Capitolo 22

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La mattina seguente, Giada si alzò fingendosi di buonumore. Dentro c'era un buco nero pronta ad inghiottirla non appena Piero fosse salito su quell'aereo ma aveva deciso di mostrarsi forte con lui. 

Vivere insieme intensamente questi ultimi giorni da un lato le avevano regalato tanti momenti da ricordare in questi giorni di lontananza ma dall'altro lato l'avevano abituata alle continue coccole e attenzioni dell'uomo che amava. Piero invece decise di guardare il bicchiere mezzo pieno: tra tre giorni si sarebbero rivisti per andare insieme nella sua amata Naro.

Giada e Gioia andarono all'aeroporto per salutare Piero e gli altri. Fu un momento tenerissimo, Gioia passava da un abbraccio all'altro mentre Piero proprio non riusciva a staccarsi da Giada. Al momento dell'imbarco Giada promise ai ragazzi di inviare quante più foto possibili di Gioia così da sentire di meno la sua mancanza.

Passarono presto quei tre giorni e Piero già fu di ritorno. Giada quel giorno affidò la piccola ai suoi genitori ai quali aveva raccontato tutto.

Piero era troppo importante per tenerlo ancora nascosto a loro che compresero la figlia anche se la avvisarono di fare attenzione:lui era pur sempre un personaggio famoso e si sarebbe potuto stancare facilmente di lei e della figlia per qualcuna di più giovane e di successo come lui. Ma oltre questo paterno consiglio, abbracciarono di cuore la figlia; conoscevano l'amore che l'aveva legata a Luigi, avevano visto la sofferenza che aveva dovuto affrontare alla perdita del marito, l'avevano vista morire giorno dopo giorno incapace di reagire a quella morte prematura e l'avevano vista risorgere solo per quella bambina, l'avevano vista dedicarsi unicamente a Gioia ed ora, nel rivederla felice ,non potevano non sostenere quel ragazzo che le aveva fatto ritrovare una serenità che tanto meritava. 

Giada decise di andarlo a prendere all'aeroporto quindi da sola, desiderava stare con Piero. Si dedicarono a loro tutto il pomeriggio facendo l'amore e coccolandosi senza mai staccarsi l'uno dall'altra. 

Il giorno dopo furono accompagnati all'aeroporto dal fratello di Giada. E nel giro di poche ore atterrarono in Sicilia, dove trovarono Francesco e Gaetano ad attenderli, rispettivamente fratello e padre di Piero.

 Giada era agitatissima e Piero lo sapeva, durante il volo non aveva fatto altro che tranquillizzarla dicendo che la sua famiglia già la adorava. Sapevano che lei e la figlia lo rendevano felice e questo bastava per farsi accettare dalla famiglia Barone. Inoltre, nei giorni passati, aveva inviato svariate di Gioia, di Gioia e Giada, di tutte e tre insieme, di Piero con la bambina e di Piero con Giada ai suoi familiari e ogni foto era stata accolta con gioia vedendo la felicità che traspariva dai loro volti. Non c'era davvero nulla da temere. Lui pensava.

Piero scese dall'aereo con Gioia tra le braccia mentre Giada portava con se la borsa del passeggino. Gaetano fu il primo ad andare incontro al figlio mentre Francesco si avvicinò a Giada presentandosi senza troppe formalità.

-' E tu devi essere la piccola Gioia' -e prese in braccio la piccola come se già la conoscesse. 

Gioia dopo un primo momento di stupore iniziò a piangere volendo tornare tra le braccia di Piero.

-'Non ti conosce ancora'- si giustificò Piero

-' e poi è spossata per il viaggio ' – intervenne Giada –' non ha mai preso l'aereo!' – concluse mentre si avvicina a Gaetano che la salutò calorosamente.

Superato l'imbarazzo del primo approccio e delle varie presentazioni, si avviarono tutti alla macchina. Gioia non aveva intenzione di staccarsi dalle braccia di Piero che con l'altra mano non si staccava da Giada. 

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