Capitolo 29

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Non appena si voltò, le labbra di lui conquistarono le sue , le due lingue vogliose si impossessarono subito l'uno dell'altra, le mani possessive di lui sulle natiche di Giada mentre lei tastava quella schiena più muscolosa di come ricordava. 

L'uso smodato della palestra durante il tour americano aveva dato i suoi frutti, pensò Giada fiera di ciò che stava toccando con tanto ardore

-'c'è la bambina' – si bloccò consapevole di non potersi lasciare andare totalmente alla passione

-'mmm'- Piero si perse nei suoi pensieri mentre la sua intimità pulsava e scalpitava pur di uscire da quella fasciatura stretta degli slip.

Senza spiegarle nulla, prese il telefono e digitò un messaggio.

Dopo aver ricevuto una risposta sconosciuta a Giada, bussò alla porta Gaetano.

-' prendo con me la piccola'- e davanti ad un Piero felice della disponibilità del padre ed una Giada imbarazzata, spinse la piccola culletta fuori la camera del tenore attraverso la porta che rendeva comunicanti le camere per portarla nella camera sua adiacente a quella di Piero.

Quando Gaetano uscì, Piero riprese il lavoro da dove aveva interrotto

-' mi sento a disagio e imbarazzata'- disse Giada restando impassibile alle mani di Piero che intanto stavano stuzzicando la sua intimità da sopra al pantalone

-'mio padre sa che ti amo'- spiegò Piero guardandola negli occhi –'sa che ti desidero come donna come tu mi desideri come uomo. È normale. In passato non era raro vedermi con donne diverse pur di soddisfarmi. E non mi ha mai richiamato, sa cosa vuol dire avere 20 anni'- continuò a spiegare con calma-' questa volta è stato diverso. Avevo te e non ho cercato altrove. Più di una volta abbiamo parlato di te, di come mi fai stare bene mentalmente ma soprattutto della nostra intesa a letto, fondamentale per una coppia, fondamentale per me.'- ammiccò guardandola di sbieco –' quando ha saputo che venivi mi aveva proposto addirittura di mettere la culla da lui pur di lasciarci i nostri momenti di intimità ma desidero stare anche con Gioia e ho rifiutato la sua proposta, gli ho chiesto però di occuparsi della bimba quando avremmo ...' –e lasciò cadere la frase certo che Giada avrebbe intuito il continuo.

Rasserenata da quelle parole, baciò la base del collo di Piero riaccendendo in lui quel fuoco che aveva assopito per spiegarle del padre. In meno che non si dica la prese per le natiche permettendole di circondargli la vite con le gambe e portarla a letto. 

Lì si spogliarono scomposti e scoordinati, smaniosi di ricongiungere le loro intimità dopo due mesi di lontananza forzata. Con colpo secco e deciso ,Piero entrò in Giada e muovendosi all'unisono raggiunsero l'apice del piacere.

-'ti amo'- disse Piero semplicemente. 

E in quel ti amo c'era tutta la mancanza provata in quei due mesi di lontananza, c'era la passione che li aveva uniti pochi minuti prima, c'era il desiderio di possederla ancora e ancora e ancora, c'era la consapevolezza di voler passare con lei la vita. 

Giada preferì non parlare, continuò ad accarezzare i suoi addominali ben scolpiti.

-'dimmi che mi ami anche tu, che ti sono mancato, che vuoi stare ancora con me. Ti prego' – Chiese Piero bisognoso di conferme.

 Nonostante si fossero sentiti costantemente in questi mesi, nonostante lei avesse fatto quasi 20 ore di volo per stare con lui, Piero aveva ancora bisogno di certezze.

-'credo che il fatto che io stia qui , ora , con te, risponda perfettamente alle tue richieste.' – rispose senza fermarsi dall'accarezzare quel corpo che tanto gli era mancato, che aveva desiderato ardentemente al punto da metterla su un aereo con una bimba di un anno e raggiungerlo dall'altra parte del mondo. 

Lei non necessitava di parole, ma di fatti.

-'ho bisogno di sentirtelo dire' – riprese Piero spostandola per poterla guardare negli occhi ma senza ottenere alcuna risposta da lei .

Ritrovandosi di faccia a Piero, Giada capì il suo bisogno e decise di dare voce ai suoi pensieri

-'ti amo e ti desidero al punto che sono salita sul primo aereo per raggiungerti in un altro continente insieme ad una bambina di poco più di un anno. Ti amo e mi sei mancato, non ne potevo più di dormire da sola , in quel letto diventato ora troppo grande e troppo freddo. Ti amo e ho bisogno di te, stavo impazzendo senza di te. Avevo bisogno di sentire il calore del tuo corpo, le tue mani su di me, le tue labbra lambire i miei seni, avevo bisogno di fare l'amore con te, di sentirti dentro di me, di sentirti godere invocando il mio nome, di sentirti mio. ' – disse Giada come un fiume in piena mentre gli occhi le si riempivano di lacrime –' ho vissuto con la paura di perderti per una più giovane, più carina, meno impegnativa. Ho vissuto con il timore di trovare sui social una tua foto con una donna durante una cena o altro. Sono morta di gelosia nel vedere i commenti sotto le tue foto, nel leggere il modo in cui le altre ti desiderano ma soprattutto sono morta di gelosia nel pensare che potevi cedere, in un momento di debolezza, ad una di queste che per te farebbero follie. E la cosa peggiore è che mentre gli altri mi dicevano di lasciarti perdere perché sei di un altro mondo Gioia continuava a chiedere di te' – concluse Giada mentre le lacrime le rigavano il viso , aveva finalmente confessato le sue paure, i suoi dubbi.

Piero rimase scioccato davanti a questa confessione. Nelle chat su skype era sempre apparsa come la più forte nell'affrontare questa distanza

-'perché non me lo hai mai detto?' – chiese

-'volevo essere forte per entrambi, per Gioia che ha sentito la tua mancanza più di tutti. Volevo non apparirti stupida e melodrammatica.' –

-'e invece sei stata stupida a portarti tutto questo dentro senza condividerlo con me, senza darmi la possibilità di rassicurarti ancor di più che sei tu la donna che amo e che desidero in tutti i modi in cui si può desiderare una donna'-

Queste parole furono accompagnate da un altro momento di amore tutto loro alla fine del quale Giada crollò esausta ma felice.

Dopo quel tempo di coccole, si unirono agli altri e decisero per un gelato tutti insieme

-' vado in camera a prendere la borsa per Gioia'

-'ti faccio compagnia!' –

-' miii Piè nessuno la ruba se va da sola, lasciala respirare' –

Sorridendo per questa uscita di Ignazio, Giada baciò la guancia di Piero e si recò in camera per recuperare il necessario per Gioia.

Si fermarono in una nota gelateria di un italiano trapiantato a Santo Domingo gustando un gelato in tranquillità. 

All'uscita della gelateria, decisero di fare un giro nel parco lì vicino.

-'PIERO – PIERO '-all'improvviso si sentì chiamare.

Erano delle ilvolovers domenicane che , avendo riconosciuto i cantanti, volevano foto e autografo.

Piero e Giada sempre più innamorati.

Arrivano le fan..come reagirà Giada?

Grazie per le vs letture, stelline e commenti.

Un abbraccio

E sei splendidaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora