capitolo 79.

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Orami é passato un mese e io sono giunta al terzo mese e mezzo.
Il tempo è volato così rapidamente, che non me ne sono accorta nemmeno che i vestiti nemmeno mi stanno più.
Nel giro di un mese, sono cambiate tantissime cose.
Mio padre e mia madre, mi hanno comprato un nuovo appartamento solo per me al centro della città che due o tre volte alla settima viene anche Nathan per farmi visita o dormire da me, ho continuato a lavorare e ad essere la babysitter di Lucrezia anche se i suoi genitori e lei continuano a non sapere nulla sulla mia gravidanza.
Meredith si è trasferita a casa di Federik e vivono assieme, invece Drake ha deciso di andarsene a Londra e continuare gli studi là.
All'inizio mia mamma non voleva che se ne andasse perché diceva che non ce l'avrebbe fatta a stare lontano da lui, ma quando le ho detto che non c'è  nulla di male perché alla fine io ho passato tutta la mia vita senza un genitore vero, ha accettato e ha capito.
A quando riguarda i Walker, pure la loro vita é cambiata molto.
Emily ed Aus vivono nell'appartamento in cui tempo fa stavo io con Harry, mentre Harry è tornato da suo padre ed Ilenia con Kleis.
Ho saputo un paio di giorni fa tramite Mad e Doa, che Harry ha allacciato davvero tanto con Ilenai e anche se sa che Nathan è suo fratello, finge che non gli importi nulla.
"Sono sotto, scendi" mi dice Nathan dietro il telefono.
"Sì, arrivo subito" e riattacco.

È passato poco tempo, ma nel frattempo, sono cambiate così tante cose.
Da quella sera, per la precisione la sera che fui invitata con la mia famiglia da Nathan, fui davvero scioccata e così scombussolata, che me ne andai da mio zio Jonathan per una settimana e lì, capii tutto.
Quella sera avevo fatto finta di essere la ragazza di Nathan, ma quella
'storia finta' venne presa come 'realtà' per tutti, persino la mia famiglia, anche se poi si ricordano come stanno le cose.
I genitori di Nathan sanno che lui è il padre del mio bambino e che io sono la sua fidanzata, ma invece, il resto del mondo sa che non è così.
Ho provato a parlare con Nathan e di dirgli che non mi sembra giusto ciò che sta facendo a suo padre, ma non ho mai avuto il coraggio e l'occasione.
Con Harry non mi sono vista più, e nemmeno in giro ci siamo beccati.
Ho solo saputo che ha smesso di lavorare con Carlo in palestra e lavora nella company Walky da suo padre.
Questo mese è stato davvero duro, e non vederlo, mi rendeva tutto molto più difficile.
Sono passati giorni e settimane e lui non si è fatto vivo per nessuna ragione al mondo.
Non posso credere che lui non abbia chiesto nulla a me, capisco che, magari non vuole sapere più nulla di me, ma non può comportarsi così con il  bambino, non può fregarsene, eppure se ne sta fregando per la seconda volta.
"Siamo arrivati" mi avvisa il biondo.
Mi giro verso di lui e gli sorrido.
"Sei emozionata?" mi chiede mentre cerca di essere allo steso passo mio, ovvero lento.
"Sì. Il sesso del bambino si dovrebbe vedere sin dal secondo mese di gravidanza, ma siccome lui/lei è furbetto/a, non vuole farsi vedere" faccio ridere il biondo.
"Allora ha preso la mamma" mi fa ridere anche lui.
Busso alla porta e d'un tratto sento la voce dolce della Gostaciov.
"Oh, Vace, entra cara, entra" m'invita quando busso ed affaccio la testa.
"Dio, ma sei favolosa.." esclama mentre si porta le mani in bocca e mi scanarizza dalla testa ai piedi.
Mi porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio ed abbasso la testa dalla felicità che mi emette questa donna, involontariamente, porto la mano sulla pancia.
"Accomodati.." mi dice di fare con la mano "oh, scusa, non ti avevo visto Nathan" ride al biondo e la Gostaciov porge la mano.
"Tranquilla" dice lui.
Mi siedo sulla solita poltrona, e quando mi accomodo, punto gli occhi sulla donna dei capelli rossi.
"Vace, come stai? Tutto bene in queste ultime settimane?" chiede mentre prendo il solito quadernetto che scrive la mia situazione salutare.
"Sì, abbastanza bene, direi" abbasso la testa e mi tormento le mani.
"Ormai ti conosco, cara. Che succede? Perché sei nervosa?" lascia la penna e abbassa gli occhiali.
Ormai anche lei sa che quando mi tormento le mani è perché sono nervosa? Oh, perfetto!
Continuo a tenere la testa bassa e d'un tratto, il mento inizia a tremarmi. 
Oh, no! Oh, no!
"Nathan, ti dispiace se ci lasci due minuti sole?" chiede gentilmente lei.
Lui afferma ed esce dopo aver dato un'occhiata a me. 
La Gostaciov si alza e viene a sedersi di fronte a me.
"Vace.." mi chiama e mi prende le mani, per poi iniziare ad accarezzarle.
"Mh?» mugugno per dirle di "sì?"
"Che succede? Qualcosa non va? Hai avuto altri disturbi?" chiede mentre mi accarezza le mani delicatamente.
Affermo con la testa mentre una lacrima mi scivola.
"Devi dirmi tutto, altrimenti non posso aiutarti, non posso salvare né te e né il bambino in questo modo" mi parla con pena.
"Lo so" affermo, "solo che ormai tremo quasi ogni giorno, non riesco nemmeno a prendermi un picchiare di the che a momenti, il bicchiere mi casca per terra. Non sono spaventata..per me, ma per il bambino..p-poi.." e mi scivola una lacrima.
"Poi ho mal di testa terribili, e nausee troppo frequenti.." spiego.
"Aspetta, ora dimmi una cosa: per caso hai anche perdite, sangue..?" chiede.
"S-sì" affermo.
Lei sbatte una mano sulla fronte e si massaggia le tempie.
"H-ho letto su internet che le perdite non so-sono un buon segno, e i-io.." riprendo a balbettare.
"Shh,shh..tutto si sistemerà" si alza e mi accarezza la testa e i capelli.
Non capisco perché non c'è un fottuto giorno in cui posso stare bene, tranquilla e serena.
"Questo è causato tutto dallo stress. Devi iniziare a pensare solo a te e al tuo bambino, non puoi pensare alle persone che magari hanno deciso di cambiare strada a hanno deciso di non starti accanto. Vace, ancora sei giovane, hai solo diciannove anni, non puoi rovinarti la vita di già" mi accarezza il volto ora.
"Lo so, sicuramente pensi ogni giorno al padre del bambino, ma non puoi e non devi permettere che una persona, possa rovinarti la vita, intesi?" ora si alza e mi guarda dritto agli occhi.
"Ora dai, asciugati quelle lacrime, chiamiamo Nathan e vediamo se a casa tua dovresti iniziare a colorare la stanzetta di rosa o di azzurro" senza pensare più alle cose brutte, mi alzo con la mano in pancia e con il sorriso nel volto.

Incontri Causali Disastrosi 2.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora