Alexa
Il suo corpo si irrigidisce a contatto con le mie braccia che lo legano in una morsa stretta e dolce, poi si rilassa completamente in un'unica volta.
Un po' come la mia reazione quando tre secondi fa ho realizzato che oggi è il suo compleanno.
Compleanno.
Strano da dire, strano da pensare.
È nato vent'anni fa proprio in questa data, mi sembra incredibile.
Questo lo rende più grande di me? Forse no.
Ian continua a sistemarsi la cintura nei passanti ormai abituato alla mia presenza invadente, credo che lo diverta anche.
Non so esattamente come comportarmi, non ne ho mai festeggiato uno.
Immagino che dovrò farlo a modo mio.
Gli tolgo le estremità della cintura nera dalle mani prima che possa allacciarla, costringendolo a voltarsi verso di me.
Il suo sguardo di posa sui miei occhi, aspettando la prossima mossa.
Dovrei fiondarmi sulle labbra adesso, ma cerco di trattenermi, non avrà subito ciò che vuole.
I nostri corpi si scontrano, mantenendosi schiacciati.
-Immagino di doverti fare gli auguri- un sorriso si fa strada autonomamente sul mio viso.
-Ti autorizzo a saltare questa parte ed a passare direttamente a quando inizi a spogliarti-
Quella poca serietà che mi è rimasta va in fumo, non riesco a non ridere sotto il suo sguardo.
La confidenza che ci lega non fa altro che rompere ogni mio pensiero razionale, perfino quelli che non dovrei dimenticare.
Primo giorno del piano, una delle fasi più importanti.
Farò tutto sotto i suoi occhi attenti, inibiti, proprio come mi stanno guardando adesso.
Mi sento una traditrice.
Sto facendo tutto da sola, strappando il concetto che ci unisce come squadra.
Come compagni.
Come amici.
Come molto di più.
Chissà come reagirà, in questo momento non riesco a vedere oltre la fine del mio piano, sempre che io lo porti a termine.-Sei pensierosa..- mormora posando le mani sulle mie spalle, ha lasciato da parte il lato provocatorio per ora.
-Hai ragione, ho un po' d'ansia per questa sera-
Bugia, non può importarmi di meno.
Troppo evidente, se ne accorgerà all'istante.
Mi ha insegnato a mentire in questi mesi, ma non vuol dire che io sia in grado di truffare il maestro.
-Ho dato un'occhiata ai vestiti che tua madre mi ha comprato, senza interpellarmi ovviamente, mostrano tutti la schiena. Cazzo, siamo a Novembre- cambio argomento in qualcosa di più simile alla verità, nella speranza di sembrare credibile.
Le mie cicatrici sulla schiena sono un problema, ma camminerei nuda per tutta New York pur di non dover affrontare quello che verrà dopo.
Il mio orgoglio è disposto a farsi calpestare dalla fiamma della sopravvivenza, soprattutto se riguarda Ian.
-Le parlerò- inizia a massaggiarmi le scapole con movimenti lenti e coordinati, mi sta facendo cedere inconsapevolmente.
-No no no- scuoto la testa con vigore.
-Non importa, posso mettermi uno scialle, una giacca, qualcosa..davvero, andrà bene-
Ci sediamo sul bordo del letto, lui continua ad accarezzarmi, non ha intenzione di lasciar perdere.
-Sai come la penso riguardo questa festa- sbuffa infastidito, non mi sono mai illusa che avesse cambiato idea, se non mi servisse per il mio piano, la penserei allo stesso modo.
-Ti autorizzo a saltare questa parte e passare a quando inizi a spogliarti- salgo sulle sue gambe, ho bisogno di parlare il meno possibile.
Sorride nel risentire la sua frase, le sue mani scendono automaticamente sui miei fianchi.
Il mio cuore batte contro il suo, due ritmi diversi ma comunque ammalianti.
Mi avvicino per baciarlo, non desidero altro.
-Devo parlarti- mormora sulle mie labbra. Oh.
-Mi stai sul serio interrompendo per parlare? Sicuro di stare bene?- sono ironica, ma è solo un modo come un altro per celare le altre emozioni.
Ride sinceramente, la sua presa sul mio corpo si allenta per diventare più morbida.
-Va bene, allora baciami e poi ne parliamo-
Quando mette su questa sceneggiata è impossibile per me non stare al gioco.
Mi mordo il labbro perplessa, gli occhi rivolti verso il cielo.
-Non so se adesso mi va più-
-Oh, avanti Evans! È il mio compleanno- implora facendomi un leggero solletico.
È inutile, riuscirà semore a dirottare i giochi dove vuole, a ribaltare tutti i miei pensieri in un secondo.
Non può manipolarmi, ma spesso decide cosa farmi provare.
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Progetto 27|| Broken World
Fantastique[Secondo libro della trilogia] Conseguenze. Sono quelle che devi subire dopo aver rotto qualcosa. La prima domanda é: ne é valsa la pena? Non cercate questa risposta, rimanete con i pezzi conficcati nel palmo della mano, in modo da ricordare cosa...