Fu una mattinata stupenda, Gioia era felicissima, donava abbracci e baci a Piero in quantità industriali sotto gli occhi innamorati di Giada. Sembravano proprio una vera famiglia e questo pensiero sfiorò entrambi gli innamorati ma nessuno dei due volle condividerlo con l'altro.
Mentre tornarono in auto con Gioia che , sfinita, dormiva sul sedile posteriore, Piero ricevette una chiamata da parte di Ignazio che l'avvisò di aver preso dei regalini per la bimba da portare la sera e pensando a quella serata decise di aprire un discorso non semplice.
-' come verrò presentato stasera? '- Chiese tra curiosità e imbarazzo.
Piero era orgoglioso di ciò che provava per quelle donne, era orgoglioso di come Gioia stava bene tra le sue braccia, era orgoglioso di mostrarsi accanto ad una donna come Giada ma non sapeva se poteva mostrare o meno questo suo orgoglio.
-'come Piero'- rispose Giada intuendo dove voleva andare a parare Piero, lo stesso pensiero le stava attanagliando il cuore gia dalla colazione pensando che quella sera ci sarebbe stati i nonni di Gioia, tutti i nonni di Gioia.
-' e poi? – riprese Piero sorridendo per le solite rispose fuori dal comune di Giada
-'Piero il cantante de Il Volo' – lei non voleva essere la prima ad esprimersi su quella spinosa questione
-' sarò tuo amico, tuo amante, tuo compagno, tuo conoscente. Chi sarò io per te stasera? – chiese senza mezzi termini
-' sei la persona che voglio accanto ma non credo sia il caso di annunciarlo stasera. E' la festa di Gioia e tutte le attenzioni devono essere per lei, inoltre c'è la famiglia di Luigi e molti nostri amici e ... ' si fermò a riflettere Giada per trovare le parole più adatte per esprimere ciò che pensava senza ferire Piero '- ...non sono pronta a condividerti con gli altri spiegando ciò che ci lega. ' – spiegò brevemente osservando l'espressione neutrale di Piero.
Affrontare questo discorso mentre guidava non permetteva di capire le vere emozioni di Piero perché era troppo concentrato sulla guida e non lasciava trasparire nulla.
-' vuoi davvero avermi al tuo fianco? '– chiese d'un tratto Piero pensando ai fiori di stamattina , alla gelosia che ne era derivata , al fatto che lei non voleva ancora dire a nessuno di loro due.
Questa domanda davvero non era prevista e prese Giada in contropiede lasciandola in silenzio
-'potresti avere qualcuno accanto che ti ama da più tempo e che potrebbe essere molto più presente di me nella vostra vita. Vuoi davvero avermi al tuo fianco? – ripetè la domanda come se stesse facendo una domanda stupida del tipo ' vuoi il caffè?' che presuppone una semplice e chiara risposta 'si o no'
-' non sto con chi arriva prima nella mia vita ma con chi sa donarmi amore, te' -rispose tenendo gli occhi puntati su Piero.
A metà frase però squillò il cellulare di Piero e lui non sentì l'ultima parte della frase, la più importante. Ad avere avuto quel tempismo imperfetto era un suo cugino con il quale intrattenne una lunga conversazione, probabilmente non si sentivano da molto e c'erano molti aneddoti da raccontargli della sua amata terra.
Conclusa la telefonata, cadde un profondo silenzio tra i due. Giada temeva che l'aver pronunciato quella piccola parolina avesse creato disagio in Piero. Infondo lui le aveva appena sottolineato che la sua presenza non sarebbe stata costante come lei desiderava. Era presto quindi per parlare di amore anche se era quello che iniziava a provare lei. Eppure l'aveva detto. Aveva pronunciato quella parola, quelle 5 letterine.
Dal canto suo Piero non aveva udito l'ultima parte della frase, quella incriminata, quella dove si accennava all'amore riferendosi a lui. E Giada non aveva dato una chiara risposta alla sua domanda. Quindi si stava montando in lui l'idea che lei non ricambiasse quel forte sentimento che al parco lo aveva spinto in maniera naturale e inaspettata a presentare Gioia come figlia sua ad una mamma che gli stava facendo i complimenti per la bimba mentre Giada si era allontanata a comprare un sacchetto di patatine e restava quindi all'oscuro di quell'episodio.
Piero non si preoccupò quindi di dare un seguito a quel discorso ne con le parole ne con un qualsiasi gesto o espressione del viso. Rimase impassibile.
Giada si maledì mentalmente per quell'azzardo che aveva fatto. Piero aveva solo 24 anni e molto sicuramente stava con lei perché le piaceva fisicamente, perché a letto se la sapeva cavare e perché rappresentava un'ancora di serenità nel tumulto della sua vita da personaggio famoso. Forse aveva accettato Gioia solo come piccolo prezzo da pagare per avere quelle cose ma tutto questo non aveva nulla a che a fare con l'amore.
Arrivarono a casa in silenzio, e mentre lui si preparava per la sera e lei era impegnata a preparare Gioia, arrivarono Ignazio e gli altri. Anche in presenza degli amici, Piero continuò ad ignorare Giada tant'è che ad un certo punto lei , approfittando della sua presenza nella camera da letto dove stava sistemandosi gli ultimi dettagli, chiuse la porta alle sue spalle .
-' preferisco che tu mi dica apertamente che non hai gradito la mia uscita da donna con ovaie a cuoricini piuttosto che farmi scontrare con questa tua indifferenza. Odio quando mi eviti e lo stai facendo da oggi pomeriggio. '- aggredì Giada davanti ad un Piero imbambolato e preso alla sprovvista da questo agguato.
Lui preferiva l'agguato subito quella mattina a quello che stava subendo in quel momento!
-'E' presto per parlare di amore e ti chiedo scusa se , nominandolo, ti ho creato disagio ma non dormo con il primo che capita. Non mi concedo al primo che mi dedica una canzone. Non porto a casa il primo che mi fa un complimento. Mi piaci e non poco. Desidero stare con te, sempre!E mi spiace che questo ti spaventi ma non mi evitare, cazzo! Mi sento morire quando ti sono vicina e non mi degni di una carezza, quando i nostri sguardi si incrociano e tu non mi guardi. '- concluse Giada rossa in viso per l'enfasi che aveva usato nell'esporre a Piero cosa provava.
Amore? Giada parlava di amore ? Proprio lei che non era riuscita a rispondere a quella semplice domanda dove Piero gli chiedeva se lo voleva al suo fianco. Piero, come sempre davanti a queste inaspettate esternazioni, rimase in silenzio. E Giada incalzò
-'dimmi che non mi vuoi , e da ora tu per la tua strada ed io per la mia. Senza alcun tipo di scenate da parte mia. Ma dimmi qualcosa!- continuò Giada pur di non ascoltare quel silenzio assordante di paure e dubbi. Ma il silenzio di Piero non accennava a sciogliersi.
Piero non ci stava capendo più nulla!
A quel punto in lei si fece strada la consapevolezza che Piero non era davvero pronto a ciò che lei voleva offrirgli, capì che pur avendo sintonia a letto la stessa sintonia non ce l'avevano nei sentimenti.
Lui invece non riusciva a trovare le parole per dire a Giada quanto si sbagliasse. Lui se ne stava innamorando con farfalle nello stomaco annesse. Non riusciva a confessarle che da quella mattina, dall'arrivo di quei fiori, aveva una morsa che gli stringeva il cuore. Lui sapeva che quella morsa derivava dall'amore che tanto cantava nelle sue canzoni.
Temeva di sembrare uno sciocco sentimentale se le avesse detto di aver paura di perderla, per davvero! Temeva che qualcuno di più adatto a lei si facesse avanti portandogliela via mentre lui era in tournèè. Aveva paura di confidarle di considerare Gioia come parte integrante di lui, alla stregua di una figlia.
In quel momento così surreale fatti di enormi fraintendimenti, mentre lui rifletteva su come dirle ciò che provava lei si voltò per andarsene.
Tempo di fraintendimenti per Piero e Giada. Riusciranno a chiarirsi?
Grazie per il vostro affetto.
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E sei splendida
Romance'Smettila di decidere per me cosa è giusto e cosa no! Sono grande abbastanza per decidere da solo. Non ho mai fatto tanti chilometri per incontrare una ragazza semisconosciuta, non ho mai inserito nessuna canzone in scaletta per dedicarla ad una rag...