(Alessandro)
Penso di amarla e non voglio che pensi che io sia uno stronzo.
Le sue labbra sono socchiuse.
-Baciala.- dice il cuore, mentre il cervello non ci capisce più un cazzo.Le prendo il viso con le mani, è gelida.
Mi avvicino per baciarla, ma ho troppa paura di come possa reagire.
Così la bacio nella guancia, ma le sfioro le labbra.
Solo questo mi ha provocato una scossa che è partita dal cuore ed ha raggiunto ogni angolo del mio corpo.Andiamo a casa mia, silenziosamente e appena entriamo in camera lei si distende sul letto.
La seguo e vedo che è stanca.
Non so se è per il sonno o per qualcos'altro."Lucia stai bene?"
"Non lo so." sembra volermi dire tutto, ma ha paura.
"Con me puoi parlare, lo sai che..."
Non faccio in tempo a finire la frase che il suo telefono vibra sul letto.
Lo afferra velocemente e per un attimo i suoi occhi si illuminano.
"Pronto Luca?"-Ancora questo? Che vuole?- penso irritato.
"Ora sono a casa. Sto bene."
Mi fermo persino di respirare tentando, invano, di percepire qualche parola di questo Luca.
La chiamata termina.
"Chi era?"
"Luca." risponde frettolosamente e nasconde il telefono su una tasca della borsa.
"Perchè ti ha chiamata a quest'ora?"
"Voleva sapere come stavo."
"Alle 3 di notte?"Ok, forse sono un po' troppo eccessivo, ma ho paura che questo Luca possa piacerle.
"Ho un bel legame con lui."
Calmo il mio tono:
"Che rapporto avete?"
Dubita, non sa se parlarmene o meno
"Beh..." si sistema i capelli per guadagnare tempo:
"Diciamo che siamo migliori amici."
"Diciamo?"
"Si."
Sbuffa per la grande confusione che ha in testa.
"Fin da piccoli siamo stati migliori amici, poi abbiamo tentato uno, due anni fa di stare insieme e ora siamo come all'inizio."-Sono stati insieme?-
Il mio istinto omicida sta crescendo, ma la parte di cervello che riesce ancora a ragionare mi tiene stranamente calmo.
"È...era una relazione seria? Cioè vi amavate veramente?"
"Penso di sì. Io sono ancora parecchio confusa. Con lui ho passato i momenti migliori e peggiori della mia vita. Con lui ho..." si blocca.
"Hai?"
"Con lui ho perso la verginità, insomma per me è importante."-Cosa?!-
Il mio cervello sta andando in confusione e il mio cuore martella nel mio petto velocissimo.
L'idea che qualcun altro l'abbia toccata e baciata mi mette rabbia e invidia.
"Ale?"
Lucia mi riporta a Terra.
Il mio silenzio deve essersi prolungato a lungo dopo la sua confessione.
"Quindi..."
Ho paura di chiederglielo.
"Quindi lo ami ancora?"
Sto torturando l'accendino che ho in mano dal nervoso.
Ci riflette qualche secondo:
"Non lo so. Ho troppi pensieri per la testa in questo momento."Si mette le mani nella fronte per cercare di fermare il turbine di pensieri.
La stanza si riempie di un silenzio triste e decido di interromperlo:
"Fumo una sigaretta."Desolato mi alzo dal letto ed esco dalla finestra sedendomi sul tetto del piano di sotto.
Dopo pochi istanti Lucia esce e si siede vicino a me.
Aspiro e soffio fuori il fumo mentre vedo, con la coda dell'occhio, che mi sta osservando.
Mi giro a guardarla e vedo che i suoi occhi marroni, come sempre pieni di luce e di sentimenti, mi guardano dritti nei miei.
"P-posso?"
Mi chiede lei titubante indicando la sigaretta.
All'inizio gliela sto per dare, ma poi ci ripenso, non voglio che si rovini la vita.
"Ti fa male."
"E allora?"
Soffio il fumo dalla parte opposta di dove sta lei:
"E allora non devi, ti rovini solo."
"E allora mi rovino."
"No." concludo questa negazione ridendo. Come se la sua fosse una affermazione stupida.
"Ma che te ne frega.." e cerca di prendermi la sigaretta dalle mani.
Le prendo il polso e le porto il braccio sopra alla testa.
"Non ti permetto di rovinarti."La mia freddezza la turba per qualche istante, ma poi ritorna seduta composta a guardare la Luna.
"Ale, tu cosa vedi nel tuo futuro?"
Non capisco la domanda, anzi non capisco il perchè di questa domanda.
"Mi cogli impreparato." rido e mi sistemo i capelli con un gesto veloce della mano.
Sorride:
"Ma come? Dai, avrai pensato a volte al tuo futuro."
Mi sforzo di ricordare.
"Sinceramente no."
"Io sì, vorrei essere felice. Avere una famiglia. Un lavoro. Insomma, mi basta poco, ma voglio essere felice."
È la prima volta che penso che potrei avere un futuro con una ragazza.
"E hai mai pensato chi potrebbe renderti felice?"
"No." fissa l'orizzonte e poi si gira a guardarmi.
Le fisso le labbra carnose e i suoi bellissimi occhi corniciati da piccolissime lentiggini.-Baciala.- dice la voce nella mia testa, ma la scaccio via perchè sarebbe sbagliato.
Non voglio crearle ancora più confusione.
-Abbi pazienza.-Ci distendiamo nel letto e, per non farla sentire a disagio, vado a dormire nella stanzetta dove dormivo da piccolo.
"Buonanotte." dico.
Lei ricambia e mi dileguo dalla stanza.***
È mattina e sento già che in cucina mia madre sta preparando la colazione.
Vado in bagno e subito dopo di me, entra Lucia
"Poi vieni giù in cucina."
Le sorrido e lei annuisce."Buongiorno tesoro." dice mia mamma felice.
In tavola, purtroppo, c'è anche mio padre:
"A che ora sei tornato ieri?"
Mio papà, come sempre, ha un tono severo e non mi rivolge nemmeno uno sguardo.
"Non tanto tardi."
Mio papà non fa in tempo ad aggiungere altro, perchè entra nella stanza Lucia che fa zittire tutti.
I miei genitori la osservano e vedo che lei è in imbarazzo.
È già vestita e sistemata.
Mio padre si sta già infastidendo e decido di intervenire.
"Siediti qui, vicino a me." le dico.
"E lei chi sarebbe? Perchè è qui?"
Chiede mio padre.
"È Lucia"
"Perchè è qui?!"
Inizia ad alzare i toni ed io inizio ad innervosirmi.
"Ale io me ne vado non voglio disturbare."
Sta per alzarmi, ma fortunatamente mia madre la ferma:
"Oh no cara, cosa vuoi da mangiare?"
Mentre loro due parlano di cosa mangiare per colazione io e mio padre iniziamo, sottovoce, una discussione.
"Perchè ha dormito qui!" riesco a leggergli la rabbia negli occhi.
"Perchè di sí!"
"Non ti permetto di portare sconosciute e farci chi sa cosa in casa mia!"
"È una mia amica e non ci faccio nulla."-Ma come si permette?!-
"Tua amica? Non l'ho mai vista!"
"Si, amica, perchè lei al contrario tuo e di tutti mi vuole bene!"
Lo dico abbastanza forte da farmi sentire in tutta la cucina.
Arrabbiato mi alzo e me ne vado in camera.***
(Lucia)Mi sento in imbarazzo, non dovevo accettare di dormire qui stanotte.
La mamma di Alessandro si scusa sottovoce, mentre suo padre sbatte qualsiasi cosa gli capiti in mano: tazza, cucchiaio, barattolo dello zucchero.
Mi alzo cortesemente e, scusandomi, seguo Alessandro.***
(Alessandro)Entro in camera e la prima cosa che faccio è prendere il pacchetto di sigarette ed andare fuori dalla finestra.
Fumo la prima e, appena accendo la seconda, sento entrare in camera qualcuno.
È mio padre? O forse mia madre?
Spengo la sigaretta ed entro in camera.
È Lucia.
"Sei tu."
Mi tranquillizzo vedendo che è lei e le faccio cenno di uscire.
Riaccendo la sigaretta e, prima che possa parlare, lei inizia:
"Scusami."-Perchè dovrebbe scusarsi?-
"Ma non è colpa tua, è mio padre! È stronzo! Maleducato e..."
"E cattivo con te?"
"Sì!"
Stiamo in silenzio per pochi secondi.
"Lo odio."
Dico gettando fuori il fumo dalla bocca.
"Ti capisco, Ale avrai una vita migliore. Mira in alto e non pensare a tuo padre. Fai finta che non esista."
"Facile a dirlo."
"È anche facile a farsi, ci sto riuscendo da 17 anni."
Mi fa sorridere.
È incredibile come mi faccia sorridere e sentire felice.
"Vorrei scappare."
Dico.
Lucia sta in silenzio e vedo che mi sta fissando.
"Scappiamo."
Mi dice lei come se fosse la cosa più normale del mondo.
"Eh ma sarebbe un casino."
Ribatto toccandomi nervosamente i capelli.
"Ma come? Tutti dicono che sei un ragazzo duro e insensibile e poi non accetti di scappare con me?"
Ride fissandomi con i suoi occhioni marroni e non capisco se è ironica o se me lo sta proponendo seriamente.Ci penso su e le rispondo:
"Scappiamo."
Rido e lei mi abbraccia in modo fraterno.
"Dove andiamo?"
Mi chiede felice.
"Andiamo...dove vuoi andare?"
"A Londra."
"Allora andremo a Londra."
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AMORE AMAMI
RomanceEccola lì: Lucia. Alta, qualche chilo di troppo, capelli castani mossi e lunghissimi. Finita scuola è sempre seduta lì ad aspettare l'autobus con le sue cuffiette blu alle orecchie. Mi incuriosisce, devo essere sincero, ma sono troppo sbagliato per...