Capitolo 25

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Alexa

Rimango ad osservare i muscoli della sua schiena contrarsi, mi sta ancora dando le spalle.
Mi farà così male.
Non fisicamente, non ci penserebbe nemmeno.
Ma mentalmente mi ridurrà succube di ogni suo respiro.

Sto per alzarmi e raggiungerlo, ma quando lui si volta sento il corpo abbandonarmi.
Non ho il coraggio di avanzare e detesto sentirmi così, mi rendo conto che mi ha già domato un po' senza nemmeno iniziare.
Non voglio rendergli il ruolo così facile.
Eppure faccio fatica pure a respirare.
Lui mi guarda divertito, posso solo immaginare a cosa stia pensando.
-Che c'è Alexa? Hai perso la lingua?- si avvicina con cautela, si sta godendo ogni secondo.
-Sarà meglio controllare, no?- mi stringe in una morsa decisa le guance, poi il pollice scivola sul mio labbro inferiore storcendolo per gioco.
Insinua il suo dito tra i denti, tasta la mia lingua con il polpastrello.

Tutto in me sembra riaccendersi, sono carica di una nuova energia, pronta per giocare.
E perdere.
Vado incontro alle sue piccole pressioni con la punta della lingua, invogliandolo ad immergere il resto del dito.
Continuo a guardarlo negli occhi mentre bagno completamente il suo pollice, sembra apprezzare che la mia vista sia concentrata su di lui e non su quello che sto facendo.
È un gioco di sguardi ed io lo sosterrò con orgoglio, non mi imbarazza per nulla sfidarlo mentre ho il suo pollice stretto tra le labbra, tutt'altro.
Cerco di esprimere il mio desiderio iniziando a baciare il dito, ormai fuori dalla mia bocca.
Dopo un po' poggia il pollice tra le mie labbra, separando il superiore da quello inferiore, in modo da impedirmi qualsiasi movimento.
Se provassi a parlare uscirebbe un suono incomprensibile.
Aggrotto le sopracciglia ed inizio a spingere il dito con la lingua, nella speranza di premere abbastanza da allontanarlo.
Ian scoppia a ridere divertito e probabilmente lo farei anche io se solo potessi muovere quella sezione del viso.

Finalmente toglie l'ostacolo ed inserisce le sue labbra tra le mie. Per un attimo riesce quasi a convincermi che sia stato un gesto impulsivo, il modo frenetico con il quale accompagna ogni movimento, i baci passionali; fa tutto parte di uno schema che ha deciso in precedenza.
Mi chiedo cosa voglia vedere del mio passato..
Il pollice ancora umido mi tiene ferma la mascella.
Continuiamo ad avvinghiarci l'uno con l'altro eppure lui non sembra aver intenzione di spingersi più avanti, sembro l'unica a star quasi tremando di desiderio.
Per ora non mi ha negato nessuna azione, non ha imposto il suo lato dominante in alcun modo.

Mi toglie la maglia e lascia che il mio petto si scontri con il suo.
Sembra tutto così normale, fin troppo per la situazione in cui mi trovo, fin troppo per noi due.
Lui ha sempre un piano.
Non riesco a pensare ad altro che mi ritrovo con la faccia schiacciata contro il cuscino, rivolgendogli le spalle.
Mi ha ribaltato ed immobilizzato sotto di lui, eppure ha scelto il lato sbagliato, credevo che si sarebbe più interessato al davanti del mio corpo.

Sobbalzo quando sento la sua mano lambire alcuni punti ben noti alla mia mente, non reagisco perchè mi fanno ancora male, sono solo sorpresa dalla sua memoria.
Alcune volte le cicatrici degli altri ti permettono di dimenticare le tue.
Chiudo gli occhi e visualizzo la sua mano martoriata trovare un posto in mezzo alle mie ferite, forma quasi un pittoresco quadro.
-Voglio sapere quali ricordi si celano dietro tutte queste..- mormora chinandosi sul mio orecchio, mi schiaccia con il peso del suo corpo, come un animale braccato.
Prosegue lungo la colonna vertebrale, lasciando su ogni segno la scia umida della sua saliva, la sento chiaramente sulla mia pelle calda.
Permetto ai brividi di accompagnarmi nella direzione che lui mi sta indicando; questi non sono ricordi piacevoli, ma sono disposta a condividerli.

Chiudo gli occhi e cerco di rilassarmi, non ho ancora ben capito come funziona questo scambio.
Vengo colta da un brivido in particolare che in qualche modo stimola il mio cervello alla ricerca di quelle esperienze.

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