HARRY'S POV.
"Lasciala!" urla Meredith pure.
Un corno che la lascio.
"Andatevene oppure faccio del male pure a voi!" urlo.
Sono fuori di me, non riesco a calmarmi.
Sono molto nervoso, il fatto che lei è là dentro, dentro quello cazzo di stanza che sta male, mi tormenta il cervello.
"Harry..Harry, guardami. Guardami..lasciala.." s'intromette mia sorella, mette le mani sulle basi del mio volto e mi supplica con gli occhi di calmarmi, i suoi occhi mi implorano. Così lascio il braccio di Doa, nello stesso fratto di secondo va verso le braccia del suo fidanzato che si copre il voto mentre mia sorella mi accarezza il volto.
Guardo un punto fisso e non so cosa diavolo stavo per fare alla mia migliore amica.
"Shh..andrà tutto bene, amore.." mi porta sulle sedie, mi fa sedere e mi fa appoggiare la testa sul suo petto.
Solo lei è in grado di farmi calmare, solo mia sorella riesce a portarmi in me, dopo Vace.
Non capisco come cavolo fanno, se usano qualcosa o hanno qualche potere, ma solo loro due riescono a controllare i miei sentimenti negativi.
"Ma ti sei fumato il cervello? Cosa cazzo ti è venuto in mente? Eh?!" mi urla contro Mad.
Le sue parole mi entrano in un'orecchio e mi escono in un'altro.
Non voglio farmi condizionare anche da lui, già ho fatto molto anche se ora, precisamente in questo momento, vorrei dargli un pugno in faccia.
"Mad" lo richiama Aus, lui si gira verso di lui e si azzittisce.
Passano altri veri minuto in silenzio, vedo gli occhi dei genitori di Meredith fissi suo di me e questo mi mette in imbarazzo, mi fanno vergognare non per qualcosa, ma per quel che stavo per fare a Doa poco prima.
"Che ti è preso?" mi chiede mia sorella mentre il suo mento sta appoggiato sul mio capo.
"Doa è una cogliona" sputo.
Lei sembra irrigidirsi un po'.
"Per quale motivo?" chiede sussurrando per non farlo sentire a nessuno.
"Ha chiesto a Vace davanti all'albino se avesse scopato con me per la seconda volta. Ma è interdetta? Nathan si è arrabbiato e l'ha lasciata in mezz'alla strada".
"E a te che frega?".
"Come che mi frega, Emily?" chiedo alzando la testa dal suo petto.
"Certo che mi frega. Perché lei doveva parlare di me quando io ero assente e perché davanti a Nathan? Magari l'ha fatto per farlo arrabbiare e ci è riuscita, ma non capisco il motivo del gesto. Non gliel'ho chiesto io di fare la stronza con Nathan" alzo un po' il volume della voce.
"Stai tenendo la parte di Nathan?" dice più come affermazione che domanda.
No, mai!
"No. Non se ne parla nemmeno, sto solo dicendo come stanno le cose" sputo, poi mi alzo senza stare ad ascoltare mia sorella.
Lo stesso momento, esce Paolo dalla stanza in cui c'è Vace.
"Come sta?" chiede Mad.
"Tutto bene?" si aggiunge Meredith.
"Paolo.." lo richiamo con paura.
"Quindi?" la voce di lui mi infastidisce, difatti mi giro verso di lui e lo minaccio con gli occhi.
Deve stare muto quel coglione.
"Emh..ragazzi, devo parlare solo con voi" indica me, Mad, Zak, Aus, Emily, Madison e Doa, agli altri gli regala un sorriso.
"Ma.." Meredith viene bloccata.
"Mi dispiace. Non potete avere delle informazioni riguardo alla salute di Vace, sicuramente non sapete nulla di lei dato che tre anni fa non c'eravate quando a lei le si è cambiata la vita, se volete sapere qualcosa chiedete a loro" e se ne va in silenzio, i miei amici iniziano ad inseguirlo, io prima di aggiungermi a loro, mi giro verso Meredith.
"Ehi, stai calma. Paolo è il dottore e il psicologo di Vace ormai da tre anni, con questo quattro. Non vi conosce, non sa chi siete ed è logico a non doverci dare informazioni. Spiega la situazione ai tuoi genitori e dì di andarsene, non ha senso rimanere tutti quanti qua" spiego, le accarezzo il braccio e me ne vado verso i miei amici senza aspettare una risposta da Meredith.
Mi dirigo verso l'altra parte del corridoio e vedo tutti i miei amici a semicerchio mentre Paolo sta al centro.
"Harry, stavo aspettando proprio te" mi guarda.
"Come sapete, Vace ha fatto molto progressi, molto. Gli ultimi tre anni la sua psiche è stata bloccata e non ha agito nessun 'evoluzione se vogliamo chiamarla così, fin quando c'è stata la comparsa di Harry e dal nulla, ha riconquistato la memoria. Tutto sommato va bene, fino a prova contraria che si trova in gravidanza" sgrano gli occhi fin a più non posso. Cosa? Lei incinta?
Cosa cazzo ha detto?
Il mondo sembra scomparire e rimanere solo io in questa cazzo di Terra.
"Cosa?!" urla Emily, Zak e Mad.
Gli altri sono scioccati tanto quanto me.
"Cosa intendi con 'gravidanza'?" chiedo come se non sapessi il significato di questo termine.
"È incinta, Harry" spiega calmo.
"Non dirmi che quei tre animal.." Paolo blocca Zak.
"No, quand'abbiamo avuto l'ultima visita non c'era nessun segno di violenza, tranquillo. É incinta da un rapporto senza precauzione con la sua volontà" le parole di Paolo mi bombardano.
Cazzo. Cazzo.
Quando l'abbiamo fatto ad Etna senza precauzioni.
"Non posso di certo mischiarmi nella sua vita sessuale o sentimentale, ma le cose vanno così. Non so chi sia il protagonista assieme a Vace, però c'è un problema" il cuore perde un battito.
"Quale sarebbe?" chiede Madison.
Paolo non parla, ma suda.
"Paolo!" urla Mad.
"Non può portare questa gravidanza per molto tempo. Se dovesse far nascere il feto, significherebbe perdere la sua vita. O il bambino, o lei. É molto presto per sparare numeri e dire come andranno le cose" spiega Paolo.
"Potresti spiegare meglio?" si agita Doa questa volta.
Le voglio dare uno schiaffo in pieno volto per quello che ha fatto.
"Allora, si definisce aborto spontaneo, l'interruzione della gravidanza, non dipendente dalla volontà della donna gravida. Ricorre spesso alla prima gravidanza e nelle prime settimane. E' racchiuso infatti, nel primo trimestre, il rischio di abortire. Fino alla 12° settimana di gestazione, la percentuale di perdere l'embrione è alta. Ancora più alto, è il tasso di mortalità dei piccoli embrioncini entro l'8° settimana.
In ogni caso si parla di aborto spontaneo fino alla 20° settimana. Se una donna subisce due aborti, l'evento viene denominato 'aborto ripetuto'. Se invece gli aborti sono di più, si parla di 'aborto abituale'. C'è anche il rischio, la cosiddetta minaccia d'aborto, che subentra con particolari problema alla futura mamma" spiega meglio il dottore.
Non voglio pensare a cose brutte, ma non riesco a non pensare nemmeno a cose belle.
Perché deve succedere tutto a lei e a me?
Perché non ho usato quel cazzo di preservativo?
Sto andando fuori testa, mi tocco i capelli in continuazione.
"Che intendi con 'pro-problemi alla futura m-mamma?.." balbetto.
Tutti quanti capisco che il colpevole sono io.
Che lei è incinta a causa mia, che ora si trova qui a causa mia, che se un giorno si dovesse peggiorare la sua salute é sempre colpa mia perché questo sono io, un disastroso per lei.
Cosa diavolo farò se le succedesse qualcosa?
Non riuscirei mai a vivere con quel rimorso mortale, nessuno ci riuscirebbe.
"Intendo che potrebbe causarle la morta. Ora scusatemi, devo andare da altri pazienti, é inutile stare qua, andate a risposare, se vuole, almeno uno rimane qui, ci vediamo ragazzi, statemi bene" e il dottore se ne va come se non avesse detto nulla di ché.
Come se non avesse detto pochi secondi fa che é probabile che la vita di Vace, dopo qualche mese, possa terminare.
Paolo scompare dal nulla, Mad viene verso di me e mi abbraccia come se avesse già capito cosa mi passa per la testa, gli altri sembrano star male pure.
Doa non parla, ed é proprio lei che dovrebbe parlare, proprio lei.
"É colpa tua! Se non avessi detto quella cosa davanti a Nathan ora non saremmo qui all'ospedale e ridotti in questo modo!Cazzo!" non ne posso più.
Tutte queste persone che mi pressano, Emily che é spaventata del mio attacco di nervi, Doa che piange, Aus che cerca di farmi calmare assieme a Zak e Mad. Cosa diavolo devo fare per avere un po' di pace? Cosa?
Ammazzarmi immediatamente?
"Ma..ma io.." lei balbetta.
"Zitta! Non. Osare. A. Parlare!" scandisco ogni parola tra i denti.
Non me ne frega un cazzo se è la mia migliore amica, se ne deve andare.
