(Alessandro)
"Senti io ero..." lei mi zittisce.
"Non dire una parola, stronzo."
Ci alziamo dal letto e lei è ancora nuda.
"Che hai da guardare?"
"Nulla." dico alzando le mani al cielo e guardando a terra.
Deve aver capito qualcosa di sbagliato perché inizia a venire verso di me per baciarmi, probabilmente.
"No, no senti..." dico nervosamente, girandomi per non vederla:"Da te non voglio niente. Ero ubriaco e non sapevo quello che facevo. Se ho fatto o detto qualcosa di male, mi scuso."
La sento sbuffare, si veste ed esce dalla stanza sbattendo la porta e dicendomi:
"Vai via. In fretta!"Sto dei minuti a fissare il vuoto per sistemare un po' le idee: ho fatto sesso con una sconosciuta, non so dove sono e non so come tornare a casa.
Fantastico.
Per cominciare inizio a cercare la felpa.
Mi sbatte ancora un po' la testa: devo bere meno le prossime volte.Vado nel bagno di questa stanza e, lavandomi il viso, noto due succhiotti: uno sul collo e uno sul petto.
"Fanculo."
Sbuffando esco da questa casa e decido di chiamare Francesco che non risponde.
Così mi incammino a piedi.Dopo dieci minuti di camminata a vuoto, visto che non so dove mi trovo, passa una macchina e la fermo.
"Mi scusi sa per caso dove siamo?"
Questo signore ben vestito mi guarda disgustato.
"Vuoi un passaggio?"
Io accetto con un cenno del capo e salgo nell'auto. Non ho altra soluzione.
Durante il tragitto i discorsi si limitano al
"Dove devo lasciarti?"
Fortunatamente il tempo passa in fretta.***
Il viaggio finisce appena vedo la grande insegna del supermercato.
"Si fermi pure qui, grazie." dico indicando il parcheggio.
Ringrazio nuovamente e ritorno a casa.Entro dentro cercando di non far rumore.
Se qualcuno scopre che sono stato via tutta la notte mi dovrei subire una scenata e non ne ho proprio voglia.
Vado in salotto, pensando di averla scampata, ma mi ritrovo mio padre seduto sulla poltrona che fissa il vuoto e, appena mi vede, gli si infuoca lo sguardo."Che hai?" riesco a chiedere.
"Adesso, giovane, ti siedi qui, davanti a me, e mi spieghi dove cazzo sei stato, cosa hai fatto e con chi eri ieri sera."
È furioso. Lo capisco dal suo tono apparentemente calmo. Si vede che è stato sveglio molto questa notte e per questo, sento una nota di preoccupazione nelle sue parole.Menti.
dice la vocina nella mia testa.
E capisco che dovró veramente mentire.
Di nuovo.
Non mi passa neanche per l'anticamera del cervello l'opzione di dire la verità.
Così inizio a dire che ero ad una festa e che mi sono fermato da Massimo, perchè eravamo stanchi.
A mano a mano che gli racconto questa bugia vedo che si tranquillizza.
"Dovevi avvertirci."
Inizia, ma sentiamo aprire la porta, è mamma.
Così la nostra conversazione si interrompe.***
Sono le 22:00 di domenica.
Come sempre sono chiuso in camera mia e sto ascoltando a basso volume la musica, mentre fisso il soffitto e lascio che la mia mente vaghi.
La mia vita oscilla tra lo schifo e lo schifo più totale.Lucia
Mi passa per la mente il volto di quella ragazza.
Questo nome continua ad affollare i miei pensieri.***
Come ogni stupido lunedì mattina, mi devo vestire per andare a scuola.
Faccio tutto un po' di fretta, prendo il motorino e mi dirigo a scuola.
Ad aspettarmi ci sono Francesco e Massimo.
Arriva l'autobus di Lucia, ma lei non scende...non c'è.
Faccio spallucce e assieme ai miei amici vado a lezione.***
Suona finalmente la campana.
Non vedo l'ora di uscire.
Andiamo nel parcheggio, prendo subito una sigaretta e guardo l'entrata della scuola davanti a me.Stai aspettando che esca?
dice la voce all'interno della mia testa.Non esce.
Deluso, saluto in fretta i miei compagni e torno a casa.Per tornare faccio sempre la solita strada, quella un po' più lunga dell'andata.
Passo davanti al mio parco, provo a cercare i ragazzini con lo sguardo, ma oggi non ci sono. Sarà per la giornata nuvolosa.
C'è solo una persona seduta sulla panchina.
La guardo meglio.
Oddio.
Cosa ci fa qui?

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AMORE AMAMI
RomanceEccola lì: Lucia. Alta, qualche chilo di troppo, capelli castani mossi e lunghissimi. Finita scuola è sempre seduta lì ad aspettare l'autobus con le sue cuffiette blu alle orecchie. Mi incuriosisce, devo essere sincero, ma sono troppo sbagliato per...