incontrare, ciò nonostante Piero riuscì ugualmente a stare accanto a Giada attraverso una miriade di telefonate dove chiedeva del bimbo, di Gioia, di come stava Giada.

''Sono emozionatissimo'' - confessò Piero in una ennesima chiamata

''anche io amore mio, domani sarà per sempre''

''io, tu e i nostri figli'' 

''figli che oggi sono più agitati dei genitori''- si lamentò Giada provocando una risata gutturale in Piero

''perchè??''

''Gaetano balla la samba e Gioia non è da meno, non riesco più a starle dietro. Ho chiesto a papà di portarla al parco e farla sfogare un pò''- disse Giada con vocina stanca

''potrebbe stare un pò con me'' - propose Piero -''mi aiuterà a distrarmi da quest'ansia che mi sta distruggendo''

Giada sorrise a questa confessione

''il tenore autoritario e tutto d'un pezzo divorato dall'ansia pre nozze''- lo rimbeccò a mò di sfottò

''davanti a te solo semplicemente un uomo innamorato''- la corresse Piero con voce dolce provocando in Giada una fitta all'altezza del cuore.

''ti amo Piero, ti amo come si ama il più prezioso dei tesori''

''ed io amo te Giada. Mi hai insegnato ad amare profondamente, mi hai donato il regalo più bello che un uomo possa desiderare donandomi due meravigliosi figli, mi hai fatto crescere facendomi diventare un uomo e non più un ragazzino cresciuto'' 

A quelle parole Giada si sciolse in un pianto liberatorio.

Quel pomeriggio Gioia lo trascorse con papà Pieo, Mariagrazia e Franz nel parco cittadino, la bimba scaricò tutta l'adrenalina e Piero tutta l'ansia.

Intanto Eleonora decise di recarsi da Giada, aveva bisogno di parlarle.

-'Giada disturbò?'- chiese la donna entrando in casa.

-'Assolutamente no, vieni entra'- si mostrò cortese Giada curiosa di capire il motivo di quella improvvisa visita

-'come ti senti?'- chiese mamma Barone

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