Capitolo 34

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(Alessandro)

È il 12 Dicembre e domani sarà il compleanno di Lucia.
Decido di uscire e cercarle un regalo nei negozietti vicino al collegio, ma non sono riuscito a trovarle nulla di carino, così opto per una sorpresa al momento.

Entro in collegio e cammino nei corridoi per arrivare in camera mia.
Incrocio gruppetti di ragazze che mi guardano e ridacchiano. Essendo uno dei pochi ragazzi in questo posto non mi stupisco.

Sto per salire l'ultima rampa di scale che mi porterà alla mia camera, quando sento:
"Lucia! Da quanto tempo."
Ritirno indietro e noto che un ragazzo l'ha fermata.

(Lucia)

Esco dalla mia camera per andare in quella di Alessandro.
Cammino in fretta sperando di non essere vista da nessuno.

"Lucia! Da quanto tempo."
Marcus.
Se n'era andato per un paio di mesi per problemi familiari.
"Emh...si."
Vedo Alessandro scendere dalle scale e, con la fronte corrucciata, si avvicina.
"Chi sei?"
Sbotta di seguito.
Marcus lo guarda storto:
"Sono Marcus, il custode."
Alessandro mi guarda e con un cenno del capo mi dice di andargli appresso.
"Beh Marcus, piacere di averti conosciuto, ma ora dobbiamo proprio andare."
"Andare dove?"
Chiede Marcus sospettoso.
Decido di intervenire:
"Emh, devo prendere un libro...me l'ha consigliato e..."
"Sono affari nostri."
Mi interrompe Alessandro. Molto probabilmente è geloso, ma non lo deve essere. Sa che lo amo.
"Lucia dopo vai a letto, è tardi."
Si riguarda Marcus, io gli sorrido per acconsentire e con lo sguardo ordino ad Alessandro di salire.
So che Marcus starà lì finché non ritornerò in camera mia e questo mi fa venire una fitta al petto.
Proprio ora che riuscivamo a vederci di nascosto, arriva Marcus a rovinare tutto.

Entriamo in camera e Alessandro sbatte dietro di sè la porta.
"Come cazzo si permette di darti ordini?!"
Sbotta.
"Ale..."
"No! Non ce la faccio più Lucia! Non ce la faccio più a stare chiuso qui dentro! E soprattutto senza poterti abbracciare, toccare o baciare!"
Cosa significa?
Vuole chiudere?
Vuole abbandonarmi?
Dopo tutto questo casino se ne vuole andare?
Le lacrime iniziano a rigarmi il volto.
Anche io sono stanca, ma sono meno stanca se posso vederlo ogni giorno.

Alessandro, vedendo la mia reazione, si rilassa e mi abbraccia.
"Lucia, non sono arrabbiato con te."
Singhiozzo. Perchè voglio andarmene da qui.
"Perchè piangi?"
"Sono stanca di rimanere chiusa qui dentro."
Alessandro sospira.
Dopo un paio di minuti di silenzio si stacca leggermente dall'abbraccio.
"Scappiamo." Mi dice.
"Cosa?"
"Ti ricordi? Ci eravamo promessi che saremmo scappati insieme."

Sorrido.
-Come fa a ricordarselo dopo così tanto tempo.-

"Stanotte ce ne andremo, facciamo le valigie e partiamo. Ci stai?"
Mi prende il viso fra le mani e vedo un barlume di speranza nei suoi occhi.
Per me ha fatto così tanti sacrifici e per me è cambiato così tanto che glielo devo.
E lo devo anche a me stessa.
Devo rendermi libera.

Gli sorrido e vedo che capisce da solo che acconsento alla fuga.
Non so cosa ci succederà, so soltanto che ormai sono maggiorenne e che posso farcela da sola.

"Fai le valigie, prendi lo stretto necessario, aspettami in camera tua."
Cammina avanti e indietro per la stanza con la testa rivolta a terra. È agitato e pensieroso. Gli vado vicino, lo abbraccio, lo bacio e vedo che si calma leggermente.

"Vai Lucia, aspettami in camera."
Mi chiudo la porta alle spalle e sento che frettolosamente prende tutte le sue cose per andarsene.

***
(Alessandro)

È tutto pronto.
Siamo pronti per fare questa stronzata, spero solo di non andare in guai seri.
Sono le 2 di notte.
Busso piano alla porta di Lucia che esce in pochissimi secondi.
È un po' triste, molto probabilmente perché deve lasciare definitivamente le sue amiche.

"Sei pronta?"
La bacio.

"Chi c'è?!"
Sento urlare.

-Non posso credere che ci hanno già scoperti!-

È Marcus.
Mi prende per la maglietta e mi porta lontano da Lucia.
"Perchè la stavi baciando stronzo?"
Lo spingo lontano da me e Lucia interviene.
"Marcus fermati!"
Si calma.
"Perchè vi stavate baciando?! Lucia devo dirlo alla preside...e tu..." dice indicandomi:"...tu finirai nei guai."
"Senti..." inizio cercando di inventarmi una scusa plausibile, ma Lucia interviene.
"Marcus, è lui il ragazzo per il quale sono scappata e se in questi mesi sei riuscito a volermi un po' di bene, quel minimo che basta per chiudere un occhio, ti prego aiutaci."
Rimango di sasso.
Non pensavo minimamente che Lucia gli dicesse la verità.

"Aiutarvi a fare cosa?"
Si ferma un secondo a riflettere, poi vede i borsoni...
"A scappare?! Voi due siete pazzi!"

Lucia si sta per mettere a piangere, me lo sento.
Io...io sono solo incazzato, incazzato con questo stronzo che ci ha scoperti, incazzato con Lucia per avergli spiattellato in faccia tutta la verità, ma soprattutto incazzato con me stesso per non essere riuscito ad aspettare ancora un po'...ma forse è meglio così. Era diventato tutto troppo.
Troppo pesante, troppo falso, troppo rischioso, troppo.

"Marcus..."
Inizia Lucia.
Ci rivolge uno sguardo che non riesco a capire pienamente...forse sta pensando di aiutarci.
"Ragazzi, io vi aiuto ad una condizione..."

Non posso crederci che ci aiuti! Che diavolo di guardiano è se ci aiuta a scappare? Peró lo stimo molto, direi quasi che gli voglio bene.

"...non dovete mettermi in mezzo se un giorno dovesse succedere un casino."

Lucia salta di gioia e lo abbraccia, appena si stacca gli stringo la mano e gli do una pacca sulla spalla.

"Grazie amico."
Gli dico sorridendo.
Prendo i borsoni e ci fa uscire dal portone posteriore dell'edificio.
Marcus stacca gli allarmi dalla centralina e oscura le telecamere dei vari portoni.

"Dove andrete?"
Ci chiede.
Lucia mi guarda aspettando che io illustrassi un piano, in realtà un piano non c'è.
"Dove ci porta il vento."
Scherzo in modo poetico.
Si mette a ridere:
"Beh allora buona fortuna. È stato bello conoscerti Lucia."
Lucia, sensibile com'è, si asciuga le lacrime che le rigano il viso.
La stringo amorevolmente a me e con un cenno della mano ce ne andiamo.

AMORE AMAMIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora