capitolo 15.

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VACE'S POV

Mi sono svegliata prima e c'era Paolo accanto la mia testa, un suo semplice sorriso mi ha fatto capire che tutto andava bene.
Nel giro di due ore, se non di più, sono stata coricata a parlare con Paolo di ciò che mi è successo per il compleanno di Aus, di quante volte ho avuto il mal di testa e quante volte ho avuto dei flashback, sono stata costretta di dire tutto, addirittura, anche del bacio con Nathan, -mi sono sentita in colpa perché i miei amici ancora non sanno nulla e il mio dottore si- non ho spiegato ciò che ho provato mentre lo facevo e si capisce che una grandiosa voglia di scoparmelo in me ogni secondo che mi ritrovavo la sua lingua dentro che giocherellava con la mia, aumentava, ma non gliel'ho detto, poi gli ho spiegato la situazione di oggi pomeriggio quando Harry stava per darmi una sberla se non fosse stato per la bloccata di Aus.
Paolo mi ha spiegato che da quando ho avuto il primo flashback sto andando molto bene e che tutto ciò é merito di Harry, non capisco cosa c'entra lui con tutta questa storia, quindi ho deciso di fare la buona per allacciare con lui e così trascorrere più tempo possibile assieme a lui per ricordarmi del mio passato e capire chi ero, sì, sono stronza e anche molto, ma me ne frego, Harry due giorni fa si è scopata una troia, ciò mi fa mettere in testa che io devo continuare la mia vita con un altro, ma per il momento devo stargli accanto, ho bisogno del suo aiuto.
Stavo dormendo fin quando una certa canzone e se non sbaglio era di Cros.G, col titolo 'perso' mi ha svegliata.
Ho visto Harry che era attento a guardare fuori dalla finestra, dove stava anche pensando a quella lucertola che scommetto che lo sia, quella tipa che si è scopato.
Senza fare nessun rumore mi sono alzata da quel maledetto letto che almeno una volta al mese mi ci devo ritrovare, e con un passo molto rallentato ho raggiunto Harry, all'inizio l'ho spaventato dopo aver messo la mano sulla sua spalla, ma poi abbiamo continuato a finire la canzone, abbiamo cantato assieme, devo ammettere che facciamo un buon duetto.
Non so perché e non ne trovo la ragione del perché ora sono di fronte a lui a guardarlo con attenzione, vorrei girare la testa da un'altra parte, ma è come se i suoi occhi avessero una calamita all'interno, che attirano i miei.
Cerco di muovere almeno un dito ma tutto il corpo non mi risponde, sono immobile a guardare questi occhi color nutella, nel guardarli attentamente mi ci ritrovo dentro, mi vedo all'interno di essi.
É come se io fossi rinchiusa dentro di lui e dietro quei occhi ci sono io che do pugni per rompere quel muro che c'è davandi me, é come se a noi impedisce qualcosa di stare assieme e sfortunatamente non so il perché.
"Vado a s-sdraiarmi" balbetto involontariamente dopo aver collegato il cervello con la bocca.
"Si, n-non stare all'ii-mpiedi.." mi consiglia balbettando pure lui, preoccupato.
Si alza dalla sedia mentre mi accompagna al letto e mi aiuta con le coperte.
Mi sistemo meglio e lui stoppa le canzoni che proseguono per poi ritornare nuovamente accanto a quella finestra dove può vedere tutto di ciò che accade nella nostra piccola e dolce città, S.Croce anche se siamo a Ragusa.
"Se vuoi vieni q-qua, dormiamo a-assieme" balbetto sentendomi in imbarazzo ma senz' avendo nessun'altra intenzione in mente di fare, semplicemente farlo dormire dato che prima ha affermato di essere stanco e difatti, non c'è un'altro letto.
Capisco cosa pensa lui dal suo sorriso malizioso.
"Harry, non pesare scene pornografiche, prima mi hai detto che sei stanco e dato che la stanza é piccola e per una sola persona, ti ho chiesto se volevi dormire, vedo che non sei stanco e quindi non hai sonno, buonanotte" dico facendo la stronza e rovinando tutti i suoi pensieri da pervertito dal suo cervello malefico.
"Fammi spazio" sento dietro di me dopo aver rivolto le spalle.
Mi sposto bruscamente dall'altra parte del letto lasciando un po' di spazio a questo coglione che ho al mio fianco, non capisco perché ho voluto che lui stasera stesse con me, potevo avere tutto questo letto tutta per me!
Sento qualche pietra dall'altra parte del letto, ah, giusto, il peso di questo essere che ne crea quasi un fosso sul materasso.
"Sei così obeso che hai creato un fosso dall'altra parte del letto" sputo veleno.
"E tu sei talmente bassa e piccola che mi sento solo in questo letto, stai attenta però, a me sembra che in questo letto non ci sia nessun'altra persona all'aldilà di me, quindi è probabile che mentre dormo, ti posso salire sopra e farti morire o farti soffocare col braccio che si ritroverà sulla tua bocca e naso" ormai al mio fianco, appiccicato a me, c'è questo maniaco del cavolo e le parole, anzi, la sua immaginazione, riesce a coinvolgere pure la mia in cui mi sembra tutto reale.
Immagino la scena: io e lui sul letto mentre mi ritrovo il suo braccio sulla mia bocca e naso e muoio soffocata. Brr, i brividi.
Mi giro verso di lui e lo ritrovo con gli occhi chiusi, col capo rivolto verso il soffitto mentre ha un sorriso del diavolo nel volto, e le mani sotto la testa da far da cuscino, come se fosse a mare a pendere sole.
"Che cazzo sorridi? Sorridi al soffitto? E poi mettiti bene, occupa molto spazio la tua pancia, hai una pancia molto grossa" faccio per spingerlo.

Incontri Causali Disastrosi 2.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora