Ian
Sono ore che mi costringono a stare ad ascoltare i loro pensieri sulla festa, ho staccato il cervello appena hanno iniziato a parlare di decorazioni.
Non vedo Alexa da tutta la mattina, iniziano ad irritarmi queste riunioni di famiglia, la prossima volta sarà presente, anche solo per il gusto di dare fastidio.
-Ian, ci stai ascoltando?- mia madre richiama la mia attenzione, il tavolo è pieno di diversi fogli sparsi che Margaret continua a mostrare prendendoli da un raccoglitore stracolmo.
-No- ribatto secco, Drew non può fare a meno che scoppiare a ridere ed io gli sorrido, qualcuno doveva pur dire la verità.
La giovane donna mi guarda interessata, non sembra arrabbiata per la mancanza di attenzione.
-Stavamo parlando del ballo, come te la cavi?- il suo tono è più confidenziale adesso, ci conosciamo da tre giorni e già siamo passati al tono colloquiale.
Ricontrollo mentalmente l'elenco dei miei talenti notando questa voce mancante; non ho mai ballato veramente nè mi è mai interessato.
-Diciamo che non è il mio forte-
-Buona fortuna, hai un giorno per imparare- Drew alza gli occhi al cielo teatralmente, queste formalità in fondo devono annoiare pure lui.
-Sarei onorata se mi consentissi di insegnarti qualche passo- sbatte leggermente le ciglia, conosco questo modo di costruire le frasi, non predispongono al no.
Sorrido, accetto la sfida, voglio vedere fino a che punto vuole tirare la corda.
-Ho forse altra scelta?-
Inclino lievemente la testa divertito, non sa in cosa si sta cacciando; mi sono ripromesso di non manipolare più nessuno solo per noia, ma non significa che io non debba stuzzicare un po'.
-Potete provare in salone, vado subito ad avvertire i domestici-
Come se fossero un'unica cosa le due donne si alzano rivolgendosi sguardi d'intesa, per poi uscire con lo stesso passo elegante.
Drew coglie la loro uscita di scena e si avvicina a me, ancora seduto a capotavola.
-A che gioco stai giocando?- non sembra turbato, anzi, piuttosto divertito.
-Ancora non lo so- sollevo le sopracciglia, è una strana sensazione per me, non sapere dove voglio arrivare.
Ho sempre avuto un obbiettivo, anche effimero, per ogni mia mossa, adesso sto solo brancolando nel buio.
-Non esagerare con Margaret, diciamo che non è ciò che sembra- sospira, ha l'aria di chi l'ha provato sulla propria pelle.
-Beh, anche io- mi fermo un attimo, i miei occhi scuri si posano sul suo volto, lineamenti che conosco bene.
-Io sembro te-
Ricevo un colpo sulla spalla per la frase, dovevo aspettarmelo.
Ridiamo entrambi e mi stupisco di trovare rassicurante questo suono, ho solo bisogno di togliermi i pensieri sulla festa dal cervello.
-Vedi di comportarti bene-
Questo è il mio modo di comportarmi bene.
Scuoto la testa divertito, è il momento di iniziare i giochi.
Prima di andar via poso automaticamente la mano sulla spalla di mio fratello, sorprendendola ancorata in un presa forte.
Detesto non avere il controllo del mio corpo, non avevo assolutamente programmato di farlo.
Drew mi guarda perplesso, un sopracciglio alzato mi lascia chiaramente leggere le sue emozioni.
-Che c'è?- inclina la testa, non sa se essere preoccupato o meno.
C'è che mi sto affezionando a te.
Che se continuiamo così non potrò più fare a meno di te.
E questa volta mi odierei se ti facessi del male.
Poso lo sguardo sui suoi occhi, uguali ai miei per taglio e colore, ma così diversi per espressione.
I suoi sono così facili da leggere.
-Nulla- lascio tutto cadere con un mezzo sorriso, allontanandomi nella stessa direzione delle due donne prima di me.Il salone di cui hanno parlato dista solo due stanze, che ho attraversato troppo velocemente per riconoscerle in futuro.
Avevano entrambe la classica combinazione quadro così grande da occupare una parete come se fosse un arazzo e divanetti raffinati.
Le mie gambe avvertono la pressione di raggiungere la destinazione il più velocemente possibile.
Sto cercando di nasconderlo a me stesso, ma non vedo l'ora di manipolare la ragazzina.
E so anche che questa volta non riuscirò a fermarmi.
È il soggetto perfetto, trasparente ma non troppo, prevedibile ed ambiziosa, mi sembra di essere tornato alla Base.
Ho incontrato tante persone come lei, tutte convinte di aver la situazione in mano senza nemmeno sforzarsi di guardare in alto per vedere chi regge i fili del gioco.
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Progetto 27|| Broken World
Paranormal[Secondo libro della trilogia] Conseguenze. Sono quelle che devi subire dopo aver rotto qualcosa. La prima domanda é: ne é valsa la pena? Non cercate questa risposta, rimanete con i pezzi conficcati nel palmo della mano, in modo da ricordare cosa...