Arrivate in Italia, Giada contattò i ragazzi e Gaetano tranquillizzandoli, Piero seppe del loro arrivo grazie al papà che sapeva quanto il figlio stesse soffrendo per quella lontananza.
Ignazio e Gaetano non facevano altro che chiedere foto di Gioia, mancava tanto quella piccola peste. Ovviamente quelle foto arrivavano inevitabilmente a Piero che ogni giorno chiedeva di entrambe a suo padre sapendo che lui era in contatto con Giada.
I giorni passavano, Giada stava accusando una serie di malesseri dopo il suo ritorno da Santo Domingo: nausea, stanchezza. Forse le tante ore di volo in pochi giorni e il fuso orario con l'Italia l'avevano destabilizzata fisicamente, se in aggiunta pensava alla sua situazione con Piero, ne aveva di motivi per stare male.
Gioia non faceva passare giorno senza che chiedesse di Piero, sempre più spesso Giada la ritrovava a smanettare con il computer per vederlo ricordando che per settimane lo avevano visto tramite Skype.
Una delle ultime volte Gioia fu ingestibile e Giada sfogò sulla bimba tutta la frustrazione per quella situazione.
Infatti entrando nell'ufficio di casa, trovò Gioia sulla sedia della scrivania a smanettare con il pc
-'papà pieo'- ripeteva la bimba mentre pigiava a casaccio i tasti del pc
-'niente Piero, Gioia. Non c'è più'
-'papà pieo, qui'- ripetè la bimba indicando lo schermo
-'smettila , andiamo a giocare con la fattoria'- tentò di persuaderla avvicinandosi alla bimba ma ottenendo l'effetto contrario.
Gioia iniziò a piangere e strillare chiamando Piero , Giada la prese tra le braccia non rendendosi conto che la bambina aveva preso tra le mani il filo del caricabatterie al quale era attaccato il pc facendolo cadere.
Arrabbiata e ferita Giada strillò la bambina in un modo in cui non aveva mai fatto, riversando sulla piccina tutto il dolore che la stava annientando.
Dopo la strigliata , vedendo Gioia impaurita dalla sua reazione, Giada si sentì peggio.
Si reputava una madre indegna e snaturata.
Gioia si era legato all'uomo che lei stessa aveva scelto ed era normale che ora la bimba ne sentisse la mancanza.
Anche lei era ancora innamorata di Piero. Nonostante lo avesse sentito urlare, nonostante non lo vedesse da tempo. Proprio come Giada, anche Gioia amava ancora Piero.
Peccato che per Piero non era lo stesso, da quell'ultima volta a Santo Domingo il tenore non l'aveva ne chiamata, ne messaggiata. Sapeva di lui e dei suoi concerti dai video e dalle foto che le fan pubblicavano. Foto e video che mostravano un Piero sorridente anche se stanco. Stanchezza dovuta sicuramente ai continui spostamenti del tour più che alla fine della loro storia, credeva Giada. E non sapeva quanto si sbagliasse.
Piero si trascinava da un concerto all'altro per inerzia: rideva senza sorridere, sentiva ma non ascoltava, vedeva ma senza guardare.
Si sentiva un guscio vuoto, il suo cuore era stato spezzato, la sua anima era stata portata via da Giada , la sua mente era diventata una tabula rasa con un unico, costante e perenne pensiero: due occhi color nocciola che lo avevano stregato , una voce che lo aveva ammaliato, un sorriso che lo aveva fatto innamorare, un nome che lo aveva per sempre marchiato.
Più e più volte gli amici e il papà avevano cercato di farlo reagire.
Un giorno Piero non scese per mangiare con lo staff preferendo un triste piatto di pasta da consumare nella solitudine della sua camera mentre , indisturbato, consumava le foto di Giada e Gioia che aveva sul cellulare e pensando a cosa stessero facendo in quel momento, chiedendosi se Gioia chiedeva mai di ''papa pieo'', se Giada si stesse frequentando con uno dei due uomini che la corteggiavano.
E nel porsi quella domanda, un moto di rabbia lo invase decidendo di sfogarlo con un pungo nell'anta dell'armadio.
In quel momento, inconsapevolmente, si erano ritrovati i due amici e Gaetano davanti la stanza di Piero
-'che minchia era quel rumore?'- chiese Gaetano spalancando la porta e ritrovandosi il figlio inginocchiato a terra a piangere mentre si massaggiava la mano usata per il pugno
-'Piè che facisti?'- chiese il marsalese davanti al silenzio dell'amico.
Gian, il più riflessivo e perspicace, aveva intuito quanto accaduto e si era avvicinato a Piero dandogli una pacca sulla spalla per consolarlo
-' devi reagire, Piè'- richiamò la sua attenzione -' se ti manca prova a chiamarla, a chiarire, a farti perdonare.'
-'non puoi continuare così'- aggiunse Gaetano cercando di smuovere il figlio da quello stato di sofferenza
-'non mi vuole più, è stata chiara'-
-'è arrabbiata e delusa ma se non ti fai sentire lei penserà che tu non l'abbia mai amata,minchia Piè'- lo fece riflettere Ignazio
-'non sarà facile ma lei ti ama e con il tempo ti può perdonare'- lo incoraggiò Gian
-'e poi Gioia ti adora, e per Giada è fondamentale la felicità della bambina'- aggiunse Ignazio con un sorriso timido
Piero convinto dagli amici, si decise di contattare Giada e di farlo puntando sul suo punto debole: Gioia.
''Ciao Giada. Come sta la piccina?''
Giada si sentì mancare leggendo quel messaggio,era passata una settimana dal loro addio. Una settimana di silenzi. Ed ora eccolo tornare e chiedere di Gioia.
Inizialmente pensò di non rispondere ma poi cambiò idea.
Lui era legato alla bimba, forse non alla mamma visto il tradimento, ma della piccola era innamorato.
Decise di mandargli una foto accompagnata da poche parole.
''Sta bene. Grazie''
Piero mancò di alcuni battiti mentre guardava la foto di Gioia, era bellissima. Gli mancava tanto quella bambina, gli mancavano le sue risate, i suoi occhioni, le sue smorfiette, gli mancava sentirsi chiamare 'papà pieo'. Gli mancava la mamma.
''e la mamma come sta?'' - chiese cercando di farsi coraggio
''sto bene''- decise di mentire pur di non farsi vedere debole, nascondendosi dietro una corazza che proprio non le apparteneva.
Piero si sentì morire. Giada stava bene, stava bene senza di lui.
Oltretutto lei non si era neppure premurata di girargli la domanda per sapere come stava, sintomo evidente che a Giada non importava più di lui.
Decise così di chiudere. Non rispose al suo messaggio e non la contatto più.
La sera raccontò agli amici del suo tentativo annunciando di non volerla più sentire e permettendole così di continuare a farla ''stare bene'' senza di lui.
Ho pubblicato dopo svariate minacce da parte di Ann2600 :P
Eh così che va a volte la vita...
Grazie dei commenti, mi piace leggervi e rispondere.
Grazie delle stelline e delle letture.
Un abbraccio
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E sei splendida
Romance'Smettila di decidere per me cosa è giusto e cosa no! Sono grande abbastanza per decidere da solo. Non ho mai fatto tanti chilometri per incontrare una ragazza semisconosciuta, non ho mai inserito nessuna canzone in scaletta per dedicarla ad una rag...