Capitolo 3.

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HARRY'S POV

Mi trovo dentro il treno che é destinato per S.Croce.
Sono appena tornato da Londra, devo andare a S.Croce da Emily.
Ho paura, me ne sono andato per tre anni senza dire nulla a nessuno e ora sto ritornando senz'avvisare nessuno, e se Emily non mi accettasse?
La cosa che mi sta facendo scoppiare la testa é che prima ho visto una ragazza per terra quando stavo disegnando su una parete con le bombolette e mi sembrava Vace, non era lei, credo, ma le assomigliava tantissimo.
Si, mi sono preso il vizio di disegnare sulle pareti come faceva lei, chissà se lo fa anche ora, chissà se avrà recuperato la memoria, se gli altri le avranno parlato di me, se si ricorda di me, di noi.
Dio mio, troppa ansia ho, dioporco.
Sono dentro questo maldetto treno e devo dire che é stra pieno, solo in fondo no, ci sono meno persone.
Mi sistemo lo zaino e mi dirigo verso la fine della cabina, cavolo.
Tutti i posti sono occupati, libero c'è solo uno, accanto c'è seduta una ragazza, non riesco a vederla perché é rivolta verso la finestra e mi rivolge le spalle, ma non la conosco.
Decido di sedermi perché altra soluzione non c'è ma nel giro di un minuto sento il profumo dolce di fragola che usava una volta Vace.
Già le paranoie ho, mi sto facendo troppi film mentali.
*Non sono film mentali questi, questi sono film nasali* ah ecco, hai ragione testolina di merda.
Il treno finalmente parte, é così pieno che credo che sia sull'orlo di scoppiare, per non sentire questo silenzio che mi sta torturando, decido di mettermi le cuffie e addormentarmi, tanto dopo un ora e mezza arriverò a S.Croce e posso riposarmi un po'.

Dopo un'ora.

"Ti puoi alzare, per favore? Ho bisogno di sedermi, la bambina sta male perché ha la febbre e non posso tenerla in braccio!" sento una donna urlare disperata ma decido di continuare a tenere gli occhi chiusi e farmi i fatti miei. É più di venti minuti che sento questa povera donna urlare per sedersi ma non voglio intromettermi.
La donna riprende ad urlare ancora e di più, la bambina inizia a piangere e il ragazzo che sta seduto a risponderle male, non riesco a concentrarmi sulla canzone da tutte queste voci.
"Per favore ragazzino, sei anche giovane tra mezz'ora arriviamo e puoi stare all'impiedi" la donna continua a scongiurarlo.
"Per primo mi dai del <<lei>> e poi no signora, si levi per favore, non mi alzo e punto..se sua figlia sta male non posso farci nulla" rifiuta il tipo.
Quasi tutte le persone che sono in questa cabina sono rivolti verso la povera donna e il ragazzino.
"Per favore.." continua disperata la donna.
"Si sieda al posto mio" dice una ragazza.
La sua voce è molto famigliare, tolgo le cuffie immediatamente e vedo da dove proviene questa voce, mi giro a sinistra e la ragazza che é seduta con me sta dormendo, mi giro a destra e c'è un signore con una pancia che la sta per esplodere, mi giro dietro e vedo una coppia tutta abbracciata e si fanno i fatti propri, guardo dritto e..e..cazzo.
È lei.
Dioporco, non posso crederci, é così diversa ma contemporaneamente uguale, per prima cosa noto che è più alta, poi ha i capelli più scuri e più mossi, non tanta truccata come sempre, sempre con quella faccia protettiva, sempre elegante, ha il parka addosso, una gonna aderente sopra il ginocchio e le Sten Smith, non ci stanno affatto ma si vede da un miglio che è comoda.
La donna incomincia a ringraziarla.
"Mio d-dio, grazie s-signorina,
d-davvero grazie.." inizia a balbettare la donna, é molto felice.
"Non si preoccupi, si sieda e stia tranquilla, la bambina starà bene" dice la mia piccolina alla donna, la mia tappetta, la vera ragazza che ho amato, che non ho mai dimenticato, cazzo.
É così bella, come sempre, anzi, ora è più bella, é più formata, più matura.
Non riesco a muovere nemmeno le ciglia, sono pietrificato e spero solo che lei non mi veda, sarebbe la fine per entrambi.
La donna sbuffa e inizia a piangere, il ragazzo inizia a dire parolacce.
"Ma che cazzo hai ora, eh? La tipa si è alzata per farti sedere e ora ti metti a piangere assieme la tua bimba di merda? Ma piantala" urla il tipo alla povera donna. Prima il ragazzo le dava della <<lei>> ora del <<tu>>, lo prenderei a schiaffi.
No, questo non può farlo, appena mi alzo per andare da lui e dargli un pugno, mi risiedo subito perché Vace lo prende per la camicia, lo tira come un cane fino al finestrino e lo sbatte forte. Non è cambiata affatto, continua ad essere in grado di fare cazzate.
"Non-ti-azzardare-mai-più-a-rivolgerti-così-ad-una-donna-che-non-conosci" dice lei con i denti stretti.
Sono passati tre anni e lei è sempre la stessa, sempre quella aggressiva, quella impulsiva, quella che se si arrabbia sono cazzi, quella che quando é nervosa parla con i denti stretti per non urlarti in faccia o prenderti a pugni in faccia.
"Ma tu chi sei?" chiede lui.
Merda, non riesco a controllarmi, vorrei alzarmi e prenderlo a botte ma non posso, lei mi vedrebbe.
Lei rimane a fissarlo e non profera parola, per smetterla di essere la protagonista della sceneggiata decide di allontanarsi dal tipo, prende le cuffie, le indossa e gira il capo verso destra per vedere all'aldilà della finestra.
Dopo qualche minuto, il ragazzo si alza e lei toglie gli occhi da quello che c'è fuori, riprende a guardarlo.
"Sei una troia" urla il tizio una volta alzato.
Lei leva le cuffie immediatamente, afferra per i polsi il tipo stringendoglieli fortissimo e infatti i polsi gli incominciano a diventare rossicci dalla presa, Vace lo risbatte nella finestra e gli fa rivolgere la schiena al proprio petto, lui rimane con la faccia appicciata alla finestra, lei si avvicina accanto al suo orecchio e non so che le dice, abbasso il volume della canzone per sentire ciò che le dice.
"..forse sono troia ma non sono un maleducati come te che non ha rispetto nemmeno per una donna che ha la bambina malata, ti dovevi alzare tu come uomo che sei ma a quanto pare  no, non lo sei, mi sono dovuta alzare io, una donna, fai il fighetto con le donne e con i bambini ma tanto tutti questi di questa cabina hanno capito che sei soltanto un bambino che cerca di fare il grande" lui inizia a gemere e a dirle di lasciarlo stare ma lei non molla.
Ha insegnato addirittura come attaccare una persona.
"Ora, chiedi scusa alla donna e rimani all'impiedi per il resto del tempo" lo obbliga lei.
"Non chiederò m-mai scusa a questa
p-poveraccia" risponde lui guardando con disgusto la donna e la bambina che tiene in braccio.
Nel giro di un secondo Vace gli da uno schiaffo e preme molto di più nei polsi di quello, le persone applaudiscono. Vace fa finta di nulla e so che a lei questa situazione nell'essere nel centro dell'attenzione non piace, prima ha deciso di smetterla ma a quanto pare il tizio é un coglione e non capisce un fottuto tubo.
Vace è molto determinata e testa dura, vuole obbligare il ragazzo di chiedergli scusa alla donna.
"Chiedi-scusa" dice lei a denti stretti.
*La amo ancora e di più* non puoi amarla, é proibito, cazzo, smettila di pensarla ma concentrati sulle canzoni che devi lavorare.
*Come faccio a pensare al lavoro mentre ho Vace davanti me dopo tre anni?* hai ragione, mi manca moltissimo.
Il ragazzo continua a gemere, lei ora gli stringe la nuca con le dita e fa male, credo.
"Ok, ok...scusa" risponde il ragazzo, ora quello disperato é lui.
"Ma é una tua amica?" chiede Vace in modo ironico.
Io sto continuando a fare finta di sentire le canzoni ma la verità è che ho abbassato il volume della canzone per sentire ciò che si dice tra di loro, tra l'altro sono difronte e non ne posso fare a meno di vederli.
"Mi s-scusi.." sussurra il ragazzo continuando a gemere.
"Persone, voi l'avete sentito?" okay, ora vuole fargli fare brutta figura e farlo sentire di merda per farglielo pagare, quando si tratta di bambini lei diventa super protettiva e cattiva.
"Nooo" urlano le persone.
Quá decido di togliere le cuffie, tanto non stanno svolgendo nessun compito.
"Vedi? Non ti hanno sentito Bad-Boy" Vace glielo sta facendo pagare molto cara, é stato divertente sentire lei pronunciare una parola in inglese, ha una pronuncia perfetta, mi ricordo quando andavo nel suo club e lei scriveva i testi pure in inglese, io non riuscivo a leggere bene e si metteva sempre a ridere, che bei tempi.
"Mi s-scusi, sono stato un
m-maleducato.." si scusa il tizio alla fine.
Le persone incominciano ad applaudire e lei diventa rossa, madre mia, mi ero dimenticata la sua faccia quando arrossisce, mi ricordavo quando una volta ero io la causa del suo arrossamento.
"No" esce dalle sue labbra.
Le persone la piantano.
Vace sostituisce il posto del tipo, la donna con la bambina stanno sedute nel posto dove c'era Vace, il tipo rimane all'impiedi a strofinarsi la nuca con la mano.
Prima l'ho vista per terra ed ero talmente tanto spaventato che sono scappato ma non ero sicuro che fosse lei, sono stato per un'ora nel treno con lei e non me ne sono accorto, forse quando dormivo mi avrà visto ma ha fatto finta di nulla.
Non la smetto più di vederla, mi era mancata così tanto, porcoddio.
Vorrei andare da lei e saltargli sopra, dirle che mi è mancata come il respiro, che non dormivo per notti intere e non mangiavo per giorni interi perché pensavo sempre a lei, che quando me ne sono andato mi sono sentito perso, una persona dispersa in questo mondo di merda, che ho provato lo stesso emozione che ho provato quando ho perso mia mamma.

Incontri Causali Disastrosi 2.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora