Una figura nascosta sotto le coperte respira profondamente, ammaliata da un sonno profondo.
Non riesco a scorgerne la faccia, quindi mi limito ad osservare le curve del suo corpo, che si intravedono dal piumone blu scuro.
Tutto é così familiare.
Il suo corpo rannicchiato e i colori della stanza si ripetono nella mia mente, scombussolano ogni angolo per trovare il loro posto.
La curiosità scorre con il mio sangue, arrivando pure alle dita, che formicolano.
Mi avvicino lentamente e poso le mani sul piumone pesante, curiosa di conoscere l'identità dell'addormentato.
Con un gesto deciso, ma non troppo irruento abbasso il tessuto fino al suo mento.
Vengo sconvolta da un volto dai lineamenti fini e pallidi.
Sono io.
Mi allontano dal corpo steso sul letto, inciampo all'indietro e cado sul pavimento.
Perché sto dormendo?
Mi guardo intorno, noto di aver appoggiato la schiena ad un altro materasso, dove un'altra figura giace nascosta.
Non posso essere qui.
Mi chino fino a sbirciare la parte inferiore del letto, che nasconde il pavimento pieno di polvere.
Noto una scarpa abbandonata nell'ombra, quasi del tutto risucchiata dal buio.
Allungo una mano per prenderla, ma le mie dita spariscono al contatto con la superficie dell'oggetto, impedendomi di afferrarlo.
Mi guardo intorno confusa.
Non posso essere di nuovo qui.
Sono nella mia camera, c'è la scarpa di Renee sotto il letto, e una ragazza identica a me sta dormendo tranquillamente.
Cosa ci faccio qui?
Sono riuscita ad uscire, io non dovrei essere in questo posto.
Non ci sarei mai più dovuta tornare.
Un suono elettronico rimbomba nella stanza.
La "me" si alza velocemente e notando l'altro corpo ancora addormentato lo scuote violentemente.
-Muoviti pigrona- ridacchia e corre in bagno.
Quella non sono io.
In quale strana realtà parallela mi ritrovo?
Renee sbuffa sonoramente e si libera dal piumone ingombrante
É esattamente come la ricordavo.
Sembra passata una vita da quando ci siamo viste.
Solo ora mi rendo conto di quanto mi manchi.
- Alexa! Hai visto la mia felpa?- urla seduta sul letto.
É sempre lei. Le sue lamentele la mattina, la sua voce troppo alta; sono io quella diversa.
- Cerca sulla sedia- rispondo dal bagno.
Renee si avvicina a me, non mi rivolge nemmeno un'occhiata e inizia a frugare tra i vestiti.
Se sono invisibile, cosa ci faccio qui?
É un sogno? Come faccio ad uscire?
Inizio a pizzicarmi il braccio, ma nonostante la mia insistenza, non succede nulla.
Non voglio rivivere tutto questo, non voglio rivedere le facce di tutti, non voglio più ricordare la base.
Osservo i segni rossi che ho sulle braccia, sconsolata mi appoggio all'armadio.
Le due ragazze sono due tornadi pieni di energia, corrono per la stanza mentre si vestono o con lo spazzolino in bocca.
- Non voglio fare tardi a colazione- mormora Alexa pettinandosi i capelli.
Non correrei in questo modo nemmeno se fossi in ritardo per una lezione di Cox, figuriamoci per andare a mensa.
Guardo la me stessa farsi una coda ordinata; non posso fare a meno di lanciarle un'occhiata di disprezzo.
Io odio andare in mensa.
Lei non mi somiglia per nulla, solo perché si lega i capelli come me o sistema il letto, non significa che mi assomigli.
Escono velocemente e io le seguo, sperando di capirne di più.
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Progetto 27|| Broken World
Paranormal[Secondo libro della trilogia] Conseguenze. Sono quelle che devi subire dopo aver rotto qualcosa. La prima domanda é: ne é valsa la pena? Non cercate questa risposta, rimanete con i pezzi conficcati nel palmo della mano, in modo da ricordare cosa...