Capitolo 11

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(Lucia)

"Ecco tesoro."
Maria mi da il numero del suo unico figlio e io, ringraziandola, mi alzo e vado verso la porta.
Mi guardo intorno per capire dove poter andare e decido di sedermi sulle panchine poco lontane da casa mia.

In questo piccolo spazio verde, con due altalene e uno scivolo, io e Luca giocavamo ogni giorno.
Ci spingevamo sulle altalene, salivamo sullo scivolo simulando una montagna da scalare e, infine scendevamo.
Quando si era piccoli era tutto più semplice, più bello.

Mi siedo sulla "mia" altalena, quella a destra, e fisso il nuovo numero di Luca.
Anche se spenderò un patrimonio, lo voglio chiamare comunque, voglio sentire la sua voce.

Squilla.
Il mio cuore batte.
Batte a mille.
E uno squillo, due squilli.
Devo essere sincera, Luca mi piaceva molto, lo amavo.
Ci eravamo promessi due cose.
La prima era di andare a Londra insieme; di trasferirci lì per proseguire gli studi.
E la seconda era che se a 40 anni non avessimo trovato ancora l'anima gemella ci saremmo sposati.
Eravamo ancora 12enni quando abbiamo fatto questo patto.
L'avevamo sentito su un telefilm e a lui è venuta questa "brillante idea", come diceva sempre.

Quarto squillo.
"Pronto? Mamma?"
La sua voce mi fa tremare le gambe.

-Sono ancora innamorata di lui?-

"N-no." è l'unica cosa che riesco a dire.
"Oddio Lucia! Dove sei? Come hai fatto a trovare il mio numero?"
Vede che non rispondo, così parla ancora:
"Hai letto la lettera? Quindi sei a Milano? Come stai?"

Non so se piangere o urlargli contro.
Fa finta che non sia succeda nulla?
Sembrerò patetica, ma un po' mi ha delusa.
Era una promessa, 'un sogno che dovevamo realizzare insieme.'
-sue parole.

"Hey Lucia sei ancora al telefono?"
"Perchè sei a Londra?" il mio cervello opta per la seconda opzione.
"Perchè sei a Londra e soprattutto senza di me?!" Continuo.
Gli lascio 2 secondi.
"I-io...Lucia ti pos-"
"No no no, tu non mi spieghi un cazzo." sapevo già che mi avrebbe detto queste cose.

-E ti posso spiegare.-
-Era un'occasione imperdibile.-

"Tu sei andato a Londra.
Senza avvisarmi.
Almeno potevi dirmi di vieni con te."
Gli urlo al telefono.
Lo so, me la sto prendendo per niente, ma sarebbe stato un sogno che si realizzava,
il nostro sogno.

"Lucia ti stai comportando da bambina."
-Lo so.- penso.
"Ok ciao."
Concludo.
Sto per spegnere la chiamata, ma sento che continua:
"Si...ciao. So come sei fatta. Sai che ho ragione e per non dover affrontare questa conversazione te ne vai. Fai sempre cosi."
E ora è lui che preme il pulsante rosso.
È così strano, come un piccolo pulsante possa finire un sacco di cose.
Ma so che chiariremo.
Abbiamo sempre chiarito.

-Luca è l'unica certezza della mia vita.-
continuo a ripetermelo.
Ma ugualmente scoppio in lacrime.
Forse ritornare qui anche solo per tre giorni non mi fa bene.
-Voglio ritornare a casa.-
Oddio, l'ho veramente chiamata "casa"?
Mi asciugo le lacrime con il dorso della mano e guardo le mie scarpe riempirsi della terra sotto l'altalena.
Non so se in questo momento voglio di più l'abbraccio di Luca o la compagnia di Alessandro.

***

"Pronto?"
-Cosa cazzo ho fatto? Perchè l'ho chiamato?-
"Emh. Alessandro?"
Dico con la voce tremante.
Vorrei cercare di non far trasparire la tristezza.
"Si, cosa c'è?"
Da come lo dice sembra scocciato.
"No scusa. Ho sbagliato numero".

***
(Ale)

Sono disteso sul letto a fumare la terza sigaretta di oggi.
Fra poco arrivano le vacanze estive e non vedo l'ora.
Decido di accendermi la radio e sentire che canzoni orribili hanno creato quest'anno.
Sento vibrare il cellulare sopra al comodino. In un primo momento lo lascio fare.
Non voglio essere disturbato proprio ora.
La vibrazione si fa insistente.
Scocciato premo il tasto verde senza accorgermi che..
"Emh. Alessandro?"
..è Lucia.
"Si cosa c'è?"

-Perchè mi sta chiamando?
È successo qualcosa?
Sta male?-

"No scusa. Ho sbagliato numero."
Mette giù.
Non sta bene.
O forse sono solo io che ho sentito male.
Per assicurarmi che lei stia bene decido di richiamarla.

***
(Lucia)

*Suoneria*
-Magari è Luca!-
Lo spero.
"Pronto Luca!"
"Luca? Chi è Luca?"
La voce di Ale mi fa partire un brivido per l'imbarazzo e la delusione.

***
(Ale)

-Chi cazzo è sto Luca?
Ha il ragazzo?
Ma è impossibile.-
Un senso di gelosia si fa strada tra i miei pensieri.

AMORE AMAMIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora