La luce calda passa attraverso il vetro della finestra e mi riscalda il braccio, che, dopo essere stata ore seduta qui, è incandescente.
Chloe mi dice che dovrei prendere più sole, il mio colorito pallido fa quasi impressione, dice che sembro un cadavere.
Ma non credo proprio che riuscirò ad avere una pelle rosea come la sua, nemmeno dopo molti anni.
Renee era tra le poche alla base ad avere una pelle molto scura, la invidiavano tutti, s'intonava perfettamente con i capelli ricci e castani.
Il mio colorito, che in realtà di colorato non ha proprio nulla, era il più diffuso, pallido e bianco, le vene perfettamente visibili.
I lividi duravano molti mesi, se non anni.-Ragazze!- urla la madre sulla soglia della porta.
Vendendo che non accorre nessuno, mi giro verso di lei e la saluto con un cenno della mano.
-Io vado, questa sera faccio il turno di notte, ti prego, tienile d'occhio-
Annuisco, anche se so che non rimarrà tranquilla per tutta la giornata.
-Se avete bisogno di qualcosa chiamate, Celine sa il mio numero a memoria- lo ripete sempre prima di uscire, ma questa è la prima volta in cui passiamo la notte soli.
Mi sorride e chiude la porta alle sue spalle; mentre seguo la sua figura uscire dal vialetto, mi alzo per andare a vedere cosa stanno facendo in camera, animata dalla responsabilità che mi ha trasmesso la madre poco prima.Abbasso la maniglia e in un attimo vengo travolta da Celine, che si dirige in corridoio con un pallone in mano.
Dopo esce Chloe, correndo dietro la sorella per assicurarsi che non usi la palla in casa.
Per ultimo Ian, che cade quasi addosso a me mentre ride.
-muoviti su- mi trascina per il corridoio, facendomi inciampare diverse volte.
-Io...- vorrei semplicemente dirgli che non mi va di giocare con loro, ero solo passata per controllare.
- Non ti ho disturbato per tutta la mattinata, me lo devi- sorride e mi porta fuori, dove le due ragazze si rincorrono.
Nessuno dei due intende intromettersi, quindi ci sediamo, appoggiando le spalle al muro dell'abitazione.
-Chloe dice che ad Ottobre è difficile trovare giornate soleggiate- esclama lui ad un tratto.
-E poi, penso che ci farà bene un po' di sole- solleva un angolo delle labbra.
Anche lui ha la pelle chiara, le vene del braccio sporgenti e perfettamente distinguibili.
-Il massimo in cui possiamo sperare è una scottatura- penso ad alta voce, guardando il cielo.Celine rotola sul prato mentre ride sinceramente per le esclamazioni della sorella, la quale prova senza riuscirci ad essere seria per ricoprire il ruolo di adulta nella situazione.
-Ian! Dovresti giocare con noi- Chloe subito gli lancia la palla, che il ragazzo vicino a me afferra deciso.
-Anche tu, Alexa- mi sorride la più piccola mentre si pulisce i jeans sporchi di terra all'altezza delle ginocchia.
-Non credo di- vengo interrotta dal moro, che ormai si è alzato e posizionato davanti a me.
-Lei ha paura di perdere, non è vero, Evans?- mi sorride beffardo.
- Come scusa?- alzo le sopracciglia, voglio vedere se ha il coraggio di ripetere.
- Mi hai sentito benissimo- replica sfidandomi, sa bene che non mi tirerò indietro.
-Ora lo picchia- cerca di sussurrare Chloe, ma la sua voce è così alta che la udiamo tutti.Mi alzo, ritrovandomi a pochi passi da lui, che lascia cadere la palla a terra, davanti ai suoi piedi.
-Prendila su- mi incita sorridendo.
Appena mi avvicinerò farà qualcosa; ha quattro possibilità, avanti, indietro, destra e sinistra; ma una di queste direzioni sarà occupata da me, quindi scendiamo a tre.
Escludo dietro, lui vuole superarmi, quindi questa mossa non avrebbe senso.
Mi avvicino lentamente, lo guardo in cerca della risposta.
Destra o sinistra?
Passa abilmente la palla da un piede all'altro, poi mi aggira da destra, senza nemmeno darmi il tempo di fermarlo.
Non avevo calcolato la velocità.
Impreco a bassa voce è mi ripiazzo di fronte a lui.Se solo potessi sapere le sue decisioni..
Dovrei lavorare solo sulla velocità.
Continuo a fissarlo mentre mi dirigo verso di lui, ha sempre quella fastidiosa espressione di scherno.
Farà la stessa mossa di prima, non so come faccio a saperlo, ma ne sono certa.
In un attimo lo vedo muoversi verso destra e gli tolgo la palla prima che possa superarmi.
Il mio istinto mi dice di correre lontano, in modo che non possa riprenderla.
Dopo aver stabilito una certa distanza, mi fermo, Celine sta battendo le mani.
Guardo trionfante Ian e lui mi rivolge un sorriso, alla base la sportività era un valore fondamentale, non si può crescere senza.
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Progetto 27|| Broken World
Paranormal[Secondo libro della trilogia] Conseguenze. Sono quelle che devi subire dopo aver rotto qualcosa. La prima domanda é: ne é valsa la pena? Non cercate questa risposta, rimanete con i pezzi conficcati nel palmo della mano, in modo da ricordare cosa...