"Vattene! Sparisci da qui prima che faccio qualcosa che non devo" abbasso il volume di voce, ma no di molto.
"Ha-Har.." la blocco.
Metto la mano sulla sua faccia a pochi cm e le faccio capire che deve smetterla di parlare, che la deve piantare.
Lei si spaventa e sgrana gli occhi, nello stesso secondo le cade una lacrima.
"Doratea. Vattene via" sussurro questa volta.
Lei chiude gli occhi, escono altre lacrime, si asciuga le guance con la manica della maglietta e se ne va verso le scale per scendere al primo piano.
"Mad, stai con lei" ordino.
Lui è anche arrabbiato con me per aver avuto un comportamento del genere con la sua ragazza, ma è il minimo.
Senza farla lunga, prende la borsa di Doa e la insegue.
"Harry, non puoi incolpare lei per tutto ciò" mi ammonisce Madison.
"Madison, non sai niente, non parlare che è meglio" le parlo piano.
"Ma cos'ha fatto di così brutto che noi non possiamo saperlo?" chiede mio cognato ora.
"Austin, non sapete un cazzo e punto!" riprendo ad urlare di nuovo.
"Shh..shh" viene verso di me Emily, mi abbraccia e anche se è più bassa di me, mi prende la testa e me la fa appoggiare al suo petto come fa sempre per farmi calmare.
Sentire il suo profumo di famiglia, di sorella, si madre, di tutto..mi fa calmare nel modo rapido e migliore.
"Calmo, siamo all'ospedale, non urlare, vieni..siediti" e mi porta su una sedia, gli alti si siedono pure accanto a me.
"Che cos'ha fatto Doa di così brutto?" chiede Zak calmo.
Se non parlo credo di scoppiare.
"Vace era da lei con Nathan, stavano chiacchierando di qualcosa quando Doa ha chiesto a Vace come andavano le cose con me, se avevamo fatto sesso per la seconda volta" parlo a bassa voce.
Mi sento uno schifo, mi sento un verme perché so che quella volta che è successo non doveva succedere, non doveva capitare perché avevo bevuto, o stesso lei, e so che l'ho forzata chiudendola nella stanza a chiave, anche se è da sottolineare che ci è piaciuto ad entrambi.
"Cosa?" chiede Madison sconvolta.
"Sì" affermo.
Emily alza la testa e fissa il vuoto.
"E poi?" chiede ancora Aus.
"Lui si è arrabbiato anche se non so ancora il motivo, non capisco la ragione perché lei e lui non sono fidanzati o qualcosa del genere".
"Ma nemmeno tu e Vace siete qualcosa per fare sesso" sputa Emily.
"Non protetto" sottolinea Madison.
"Ragazze" le ammonisce Zak.
"Stavi dicendo?" richiede Aus.
"Lui si è arrabbiato, ha discusso con Vace e poi l'ha lasciata a piedi, lei per parlare con qualcuno ha chiamato Meredith" spiego.
"Chi sarebbe?" chiede Emily un po' rossa nel volto.
La gelosia si manifesta in lei.
"La ragazza dei capelli rossi" spiego.
"Mh" annuisce.
È delusa, il suo volto trasmette tristezza e rabbia, sicuramente sta pensando perché Vace non ha chiamato lei e ha preferito chiamare Meredith.
"Quando lei se n'era andata a casa di lei, le aveva spiegato tutto" dico toccandomi i capelli.
Non posso dire a loro cosa intendo con 'tutto', deve essere Vace a parlare del suo passato a loro, anche se io devo definirmi fortunato ad aver scoperto il suo passato tramite Meredith.
Non riesco ad immaginare Vace piccola che viene picchiata dallo zio.
Che tipo di zio picchierebbe sua nipote?
D'un tratto viene in mente il boss delle melanzane che tre anni fa mi ha picchiato e mi ha buttato come un sacco d'immondizia davanti le perti dell'ospedale e mi ha detto 'salutami la nipote'.
Caccio dalla testa quel figlio di una gran troia, e mi alzo dopo essermi accorto dell'orario tardi.
"Emily, Aus..andatevene a casa, c'è Kleis sola" ricordo.
"È da papà, é fine settimana" ricorda lei a me.
Da quando Kleis a fine settimana va da papà?
Ad avere la risposta di questa domanda sarà un'altro giorno.
"Dovete andare lo stesso a casa" chiudo gli occhi per fargli capire che non devono contraddirmi.
"Anche voi" mi riferisco a Zak e a Madison, loro annuiscono col capo.
"Va bene, tu che fai? Stai qua?" chiede Aus.
"Sì, poi verso l'alba vado a farmi una doccia e ritorno, devo riparlare con Paolo di nuovo" abbasso gli occhi.
