HARRY'S POV.
Ero all'ospedale con Meredith e mia sorella che mi avevano accompagnato con Vace alla Paternò.
Non ho fatto altro durante il tragitto che piangere come un neonato sul volto di Vace e abbracciarla mentre lei continuava ad aver i sensi persi.
Ora eravamo nel corridoio che stavamo aspettando la dottoressa Gostaciov che usciva dalla stanza di Vace, ma quell'attesa stava diventando un inferno.
Mi passa per la mente in continuazione quel momento che l'ho vista coricata per terra, in quel pavimento freddo, con i capelli sparsi, e mentre una mano si posizionava sulla sua pancia.
La paura che le sia successo qualcosa mi martella il cervello e il cuore, e la paura, di non esser stato in grado i mantenere la promessa che ho dato a Vace nei primi mesi di gravidanza, iniziai ad aumentare.
"Andrà tutto bene, stai tranquillo, mia sorelle è tenace" mi dice Meredith mentre posa una mano sulla mia spalla.
"Posso sapere che ci facevate a casa mia a quell'ora?" chiedo rivolgendomi a loro due.
"Avevo dimenticato il cellulare a casa vostra, e mi ha dato il passaggio Meredith da Vace. Abbiamo visto la porta aperta e siamo entrate immediatamente" spiega mia sorella un po' offesa.
Magari il modo di cui ho formulato la domanda non è stata affatto buona, ma in questo momento non mi può interessare un cazzo se non solo loro due."L'uomo è due uomini contemporaneamente: solo che uno è sveglio nelle tenebre e l'altro dorme nella luce." disse una volta un certo Khalil Gibran.
Io ero quell'uomo che era sveglio ma nelle tenebre perché avevo tutto nella vita, tutto.
Avevo una famiglia, un lavoro, soldi, una casa, una macchina, amici, lei e anche una bambina, ma ero così tanto coglione, che mi ero dimenticato di passare del tempo con le cose più importanti per me, lei e mia figlia.
La paura di perderla, negli ultimi mesi si è presentata così tanto nella mia mente che ho trascurato tutto, persino lei.
Anziché spendere del tempo con lei, fare e dire tutte quelle cose che mi ha detto mio padre nel pomeriggio quand'eravamo a lavoro, io sono rimasto tutto il tempo fuori casa per non vederla star male.
Sono un coglione, un idiota, un cretino e uno stupido. Sono di tutto e di più, tranne che un bravo ragazzo.
Io e lei non siamo fidanzati appunto, perché sono un cretino senza palle che non ha nemmeno il coraggio di chiederle se vuole sposarmi.
Si! Esatto!
Io non voglio fidanzarmi con lei, ma voglio sposarla!
Ma come faccio a sposarla se ho paura i perderla? Come faccio a sposarla e a renderla felice che il tempo non ci permette di fare nulla perché il destino è contro di noi, è contro di me, e vuole portarmi tutto ciò che ho di bello in questa caspita di vita.
Ho paura di perderla come ho perso mia padre, e la cosa che mi fa più male è che, è sicuro che io la perderò.
"Harry, è uscita da dottoressa" mi dice Emily appoggiando la mano sulla mia schiena dato che ero con la testa chiamata verso il basso per due ore.
Mi alzo immediatamente e vado verso la Gostaciov.
"Come sta? Cosa succede? E la bambina? Perché è svenuta?" chiedo a macchinetta.
"Sta bene, ha avuto solo un calo di zuccheri, ora si è ripresa. La bambina pure sta bene, è sana" spiega con un sorriso finto.
"Però?" anticipa Meredith.
"Però Vace non sta assumendo le pillole che le ho detto di prendere, piano, piano sta diventando più debole, ogni giorno che passa la paralisi si mostra di più " abbasso la testa e sbuffo.
"Ma perché?" chiede Emily disperata.
"Perché lei non vuole danneggiare il feto, e da una parte ha ragione. Prima le ho parlato e i suoi neuroni sono davvero fuori controllo, tant'è che mi ha parlato anche della morte ed è scoppiata a piangere" spiega.
Morte? Quale morte?
"Lei ha paura per la morte della bambina, non vuole perderla e ne siete consapevoli sin dall'inizio. Il punto è che lo stress svolge anche il suo compito, ovvero, danneggia sia la madre che la bambina. La paura non porta a risultati positivi, sopratutto quando si tratta di persone dipendenti da noi stessi, in questo caso la bambina che è ancora dipendete da lei" parla la dottoressa.
"Cosa possiamo fare?" chiede la sorella di Vace.
"Dovete starle accanto, solo questo" dice e se ne va la dottoressa, poi però si ferma in mezz'al corridoio.
"Potete entrare, ma ora sta riposando, non stancatela. È molto nervosa e spaventata, fato solo ciò che vi ho detto io e rendetela felice" le parole della dottoressa sono come una sotto forma, una specie di Addio.
Come se dobbiamo iniziare a dare l'addio di già a Vace, come se le dobbiamo spiegare alla mia nanetta che noi siamo con lei, che noi l'amiamo, che noi staremo accanto a mia figlia, che quando morirà, sarà tutto bene e che filerà tutto liscio come l'olio, ma liscio un corno!
"Harry, entra..dai. Fatti trovare accanto a lei quando si sveglierà" m'invitano fare Meredith.
"Ok" affermo, mi fiondo davanti la porta e metto la mano sulla maniglia, "però chiamate gli altri e ditegli che vengono, così sarà poi felice domani mattina" spiego e loro due mi sorridono.
Quanto cazzo può fare male tutto ciò? Quanto?
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Incontri Causali Disastrosi 2.
Romance[SECONDO LIBRO DI "INCONTRI DISASTROSI".] Facevano l'amore con gli occhi e la guerra con le parole. La protagonista del libro "Incontri Disastrosi" farà parte nuovamente nell' "Incontri Causali Disastrosi 2". Sono passati tre anni dalla vita dei...