Sento l'acqua scorrere dal getto della doccia, é appena entrato.
Credo si sia lavato i vestiti, visto che non ha altri cambi.
Distolgo lo sguardo dall'orologio; ora mi metto pure a cronometrarlo.
Faccio un respiro profondo e porto le gambe al petto, in modo da rannicchiarmi in un piccolo angolino del letto.
Non voglio parlare.
Sento una stretta allo stomaco.
No, parlarne non mi farà stare meglio.
Fisso la finestra davanti a me; i palazzi si sono illuminati di tante luci colorate.
Alcune evidenziano le insegne, altre mostrano semplicemente le persone ancora sveglie.
Parlare in generale non ti fa stare bene, mi ricorda una voce nella mia testa.
Associo quella voce a Renee; lei mi direbbe proprio questo.
Mi rimprovererebbe perché non sto apprezzando il nuovo mondo, pieno di possibilità e cose nuove.
Sorrido involontariamente, mi picchierebbe se sapesse che non ci sto nemmeno provando con Ian; che a parer suo, é più importante di curiosare nel mondo esterno.Scendo dal letto e mi avvicino all'enorme finestra.
Appoggio il palmo sulla superficie fredda di vetro.
Mi piacerebbe tanto vederla tutta, ogni angolo, ogni quartiere.
Scoprire cose nuove per conto mio, esplorare quello che ci é stato sempre negato.Un tonfo sordo accompagna la porta che si é chiusa alle mie spalle.
Continuo a guardare il panorama senza voltarmi.
Posso intravedere la sua figura che si riflette sul vetro limpido della finestra.
- Mi stai ignorando, o qualcosa del genere?- mi chiede mentre si asciuga i capelli con un telo.
La gente di solito si irrita quando non la ascolto, o quando semplicemente sto zitta; ma lui sembra non prenderla sul personale.
- Qualcosa del genere- mormoro senza voltarmi.
- Perfetto. Allora non ne parleremo- conclude improvvisamente disinteressato.
D'un tratto mi sento frustrata, come se avessi fatto qualcosa di sbagliato.
Ho detto qualcosa di offensivo?
Non capisco la sua reazione, più mi sforzo, più i miei pensieri prendono il sopravvento.
- Te l'ho già detto cosa sono- sospiro osservando il cielo, in attesa di una sua risposta.
Sa che mi riferisco alle cicatrici sulla schiena; non ho mai pensato che la curiosità potesse essere così fastidiosa. Per una volta, mi ritrovo a pensare alle emozioni di chi deve tenere nascosto un segreto; di come deve evitare le domande invadenti e sospettose.
Alla base c'erano troppi segreti per ignorare i curiosi.
Una bugia.
Era tutto una bugia.
Sento la rabbia pulsare lungo le vene dei polsi, nella speranza di venire fuori.
Lancerei un pugno al muro, mi metterei ad urlare dalla disperazione, se solo servisse a stare meglio.I piedi scalzi di Ian percorrono lentamente il parquet della stanza, fino ad arrivare dietro di me.
- Sai, Alexa, ci sono diversi tipi di manipolazione- inizia a parlare con un tono calmo e deciso.
Non l'ho mai visto così serio; rimango ferma ed immobile, incollata a terra dalle sue parole.
- tu sei immune al mio talento, che rappresenta solo un piccolo ramo della vera arte di condizionare i pensieri altrui- continua a mantenere il suo tono calmo ed imperturbabile.
Prende una mia ciocca di capelli e se la gira tra le dita interessato.
- Ti va se te ne mostro qualcuno?- fa una domanda retorica, é ovvio che lo farà comunque.
- Ad esempio, questo tono, ti inquieta, vero? Magari se mi allontassi, o se tu fossi girata; non ti farebbe lo stesso effetto- le sue labbra sono sul mio orecchio, la sua voce si ripete nella mia testa.
- É importante fare caso al modo con cui ci si rivolge alla persona, la mia voce non é un sussurro veloce o un pettegolezzo da cogliere al volo- mi spiega senza allontanarsi.
Mi sento come intrappolata dalla sua voce, come se non potessi allontanarmi.
- Ti sto parlando lentamente, in modo che le parole arrivino crude al tuo cervello, sei obbligata a concentrarti solo su di quelle- lascia la ciocca di capelli come se all'improvviso non fosse più importante.
Appena smette di parlare, vengo volta da un senso di affanno, come se mi avessero tolto l'aria, come se dipendessi dalle sue parole.
- Eri così distratta che non ti sei accorta che ti ho tolto l'orologio- sorride sul mio lobo.
Il mio sguardo corre sul polso spoglio, mi maledico in silenzio per essermi fatta ingannare. Nascondo il rossore delle mie guance e alzo le spalle involontariamente.
Mi sento così stupida.
- É una cosa che non puoi controllare- aggiunge come se mi potesse leggere nel pensiero, inizia a massaggiarmi lentamente le scapole, per far rilassare le mie spalle.
La sua mano destra scorre lungo la mia schiena, e il mio corpo si irrigidisce.
Ho dei problemi con il contatto fisico così intenso.
Ferma la sua corsa all'estremità della maglia ed io sono un fascio di nervi, ma ho la stessa libertà di movimento di una statua.
Il suo dito indice s'infiltra sotto il tessuto, accarezzando il mio fianco.
É come se i suoi polpastrelli sprigionassero un calore magnetico e rilassante.
Vorrei tanto lasciarmi andare.
Mi sforzo di osservare il cielo in cerca delle stelle, devo solo ignorarlo.
La sua mano percorre la colonna vertebrale facendomi trattenere il respiro.
Fisso lo sguardo su una piccola stella, poco visibile e situata in un punto distaccato dalle altre.
Le sue dita si concentrano su un punto specifico, come se avessero trovato quello che stavano cercando.
Chiudo gli occhi disperata da questa tortura.
Mi arrendo. Gli lascio campo libero.
Mi appoggio sul suo corpo e sospiro soddisfatta; finalmente ho abbassato la guardia.
In questo momento ho solo bisogno di un sollievo fisico, non mi importano le conseguenze; ho la stessa libertà di scelta di una bambola di pezza.
Le sue dita percorrono sicure il contorno del livido sulla scapola leggermente sporgente.
Ottima memoria.
- Non posso- sussurra dispiaciuto, le sue unghie sfiorano la mia pelle mentre scivolano via da sotto la mia maglia.
Il silenzio mi cade addosso come una secchiata d'acqua; l'atmosfera é cambiata, non più rilassante o addirittura seducente, solo fredda e opprimente.
Ma che cacchio di problemi ha?
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Progetto 27|| Broken World
Paranormal[Secondo libro della trilogia] Conseguenze. Sono quelle che devi subire dopo aver rotto qualcosa. La prima domanda é: ne é valsa la pena? Non cercate questa risposta, rimanete con i pezzi conficcati nel palmo della mano, in modo da ricordare cosa...