Capitolo 32

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Quando Piero arrivò in camera, trovò Giada a letto con il cellulare tra le mani

-' ti aspettavo'- disse lei languidamente mentre si alzava dal letto per andargli incontro. 

Giada non aveva dimenticato la promessa fatta a tavola.

Piero però non condivideva quel suo desiderio, nella sua testa vorticava ancora quella sua frase '' non se ne parla affatto. Stiamo bene così'', così la scansò per andare in bagno e prepararsi per la notte senza neppure risponderle.

Giada ci restò di stucco. Piero non aveva mai rifiutato di far l'amore con lei, nonostante la stanchezza o le preoccupazioni. 

Cosa era mai potuto succedere affinchè reagisse in quel modo? Forse lo aveva turbato qualcosa? Giada decise di far chiarezza aspettandolo seduta sul letto.

Dopo un po' di minuti, Piero uscì dal bagno e continuando con quel suo assordante silenzio si mise a letto, ignorando totalmente Giada.

-' ho capito che ce l'hai con me, che mi stai ignorando. E vorrei capirne il motivo così da poterti dare qualche spiegazione e chiederti scusa, se ce n'è bisogno'

Piero si girò verso di lei riservandole uno sguardo di ghiaccio. Come poteva non capire il motivo di quel suo malessere? Giada sapeva che Piero avrebbe voluto figli suoi , figli loro e quella frase detta così apertamente poteva evitarla. Avrebbe potuto rispondere in altri mille modi.

-' lascia stare' – ebbe la forza di dirle per poi girarsi di nuovo dandole le spalle.

-' eh no. Ora ti giri e ne parliamo' – disse con veemenza Giada mentre appoggiava le sue mani sulle spalle di Piero per farlo girare. 

Era tremendo averlo accanto e sentirlo lontano.

-'cosa minchia vuoi che ti dica?'- rispose Piero alzando la voce –' amo tua figlia ma voglio dei figli anche nostri. Figli che siano frutti del nostro amore ma a te questo non importa vero? Hai tua figlia, hai me e non ti occorre null'altro. Sei egoista. Pensi solo a te. Non ti preoccupi per me, non pensi al mio desiderio di voler una famiglia tutta mia, tutta nostra. Sei una grandissima egoista. Questa è la verità!'- concluse Piero d'un fiato non rendendosi conto che ormai urlava.

Giada,davanti a quello sfogo rimase bloccata fino a quando Gioia non si svegliò spaventata dalle urla di Piero e iniziò a piangere senza sosta. Subito, la prese tra le braccia e cercò di calmarla mettendo Piero in secondo piano. 

Davanti a quella scena, il nervoso di Piero salì ulteriormente, si alzò dal letto e senza dare alcuna spiegazione, uscì sbattendo la porta. 

Mentre Gioia si acquietava , Giada aveva finalmente capito il perchè della freddezza di Piero e come spesso capitava, anche in quell'occasione stavano discutendo per un fraintendimento. 

Era scontato che Giada volesse dei figli con lui, lo amava e voleva creare una famiglia con lui e ogni volta che Piero gliene parlava, lei concordava condividendo lo stesso desiderio di famiglia. Ma si vergognava di esternare queste sue emozioni e questi suoi desideri davanti agli altri. 

Come poteva Piero non capirlo? Nei loro migliori momenti di intimità si erano dichiarati mille e più volte il desiderio di una famiglia tutta loro, come poteva Piero ora dubitare di lei per una frase detta senza riflettere davanti a tante persone per lo più sconosciute?

Gioia si era finalmente addormentata ed era stata riposta nella culletta mentre lacrime silenziose rigavano il volto di Giada. 

Cercò di chiamare Piero sul cellulare ma questo suonava senza che Piero rispondesse, gli inviò svariati sms chiedendogli di tornare e di chiarire, sms in cui mostrava la sua preoccupazione davanti al suo silenzio; decise così di aspettarlo sveglia per potergli parlare e chiarire tutto. 

Erano ormai le 4 del mattino e di Piero neppure l'ombra. Voleva scendere nella hall per vedere se lo incontrava ma non voleva lasciare da sola la bimba. 

Con il passar del tempo, Giada crollò dal sonno addormentandosi sulla poltrona.

Alle 6 Piero fece ritorno in camera, leggermente alticcio e frastornato. Capì immediatamente che Giada si era addormentata mentre lo aspettava, le si avvicinò in maniera involontaria e notò che aveva il cellulare tra le mani. Quasi meccanicamente prese il suo cellulare dalla tasca del pantalone e vide le svariate chiamate , tutte di Giada, e le decine di sms, tutti di Giada.

 Fu in quel momento che la consapevolezza di ciò che aveva fatto gli cadde addosso come una valanga di sassi sentendosi un uomo indegno.

Piero infatti, uscito dalla stanza quando Giada cullava Gioia, si era recato al bar dell'albergo per un drink certo che a quell'ora non vi avrebbe trovato nessuno. Dopo il terzo drink, gli si avvicinò una ragazza che con occhi languidi e fare sensuale lo rimorchiò senza ostacoli trascorrendo insieme la notte. 

 Oppresso dalla vergogna e dai sensi di colpa, crollò sul letto e si addormentò senza prendersi la briga di togliersi di dosso le macchie del suo tradimento.

Poco dopo le 9 , i lamenti di Gioia svegliarono Giada che frastornata le si avvicinò senza rendersi conto che Piero era a letto. Quando prese la bimba tra le braccia, si voltò verso il letto vedendo Piero. 

Non ci volle molto tempo affinchè Giada capisse cos'era successo. La puzza dell'alcool e quelle evidenti macchie di rossetto sul collo e sulla maglia di Piero parlavano da se. Scossa, si sistemò alla bella e meglio, prese la bimba e scese al ristorante per la colazione di entrambe. 

Lì incontrò Ignazio con Alessandra.

-' ciao bedde, e dov'è il paparino?- chiese all'oscuro di tutto e non notando il volto di Giada nascosto da Gioia

-' dorme' – si limitò a rispondere Giada con un fil di voce mentre Gioia giocherellava con i capelli della mamma

-' Giada che c'è? Non ti senti bene' – chiese Ale notando il malessere dell'amica

-'ho dormito poco e male' – si limitò a dire mentre dava a Gioia la bottiglina consegnatagli dal cameriere.

-' hai na faccia, bedda mia!'- disse Ignazio –'sei sicura che va tutto bene?'

-' si, mi potreste tenere Gioia un attimo, devo andare un attimo alla reception'- i fidanzati annuirono e presero la bimba, quando Giada si allontanò entrambi convennero che era successo qualcosa per ridurre Giada in quello stato.

Giunta alla reception, prenotò un'altra camera per lei e la bambina. Non aveva alcuna intenzione di stare ancora nella stessa stanza di Piero.

Quando tornò in sala, vide che ad Ignazio e Ale erano stati raggiunti da Gaetano e Vito.

Gaetano le si avvicinò accarezzandole il viso ma senza proferire parola. Possibile sapesse già cos'era successo?

Quel tenero ed inaspettato gesto, frantumò in pochi secondi la diga che Giada aveva costruito per trattenere le emozioni e si sciolse in un pianto silenzioso.

-'ho sentito le sue urla ,mi spiace' – si limitò a dire Gaetano mentre abbracciava Giada sotto lo sguardo stupito degli altri –'aspetta che si svegli e chiarite tutto' – concluse con dolcezza

-' è ubriaco e mi ha tradita' – ebbe la forza di dire Giada per definire meglio il quadro della situazione

Gaetano e Ignazio si guardarono increduli alle parole di Giada, Ale decise di portare via la bimba per evitare che vedesse la mamma in quelle condizioni.

-' impossibile!'- asserì Ignazio

-' vai in camera e guarda con i tuoi stessi occhi.

Mentre Gaetano e Vito portavano Giada nella camera di quest'ultimo per farla calmare, Ignazio si recò in quella dell'amico e la scena che gli si mostrò lo lasciò sbigottito.

Non ho commenti..li lascio a voi.

Grazie per il tempo che dedicate a Piero e Giada :)

E sei splendidaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora