HARRY'S POV.
Voglio avere un'altra vita.
Chissà come sarebbe diversa da questo che ho ora, ma almeno potrebbe essere differente.
Con lei, ad esempio.
Non voglio ammetterlo, ma non posso fare più nulla per negarlo, voglio averla mia su ogni punto di vista.
Voglio stare in quest'appartamento con lei, abbracciarla e baciarla, scoparmela fino a stancarmi e buttarmi sul letto come un morto.
No scherzo, voglio avere il mio appartamento solo per me, non abbracciarmi nessuno se non il mio cuscino e voglio scopare fino all'ultimo secondo che morirò, io non amo, io, Harry Walker non mi innamorerò mai e non voglio innamorarmi, sono stato generato per far godere le donne e non una santinella che non sa nemmeno cosa sono i preliminari.
Sono sul divano a guardarmi i porno, ma non mi suscita fino in fondo, vedere una patata dietro uno schermo non é lo stesso di come quando lo tocchi, lo lecchi, o glielo ficchi, non riesco ad eccitarmi se non vedo una fica vera, ma mi basta dái, non mi lamento così tanto.
Posso sembrare un cretino rimbambito che guarda scene erotiche dietro uno schermo, ma ormai non ne posso fare a meno del sesso, é come uno sfogo e poi aver sotto comando tutte queste puttane che sono vive in questo maledetto pianeta mi fa sentire stranamente bene.
D'un tratto suona il cellulare.
"Pronto, Harry?" mi chiama il rompi palle di Aus.
"Sì, amico" rispondo.
"Che ne pensi se ce ne andiamo all'Arcadia dopo?" propone.
In effetti è meglio di starmene a casa e a guardare queste schifezze.
"Va benissimo" accetto.
"Okay fratello, alle 22.00 passo con Emily e usciamo" ricambio salutandolo e riattacco.
Mi alzo e mi dirigo verso il bagno a farmi una doccia.
Sotto la doccia penso di cercare un lavoro, l'altro giorno ho visto un foglietto appeso ad una palestra in cui cercano un trainer per gli esercizi, non c'è bisogno di esperienza e basata un diploma qualsiasi ed essere uno in gamba, con una certa forza da poter aiutare le persone se in caso dovessero cadere, andrò a dare un'occhiata qualche giorno.
Esco dal bagno, indosso una camicia verde militare pesante e dei jeans a cavallo basso neri, poi le vans sempre nere, dopo aver sfrizzato i capelli con l'asciugamano ed essermi profumato, prendo il mio iPhone, le chiavi ed esco. Vado a sedermi sugli scalini della porta del palazzo e mentre inizio a fumarmi una sigaretta, passa solo poco tempo ad aspettare e poi mi ritrovo nella BMV grigia di Aus.
Tutti che hanno una macchina e poi ci sono io che faccio il barbone mentre mio padre é un milionario, porco demonio, mi farò una bella chiacchierata con mia sorella riguardo una bella macchina senza mettere nemmeno un centesimo.
"Puzzola, amico" primo saluto mia sorella e poi il mio amico.
"Non incominciare Harry" mi ammonisce mia sorella, il suo fidanzato si mette a ridere.
"Ci sono anche gli altri?" chiedo.
"Sì" afferma Aus.
"Perché non c'è Vace? Non voleva uscire?" chiede mia sorella.
Non ho mai capito perché anche quando non c'è, si deve sempre parlare di lei.
Non ne poso più sentire di parlare di quella cazzo di nana che tartassa i coglioni.
Chi si crede di essere?
Perché si deve intromettere nella mia vita?
Io trombo quando voglio e con chi voglio, essermi preso l'appartamento con lei non significa che la routine della mia vita deve assumere cambiamenti anche se la vorrei avere nella mia vita, ma non può e non deve.
Non ho tempo da perdere con queste cazzate e sono sicuro al cento per cento che non voglio avere al mio fianco nessuna se non solo una che mi da la sua fica.
"Non so dove cazzo è" bofonchio.
"Non rivolgerti così non me se sei arrabbiato per altro, ma se scopro che le hai fatto qualcosa, ti scippo i capelli" cosa?
La persona che ha lo stesso sangue mio nelle vene dovrebbe scipparmi i capelli se le ho fatto qualcosa?
Ma da quando e dove? Non esiste.
"Non le ho fatto un cazzo, e non butto giù il fatto che valutate lei più di me. Non sono sempre io quello cattivo" il fumo della rabbia mi esce da tutti i pori.
"Harry, smettila amico. Ogni volta combini cazzate" si intromette anche Aus.
Oh, perfetto, alla grande.
"Del tipo?" chiedo fingendo di aver la coscienza al suo posto.
"Cosa vorresti dirmi? Che oggi non ti sai scopata ad una?" Aus tocca quel tasto immediatamente.
Forse perché nella mia tastiera c'è solo quel tasto.
Non rispondo, rimango in silenzio alla ricerca di qualche scusa, ma non mi viene nessuna in mente.
"Chi tace, consente" sputa veleno mia sorella per la seconda volta.
Sbuffo e do un pugno al sedile.
Cazzo, perché devono avere ragione? Perché permetto che gli altri abbino ragione? Non posso, non devo.
Mi conoscono molto bene e sanno che non ne posso fare a meno al sesso, eppure quand'ero a Londra non scopavo così tanto, è da quando sono tornato a S.Croce e ho visto quella tappa di merda che provo bisogni di fare sesso.
Il tragitto finisce dopo un po' e alla fine della strada vedo un ammasso di
gente in fila e un botto di macchine in ordine parcheggiate, riesco ad intravedere i miei amici pazzi.
Aus parcheggia e dopo esser scesi, ci salutiamo tutti quanti.
Come previsto, Vace non c'è.
"Come stai amico?" mi chiede Mad.
"Bene, fratello. Con Doa com'é finita?" chiedo.
Non voglio che per colpa mia si lascino.
"Dopo verrà, dobbiamo parlare" mi avvisa, annuisco e mi dirigo con gli altri verso l'entrata.
Come sempre, come ogni volta che esco con amici, sorpassiamo la fila e una volta accorto della nostra presenza e aver riferito il mio cognome, il bodyguard ci fa entrare.
Poche persone ci sono ancora, vedo però un bel gruppetto di cubiste allenarsi.
Il mio uccello prende vita a vedere tette scoperte e culi coperti con un fino filo.
"Quelle troie se ne stanno andando, vero?" chiede infastidita e schifata Madison.
"Se se ne vanno loro me ne vado anche io" sghignazzo, i miei amici si aggiungono alla mia risata, le loro ragazze li guardano male.
"Che aspetti per sparire?" spunta Doa da un momento e l'altro. Mad s'illumina dalla felicità di vederlo. Così diventano le persone quando diventando dipendenti ad altre persone? Così bene si sentono? Eppure io ho sempre pensato che essere dipende agli altri é una cosa negativa, molto brutta.
La vorrei abbracciare, ma sarebbe sciocco come gesto dato che i miei due migliori amici, ovvero Mad e Doa, sono fidanzati e si sono litigati a causa mia.
"Se loro non se ne vanno le butto io fuori in calci in culo e tu ti ritroverai un pisello sulla fronte come se fossi un unicorno" minaccia mia sorella per la millesima volta.
Gli altri si mettono a ridere nuovamente e io faccio il broncio. Andate tutti a cagare.
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Incontri Causali Disastrosi 2.
Romance[SECONDO LIBRO DI "INCONTRI DISASTROSI".] Facevano l'amore con gli occhi e la guerra con le parole. La protagonista del libro "Incontri Disastrosi" farà parte nuovamente nell' "Incontri Causali Disastrosi 2". Sono passati tre anni dalla vita dei...