"Riguardo la gravidanza di lei?" aggiunge un'altra domanda.
"Sì" affermo.
"Come faremo a dirlo a lei?" pensa ad alta voce Madison.
"Non lo so" mi demoralizzo pensando a lei quando lo scoprirà.
"Andrà tutto bene amico, guarda l'altra parte, diventerai papà" cerca di sdrammatizzare Aus.
"Ed è questo il punto! Non voglio diventare papà a quest'età! Nei miei progetti non c'è la parola 'famiglia', non posso diventarlo e non voglio!" alzo di nuovo la voce.
Mi spaventa così tanto l'idea di diventare genitore che perdo le staffe.
"Harry" mi richiama mia sorella tra i denti.
"Non urlare, e che cazzo.." mi guarda con uno sguardo da darmi sberle.
"Ok, ok. Ora andate, dall'altra parte c'è Meredith e gli altri, si saranno preoccupati" porto in mente.
"Sì, ma non azzardarti a dire qualcosa riguardo la gravidanza di Vace, non osare. Non devi essere tu a farlo, la decisione è sua e non tua anche se in questo caso saresti il padre" mi ammonisce mia sorella.
"Non chiamarmi in quel modo" ringhio.
"Lo farò se non starai muto" mi ammonisce lei.
Bestie.
"Andatevene" ordino, loro mi salutano e se ne vanno.
Sbuffo e prendo aria, ora tocca parlare con la famiglia 'perfetta e dolce'.
Vado verso di loro e Meredith assieme a Nathan, una volta accorti della mia presenza, si alzano.
"Che ha detto il dottore?" chiede lei.
"Sta bene, ha avuto un calo di zuccheri, starà qui due o tre giorni e poi uscirà. Voi andate a casa, andate a riposare. State tranquilli, ci sono io qui" cerco di essere calmo perché la figura di questo essere umano tatuato mi rompe le palle.
"No, rimango io" ribatte lui.
Alzo gli occhi al cielo dato che mi sale il nazismo, riabbasso gli occhi e faccio un passo in avanti per dirgli qualcosa o perché no, fargli un pugno, ma si intromette Federik.
Lui mette la mano sulla spalla destra sua e lo ferma.
"Nathan, tocca a lui stare, domani però verremo a vederla" prima si riferisce al suo migliore amico e poi a me.
Senza ribadire più, annuisco col capo.
"Verremo anche noi" bisbiglia la madre di Meredith mentre alza la testa verso in su e per avere la conferma dal suo marito che gli sta dietro.
"Sì" afferma il sign. Jonshon.
Affermo anche a loro.
"Allora..noi andiamo" si abbassa Meredith per prendere la borsa e andarsene assieme al suo fidanzato, genitori e albino.
Dopo avermi salutato, avermi ricordato per la millesima volta che domani sarebbero passati, e averli ringraziati per tutto ciò che hanno fatto per lei, se ne vanno e io entro dentro la stanza dove sta Vace coricata.
Non parla, come ogni volta che si ritrova in quel fottuto letto.
Ha una vestone verde forte addosso, i capelli sono sciolti e il marrone si nota dal bianco delle lenzuola, le sue labbra sono così carnose e belle da mordere e baciare anche se dorme.
Mi siedo al suo fianco dopo essermi preso la poltrona e la fisso.
Come faremo a passare questo?
A superare questo grosso errore che ho fatto?
Non posso accettare questo bambino semplicemente perché non voglio diventare padre a vent'anni e non voglio che la sua vita si metta in rischio.
Non la amo, credo di aver avuto una semplice cotta anni fa e forse c'è ancora ora una piccola simpatia nascosta, ma amarla no, ed è queste il punto forte in cui non dovremmo tenere il bambino.
Perché dovremmo crescere quel bambino quando tra me e lei non c'è amore?
Come si potrebbe crescere una piccola creatura senza l'affetto da parte della madre e dal padre?
Semplice: non può crescere.
Non so come, in che modo dirò a lei che è incinta e sinceramente non voglio nemmeno che lo sappia, domani mattina andrò a parlare con Paolo e gli chiederò se si può fare un aborto senza la sua consapevolezza, non deve capire e non sapere dell'esistenza di quella creatura che sta dentro di lei.
A pensare a quel piccolo essere che sta dentro di lei, mi addormento.
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Incontri Causali Disastrosi 2.
Romance[SECONDO LIBRO DI "INCONTRI DISASTROSI".] Facevano l'amore con gli occhi e la guerra con le parole. La protagonista del libro "Incontri Disastrosi" farà parte nuovamente nell' "Incontri Causali Disastrosi 2". Sono passati tre anni dalla vita dei...