capitolo 31.

46 7 0
                                    

HARRY'S POV

"Mad? Doa? Ragaz.." li richiamo ma loro se ne sono già andati.
E ora? Come faccio?
Sento alla fine del corridoio e tra le scale delle risatine, me la pagheranno!
Non poso a farci nulla, non posso mica portarla in braccio in camera sua, si ok, abbiamo già scopato, si ok, non c'è niente di male, si ok, non dico che è pesante..ma dopo aver passato tutto quello schifo quella sera con quei tre uomini prima che lo trovasse Nathan, si potrebbe allarmare e spaventare molto, non ho intenzione di passare per quello cattivo perché già ne sono passato per molte volte.
Non posso fare altro che svegliarla.
"Vace.." la richiamo con un fine di voce così basso che credo che nemmeno le formiche sarebbero in grado di sentirmi.

*Ma le formiche possono sentire? Hanno le orecchie?* Harry, devi svegliare una ragazza, non pensare alle formiche. Giusto!

"Vace" il mio tono di voce diventa leggermente più forte e più duro, non si fa viva lo stesso però.
Decido di chiamarla altre due volte ma nulla, decido di toccarla coll'indice e farle scuotere il braccio, ma zero resultati.
Ma che diamine devo fare?
Sembra in coma.
Io ho sonno e sono stanchissimo, non posso mica dormire così.
In tanto, cerco di togliere le mani sue da dosso, dalle mie braccia e la lascio come un cagnolino sul divano, lei già di quant'é piccola, si raggomitola molto di più rispetto a prima, e diventa tipo microscopica. É così tenera..
Harry! Focus!
Bene, ora me ne vado nella mia stanza, mi sdraio nel mio letto così morbido, caldo e dolce..che bello!
Faccio per uscire dal soggiorno lasciando Vace in quel divano, appena oso a salire nel primo scalino delle scale, mi fermo..al diavolo!
Non posso essere così crudele da non portarla a letto, tra l'altro, sta dormendo, domani mattina non si ricorderà nulla, in caso le invento che è sonnambule, non posso lasciarla lá, in quel divano, in quel soggiorno, alle 06.20 del mattino, da sola, no, non posso.
"Porca miseria!" sbuffo ritornando nel soggiorno, ritorno in quel divano e la ritrovo esattamente uguale a com'era cinque secondi fa, eddai, che male c'è prenderla in braccio e portarla nel suo letto?
Ok, deciso.
Mi abbasso per essere al livello del divano e per prenderla in braccio meglio, una volta abbassato cerco di prenderle la testa con cautelale e delicatezza come se fosse la testolina di un neonato, metto il braccio destro sotto il suo sedere che spaccherei senza pensarci due volte, per avere il suo corpo tra le mie braccia e riesco a sollevarla da quel divano, ad un tratto, Vace fa una cosa che non me lo sarei mai aspettato: mette le sue braccia sul mio collo. Wow.
Senza darci peso a questo gesto così significativo in sé, una volta presa in braccio del tutto, spengo la luce del soggiorno, salgo le scale in silenzio, abbasso la maniglia della porta della sua stanza, mi dirigo verso il letto, alzo la coperta, appoggio la sua testa sul suo cuscino che ormai fa profumo di lei, appoggio anche il suo busto, le sistemo le gambe, e rialzo le coperte per farla sentire al caldo e al sicuro.
Decido di uscire dalla stanza dopo essermi assicurato che tutto é bene, spengo la luce e mi rivolgo verso la mia stanza.
La voglio scopare di nuovo, ma meglio di no..non voglio farla scioccare.
Dio, questa notte me la ricorderò per tutta la mia vita.

Sono in posto molto brutto, c'è puzza di pisciato, ma dove sono?
Sento alcuni passi, non so di chi sono e credo di esser legato.
Il panico si manifesta in me, merda!
Cerco di slegarmi le mani, ma mi sembra così fottutemene difficile.
Almeno la bocca non è chiusa, ne approfitto per parlare.
"Chi sei? Cosa vuoi? Dove sono?" chiedo allarmato.
La persona lancia una risata isterica, così comico sono?
"Devi stare lontano a Vace" dice dopo un momento.
Uno scrocchio di dita e non ho più gli occhi coperti, sono in un garage, puzzolente, buio, pieno di persone vestiti in nero come se fossero la mafia.
Scherziamo?
"Non devi toccarla! Io sono Mattew, suo zio, é chiaro? Se ti vedo accanto a lei, la uccido! Le taglio la testa e non m'importa se è sangue mio!" urla mentre ora sta seduto su una sedia di rotelle in mezzo al magazzino, difronte a me.
"Ma.." non mi fa nemmeno parlare e mi da uno schiaffo uno dei suoi uomini.
"Non devi, mai, e ripeto mai, rispondere a me. É chiaro?!" all'inizio parla normalmente, alla fine sclera.
Ha problemi mentali questo?
Senza dirgli più niente, gli sputo in faccia.
Lui si alza, si pulisce la faccia con la manica del suo costume firmato dell' Armani, gira la testa verso l'indietro e vedo altri due uomini che hanno con sé
Vace.
La trascinano come se fosse un sacco di spazzatura pronta per esser buttata nella discarica, lei tiene la testa abbassata e le gambe assieme alle mani sembrano di non aver equilibrio, come se non avesse più vita, mentre viene trascinata, per terra lascia una linea di rosso, voglio pensare che non sia sangue suo.
Ride amaramente.
Ma questo è psicopatico!
"Vedi, giovane? É già morta" e ride con gusto.
"Noo!!" urlo.
Merda, mi alzo immediatamente, sono sudatissimo e ho il cuore che mi sta per uscire dal petto.
Cazzo!
L'ultima volta che ho fatto un sogno di Mattew é stato esattamente la prima settimana che ero a Londra, quand'ero appena partito tre anni fa.
Cosa voleva insinuare con
'sono suo zio'?
E con 'le taglierò la testa'?
Oppure il fatto di esser stata rapito e lei addirittura già morta? Porcodio.
Era solo un' incubo.
Un fottuto incubo che ero non mi lascerà più in santa pace.
Sono le 9.00, cazzo, nemmeno tre ore di sonno ho fatto.
Rimango nel letto sdraiato e guardo il soffitto, ho voglia di scopare Taylor ma ora non è qua.
Decido di chiamarla.
"Pronto?" risponde lei con una voce da farla urlare come non ha mai fatto nessuno.
"Taylor" pronuncio solo il suo nome e lei risponde con una risata.
Non era per farle capire che mi ricordo il suo nome. 
"Ciao Harry! Come stai? Tutto bene? Hai bisogno di una sveltita?" chiede immediatamente.
Questa sì che è una veggente di sesso di prima categoria internazionale.
"S-sì.." rispondo con difficoltà a causa dello sbalordimento.
"Ok, a casa mia alle 22.00" ordina più o meno.
Nessuno ordina a me!
"No, tesoro. Sono ad Etna con i miei amici, se ne parla per domani" spiego facendo un po' il dolce nel chiamarla 'tesoro'.
"Oh" risponde delusa.
Non funziona così piccola, si fa sesso quando voglio e posso io e non quando vuoi o puoi tu, il capo qui, sono io.
Passo altri vari minuti al cellulare con lei, e andiamo alla conclusione che appena ritorno a S.Croce andrò direttamente a casa sua a trombare, sarò stanco dal viaggio e avrò bisogno del sesso per riposare, Taylor mi ha anche dato un numero di cellulare di una sua amica di Etna che praticamente é come lei: troia.
Quando avrò bisogno di scopare, la chiamerò.
Sono le 09.15, a quanto pare non sarò più in grado di dormire, così mi alzo dal letto e inizio a scendere le scale, involontariamente, ritorno a pensare all'incubo che ho fatto stamattina.
Cosa devo fare?
Dovrò parlare con Vace?
Glielo devo chiedere come fa a conoscere Mattew e le altre domande che mi hanno bombardato la testa?
Si, ma non oggi, non questi giorni, Vace sta troppo male, la violenza da quei uomini, la verità che ha scoperto, la delusione da parte mia, la sorpresa di Mattew..deve un po' riposare, spero solo che dormi fino a tardi dato che non ha dormito per due giorni e sarà stanchissima.
Una volta arrivato all'ultimo scalino, sento un odore di caffè.
Chi sarà mai sveglio a quest'ora?
Tutti tardi sono andati a dormire..
Arrivato all'ultimo gradino delle scale mi fermo, c'è anche un bel venticello che mi fa rabbrividire tutto.
"Ma chiudi quella cazzo di port.." e mi
blocco.
In cugina e nemmeno in soggiorno c'è qualcuno, vedo solo un corpo fuori, nel balcone, non riesco a capire bene chi è perché ha addosso una grande coperta pesante.
Mi avvio verso il balcone e metto la mano sulla spalla della persona che non sto capendo chi sia, però il profumo di fragola dei suoi capelli mi fa capire chi è.
"Ehi.." la saluto, lei sei gira un po' spaventata e mi sorride.
Santo cielo, quel sorriso.
"Ciao" risponde.
"Che ci fai qui? Perché sei svegliata? Ma hai preparato tu il caffè? Anziché stare con la coperta addosso che sembri una menomata, vestiti" inizio il quarto grado.
Ora che la vedo meglio è cambiata, indossa dei pantaloncini verdi militari e una maglietta abbastanza scollata nera, é una normalissima maglietta ma dal fatto che ha dei iceberg al posto delle tette, la maglietta sembra molto scollata.
Immagino il mio cazzo duro in mezzo oppure lei nel letto, mentre la scopo e le sue tette che sobbalzano, merda, caccio questi film dalla testa!
"Datti una calmata" mi ammonisce, poi fa un tiro della sua sigaretta e successivamente prende un sorso del suo caffè.
Lei non risponde alle mie domande e io non insisto nel rifargliele.
Mi affianco accanto a lei e la fisso involontariamente.
Ha i capelli spettinati, ma mossi come sempre e profumati, é senza trucco e ha gli occhi gonfi, di sicuro è perché non ha dormito e perché ha pianto, poi per gettare il fumo fuori mette le labbra a papera e le sue labbra diventono carnose da farmi venire la voglia di baciarla, anche in queste condizioni é da sesso.
"Perché sei sveglio?" chiede lei mentre guarda la città di Etna che sta davanti i nostri occhi.
"Incubo" rispondo semplicemente.
Questo è proprio il momento in cui vorrei farle qualche domandina riguardo Mattew, ma non voglio rovinarle la mattinata anche se devo ammettere che non è un chissà che di mattinata, si vede che é nervosa.
"Capito" risponde secca lei.
Il silenzio comanda tra di noi e il sole inizia a diventare leggermente più forte rispetto a prima.
"Caspita, tre chiamate perse.." legge ad alta voce lei.
Non dico nulla anche se voglio sapere di chi.
"Pronto?" chiede lei portandosi il suo iPhone 6 all'orecchio.
Forse è Marg o Paolo.
"Tutto bene anche se mi sono fatta solo tre ore di sonno. Tu?" la curiosità in me si fa viva.
Faccio finta di tossire per poi avvivarmi al suo orecchio di qualche centimetro.
"Oh cazzo! Scusami tanto Nathan, davvero! Me l'ero completamente dimenticata. Sì certo, ti scrivo la via e mi vieni a prendere, prima però voglio fare un giretto al centro commerciale. Vieni con me alle 16.0"? Chiede in fine. Cosa? Nathan?
Cosa si era dimenticata? Che via?
Che centro commerciale?
Perché vuole andare con lui e non con me?
Dove la deve prendere? Ou?
Che sta succedendo?
"Sí, certo, ma questa notte è stata strana e non ho pensato a nulla e nessuno. Va bene ragazzino, alle quattro allora, ciao" e lei riattacca.
Ha un sorriso nel volto.
Non riesco a capire il motivo e non riesco ad accettare il fatto che quel sorriso non gliel'ho causato io.
Cosa cazzo vuole quel albino malato?
"Cosa voleva?" chiedo infuriato.
"Non sono fatti che ti riguardano" risponde mentre mi sfida con gli occhi. La rabbia s'impossesa in me, lei fa per prendere il pacchetto di sigarette e metterlo nella tasca dei suoi pantaloncini, si sistema la coperta e fa per uscire da questo balcone ed entrare dentro, ma la blocco prendendole un braccio, lei si gira spaventata.
Cazzo!
Noto nei suoi occhi paura, insicurezza, fragilità e innocenza, la lascio immediatamente.
"Non-toccarmi-mai-più" sibila tra i denti e se ne va.
Rimango solo in questo fottuto balcone e non faccio altro oltre a dare pugni alla ringhiera e a bestemmiare.

Incontri Causali Disastrosi 2.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora