(Lucia)
Mi sento a pezzi.
Arrivo alla stazione ed entro nel treno che va a Milano.
Prendo il telefono e decido di chiamare Luca.
"Pronto.."
Ha la voce rauca, starà già dormendo da due ore.
"Luca ti disturbo?"
-Ovvio che lo stai disturbando.-
"No, che succede?"
"Sto andando a Milano. Mio padre mi ha trattato di merda, io me ne vado."
"Lucia, ma...stai scherzando vero? Lo sai che ore sono? Ritorna a casa, casomai prenderai il treno di domani mattina. È troppo pericoloso ora."
"Ooh ma piantala."
Gli chiudo la telefonata.
Non ho bisogno di un'altra persona che mi dica di rimanere qui.
Mi siedo nel primo vagone e aspetto che il treno parta.
***
Mi risveglio da una dormita.
Guardo il telefono e trovo 7 chiamate perse, 10 messaggi e a quanto pare un messaggio in segreteria.
Ho: 4 chiamate da Luca, 2 da mia madre e 1 da Alessandro.
I messaggi non li guardo nemmeno.
"Pronto tesoro."
"Mamma.."
"Dove sei? Perchè stai venendo qui? Cosa ha fatto tuo padre?"
"Ti ha chiamato Luca?"
Sta in silenzio.
"Lo sai che chi tace acconsente vero?"
Non occorre che lo copra, tanto so che è stato lui.
"Infatti sto zitta."
Alzo gli occhi al cielo.
"Mamma ti spiego appena arrivo."
"Mi fai preoccupare, non puoi.."
La fermo dalla ramanzina che vuole farmi:
"Mamma mi rimprovererai dopo."
La chiamata termina.
Mi dispiace di averla fatta preoccupare, ma non volevo rimanere in quel posto nemmeno per un altro secondo.Mi guardo intorno e, non sapendo come passare il tempo, ascolto il messaggio in segreteria.
Messaggio da 3348******
"Emh...Lucia sono Alessandro. Non mi rispondi e quindi emh...beh richiamami e...emh e sta attenta."-Mi manda a fanculo e poi mi dice di stare attenta?-
Non lo richiamo, per ora, e mi metto a leggere i 9 messaggi rimanenti.
5 da Luca dove mi chiede di richiamarlo, 1 da mia madre e gli altri 3 da Ale."Lucia chiamami."
Dice il primo.
"Stai attenta."
Dice il secondo.
E il terzo:
"Lucia, mi dispiace per averti trattato così. È una cosa che dovevi fare e io non potevo intromettermi. Se non fossi stato così egoista ti avrei almeno accompagnato a Milano, in fondo dovevamo scappare insieme. Chiamami."Appena finisco di leggere arriva un messaggio da mia madre.
"Lucia sono in stazione, ti aspetto fuori."
Le rispondo subito ed inizio a prendere la valigia e a posizionarmi davanti alla porta del treno.
Appena scendo vedo il volto sconvolto di mia madre. Ha delle occhiaie sotto agli occhi, probabilmente causati dal mio arrivo e dalla preoccupazione che mi potesse succedere qualcosa durante il viaggio.
Guardo storto l'uomo che è di fianco a mia madre.
Che vuole da lei.
"Tesoro..."
Viene ad abbracciarmi e a vedere se sono tutta intera.
"Stai bene?"
Mi chiede preoccupata.
"Sì...tu?"
Non fa tanto caso alla mia risposta, perchè si gira e chiama l'uomo troppo elegante per i miei gusti dietro a lei.
-E chi cazzo è questo?-
"Tesoro, ti presento Roberto."
La mia espressione cambia da solievo per essere arrivata a casa in rabbia e normale stanchezza.
Il signore alto e brizzolato mi porge la mano.
Incrocio le braccia e guardo incredila mia madre.
"Che è?"
Sono nervosa e lei, vedendolo, gli dice di andare alla macchina.
Lui si avvicina e le da un bacio sulla fronte.
Mi viene da vomitare.
"Tesoro.."
La interrompo alzando la voce:
"Tesoro un cazzo."
"Parla bene!"
Rido nervosa:
"Cosa? Io vengo qui per rimanere tranquilla e ti presenti con un uomo?"
"Ha un nome."
"Ma chi se ne frega del suo nome."
Sto esagerando e lo ammetto, ma l'idea che quest'uomo sfiori con un dito mia madre mi fa arrabbiare.
Non sa più che dirmi.
Ho già capito come è la situazione qui e, delusa, le ordino di portarmi a casa.
Saliamo in macchina e quel cretino è alla guida.
Il viaggio passa in silenzio, per fortuna, e appena arriviamo a casa salgo velocemente le scale chiudendomi in camera.
Non mi immaginavo un arrivo così appena partii da casa di mio padre.-Quando pensava di dirmelo? Natale prossimo?-
Forse è questo quello che mi fa incazzare: che stia insieme ad un uomo da tempo e non me l'abbia detto. Di sicuro non è una cosa successa nelle ultime settimane visto che, a quanto pare, dorme, mangia e vive qui.
Sento bussare alla porta, ma faccio finta di dormire. È una scusa credibile visto che sono stata sveglia tutta la notte per arrivare a Milano.
Sento i passi di mia madre che si avvicinano al letto, piano piano si siede vicino a me e mi accarezza il volto.
Mi viene da piangere, perchè c'è quest'uomo nella sua vita? Lei non ne ha bisogno. Lei ce l'ha sempre fatta da sola.
Ero sempre abituata a vederla senza una figura maschile accanto e questa novità mi sconvolge parecchio.
Alla fine prendo sonno veramente.
***
Sono le 13.30 e vengo svegliata da un messaggio.
Lo apro ed è da parte di Alessandro.
"Sei arrivata?"
Decido di chiamarlo perchè sento che è l'unica persona che non mi lascerebbe mai sola.
Anche Luca mi sta deludendo, non si è più fatto sentire e questo mi rattrista molto.
"Lucia tutto bene?!"
La sua voce è rauca e profonda come sempre.
"Sono arrivata."
Cerco di non far trasparire la delusione dalle mie parole, ma a quanto pare lui mi conosce troppo bene.
"Che succede?"
"Nulla...sono troppo stanca."
Penso di utilizzare questa scusa per le prossime 24 ore.
"Non mentirmi, lo sai che a me non puoi mentire."
Esito per qualche istante, ma alla fine glielo dico:
"Qui fa schifo. Sono arrivata e c'era mia madre con un uomo alto.." rifletto un istante:
"..troppo alto, che a quanto pare è il suo fidanzatino. Che schifo."
"E tu sei triste?"
"Sì che lo sono! Sono venuta qui per avere un po' di affetto e compagnia da lei, ma a quanto pare l'unica cosa che voleva dirmi appena arrivata era:"Hey sono fidanzata e non te l'ho ancora detto dopo mesi perchè non ho le palle per farlo"."
Sento una risata dall'altra parte del telefono.
"Senti, io sono seria."
"Ok scusami."
Mi rivolge l'ultima risatina che fa sorridere anche me.
"Allora pensi di ridere ancora per molto?"
Sono molto più serena ora che lo sto ascoltando.
"No ho finito."
Ma in realtà è ancora molto divertito.
"Ti senti sola?"
Mi chiede infine.
Aspetto due secondi prima di aprire bocca, per capire se mentirgli o dirgli la verità. Ma questo breve tempo di silenzio gli ha fatto capire che sì, non ho risolto nulla venendo qui, anzi ho complicato le cose.
"Allora arrivo da te."
"Cosa?"-Non puó venire a Milano.-
"Vengo lì a Milano, ti tengo compagnia finchè non vuoi tornare a casa."
"Devi studiare per gli esami, ti ricordo."
"Mi aiuti tu."
Sento salire le scale da mia madre.
"Ora devo andare, ciao."
E termino la chiamata.

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AMORE AMAMI
RomanceEccola lì: Lucia. Alta, qualche chilo di troppo, capelli castani mossi e lunghissimi. Finita scuola è sempre seduta lì ad aspettare l'autobus con le sue cuffiette blu alle orecchie. Mi incuriosisce, devo essere sincero, ma sono troppo sbagliato per...